Pig Chicken Suicide
APPUNTAMENTO NUMERO 2 CON LA MATSUI WEEK!
Titolo: Pig Chicken Suicide
Titolo Originale: Tonkei shinjû
Produzione: Giappone, 1981
Regia: Yoshihiko Matsui
Con: Naomi Hagio, Takahiro Hattori, Toshihiko Hino, Remi Nakamachi, Masatomo Nakamura, Jun'ichi Saitô, Kazuhiro Sano, Madoka Satô
Genere: Drammatico/Grottesco
imdb: 6.4/10 (18 voti) http://www.imdb.com/title/tt0439015/
Traduzione: battleroyale
Revisione: moonmadness
Versione: 700
Durata: 91'
Colore: Viola, Grigio, Rosso, Blu, Rosa
Vita di un uomo solo con i suoi feticci, completamente ignorato dal genere femminile, in una città di anime vuote e deliranti: Lui spia le ragazze dalle finestre, mentre gli uomini della comunità Daibatsu non sanno far altro se non parlare dei propri inutili problemi. Tra tutta questa desolazione, una bambina passeggia felice e saltellante, osservando la solitudine umana.
Secondo e ultimo film della settimana di questo sconosciutissimo e geniale regista Giapponese. Questo è il suo debutto e, pur non essendo un capolavorissimo come il seguente "Noisy Requiem", "Pig CHicken Suicide" è senza dubbio un film da avere.
Recensione tratta dal mio blog di cinema orientale cinema_asiatico)
L'unica cosa che ho pensato guardando questo film è stata "Meraviglioso": il regista riesce completamente a stuprare il suo spettatore senza permettergli di riflettere, di pensare.
Proprio per questo mi sono trovato in difficoltà ad esprimere un giudizio e, persino, a farne qui la recensione.
E' un cinema difficile, figlio dell'arte di Terayama (genio indiscusso del cinema giapponese) e Matsumoto, ma incredibilmente potente, affascinante. C'è più vita in questo surrealismo sconosciuto, epilettico e contorto, più che in molte altre, sopravvalutate, opere di serie b.
"Pig Chicken Suicide" può essere un film di nicchia, così com'è assolutamente sconosciuto anche oggi (forse anche agli stessi Giapponesi), eppure è un incredibile viaggio attraverso la distruzione totale dei sensi. Qui c'è quella forza che ti aspetteresti dal cinema come si deve: una forza in grado di intimidirti, di emozionarti, ma anche di spiazzarti.
Girato totalmente in gradiazioni violacee, "Pig Chicken Suicide" è l'ennesima dimostrazione di quanto possa osare il cinema nipponico, rompendo sempre gli schemi con grazia ed eleganza.
Qua c'è tutto. E non cominciate a criticare il film, definendolo un'accozzaglia di urla, scopate e violenza, miei cari, perchè non sarete in grado di trovare film del mercato Occidentale disposti a lasciarvi così spaesati e soli, con la vertigine del mondo. Questo è cinema. Punto. E va vissuto. Nel bene e nel male.
BUONA VISIONE!
Allega File(s)
Messaggio modificato da creep il 15 February 2010 - 04:14 PM