In Love We Trust (aka Left, Right)
Titolo originale: Zǔo yòu
Regia: Wang Xiaoshuai
Cast: Liu Weiwei, Zhang Jiayi, Cheng Taisheng, Yu Nan
Sceneggiatura: Wang Xiaoshuai
Nazione: Cina
Genere: Drammatico
Durata: 115'
Trama
Mei Zhu e Xiao Lo sono stati sposati e hanno avuto una figlia, Hehe. Dopo poco però hanno divorziato e si sono entrambi risposati, Mei con un uomo semplice e teneramente affezionato a Hehe e Xiao con una hostess più giovane di lui. Proprio mentre Xiao Lo sta avendo problemi a causa dei ritardati pagamenti degli operai di un cantiere che dirige, gli giunge una telefonata della ex moglie che lo informa della leucemia che ha colpito la figlia. La chemio non dà risultati apprezzabili e a un certo punto il medico che l'ha in cura afferma che l'unica speranza per la bambina sarebbe il trapianto di midollo da un consanguineo. Risultando negativi gli esiti degli esami dei genitori sarebbe necessario un fratello. Mei Zhu giunge alla determinazione di fare un figlio in vitro con l'ex marito. Ma non si tratta di una decisione facile da far accettare ai rispettivi compagni.
Commento
Il regista del teso Biciclette di Pechino recupera interesse per le psicologie dopo il melodrammatico Shangai Dreams. L'ambito della megalopoli ormai devastata da casermoni anonimi sembra essergli più congeniale. Eccolo allora tratteggiare le reazioni dei protagonisti dinanzi a una situazione iniziale che avrebbe facilmente potuto scivolare nel feuilleton e che invece viene proposta con delicatezza. Proponendo una scelta che potrebbe, se non esercitata, distruggere una vita ma, se assunta, rovinare definitivamente due matrimoni Wang Xiaoshui sceglie una narrazione in cui la posizione di ognuno viene posta in rilievo con la giusta dose di disponibilità e di egoismo, di generosità e di sofferenza. Riesce nell'intento aggiungendo anche, fino alla fine, sottili ma precise annotazioni sulla Nuova Cina che non mancano di far riflettere.
(Giancarlo Zappoli)
Foto:
Credo che Wang Xiaoshuai sia tra i registi-realisti più sottovalutati della cosiddetta sesta generazione, anche se Le biciclette di Pechino e Shanghai Dreams non sono passati del tutto inosservati.
Mi aspetto molto dal suo ultimo film.