Una madre sulle tracce del figlio smarrito
Una donna da tempo in cura all’ospedale di Tokyo si reca a Kashihara nel distretto di Nara, dove spera di poter trovare il figlio. Ma gli unici indizi che la possono aiutare nella ricerca sono i suoi ricordi e qualche fotografia contenuta nella macchina digitale che il figlio ha dimenticato in ospedale. Seguendo le tracce del ragazzo, la donna conoscerà i suoi amici ed entrerà in contatto con la splendida natura di quella regione, senza però realizzare il desiderio di riabbracciare il figlio prima che la malattia abbia il sopravvento.
Dal regista di Jalainur (in concorso l’anno scorso al Festival di Torino), un progetto targato Naomi Kawase, tutto raccontato sul filo di una tensione crescente, e con un pudore e una generosità di sguardo rari e commoventi.
LAST CHESTNUTS, di Zhao Ye (Japan, 2010, HDCam, 60')
fotografia/cinematography
Hideyo Nakano
suono/sound
Eiji Mori
interpreti e personaggi/cast and characters
Kaori Momoi (la madre/Mother), Setsuko Dodo, Shigeki Uda
produttore/producer
Naomi Kawase
vendita all’estero/world sales
Nara International Film Festival Organizing Committee
Note biografiche. Zhao Ye (Pechino, Cina, 1979) si è laureato nel 2004 all’Accademia del cinema di Pechino, dove si è specializzato in cinema d’animazione, portando così avanti la passione per l’illustrazione nata ai tempi del liceo. Nello stesso anno ha diretto il suo primo cortometraggio d’animazione, Weed Picker. Il suo lungometraggio d’esordio, Ma wu jia (2007), è stato proiettato in diversi festival internazionali e ha vinto il premio come miglior film al China Indipendent Film Festival, mentre il suo secondo film Jalainur è stato presentato in concorso al Torino Film Festival del 2009. (TFF)