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[NEWS] 65. Mostra del Cinema di Venezia

I titoli asiatici in competizione

82 risposte a questa discussione

#19 Fallen Angel

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Inviato 24 January 2008 - 10:19 AM

Visualizza Messaggioelgrembiulon, il Jan 24 2008, 09:57 AM, ha scritto:

cacchio avevo domenticato sto topic! :em66: ho lanciato il sasso e poi prontamente nascosto la mano... :em15:

mi spiego: non credo che abbia fatto male Muller a Venezia, ma IMO sarebbe meglio cambiare a questo punto: credo sia innegabile che gli ultimi leoni d'oro sono stati fra i più discussi, per lo meno della storia recente del festival. E poi, felicissimo per l'attenzione data al cinema orientale ma se viene data attenzione a Miike quando fa una robaccia del genere (come sembrano aver detto un pò tutti) che figura ci si fa? Non lo so, con tutto il rispetto per l'ottimo lavoro di Muller, credo che un cambiamento non sarebbe stato controproducente...


Per quanto riguarda i leoni d'oro,hai ragione,ma ormai do poco peso al film che viene premiato,spesso e volentieri non rappresenta affatto il meglio che la mostra ha da offrire(ogni riferimento a Lussuria è del tutto intenzionale).Se guardi Cannes,troverai ugualmente alcuni premi discutibili assegnati nel corso degli anni.

Riguardo alla selezione,direi che escluse rare eccezioni(come appunto quella tamarrata di Sukiyaki Western Django),Muller ha selezionato dei validissimi titoli,basti pensare a Cous Cous di quest'anno o anche a Sad Vacation di Aoyama se vogliamo rimanere in ambito asiatico.

Messaggio modificato da Fallen Angel il 25 January 2008 - 08:18 AM


#20 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 24 January 2008 - 03:12 PM

Visualizza Messaggioelgrembiulon, il Jan 24 2008, 09:57 AM, ha scritto:

credo sia innegabile che gli ultimi leoni d'oro sono stati fra i più discussi, per lo meno della storia recente del festival.

Vero. Ma a parte il discusso Lust, Caution di Ang Lee, i film che sono stati premiati negli ultimi quattro anni, erano di indubbio valore e meritavano il massimo riconoscimento.
Tra i Leoni d'oro (Il segreto di Vera Drake di Mike Leigh, I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee e Still Life di Jia Zhang-Ke, di cui la stampa ha parlato a vanvera perché la gran parte dei giornalisti non era riuscito a vederlo prima della premiazione) e quelli d'argento per la regia (Ferro 3 di Kim Ki-duk, Les Amants Réguliers di Philippe Garrel, Cuori di Resnais e Redacted di De Palma), assegnati dal 2004 al 2007, non vedo film-bufala.

:em66:
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#21 François Truffaut

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Inviato 05 February 2008 - 02:16 AM

Intervista a Marco Muller:

Il direttore della rassegna riconfermato per altri quattro anni

La Mostra di Müller

«Vorrei Meryl Streep presidente della giuria a Venezia. Errori sui film italiani in gara, cambierò i selezionatori»

Per la prima volta, da quando la Mostra è stata «rifondata» dopo il ' 68, un direttore del settore cinema è riconfermato per altri quattro anni. Marco Müller cerca di nascondersi dietro le parole, parla in terza persona, ma non può nascondere che il (buon) lavoro svolto fin qui è la ragione della sua riconferma: «Nel primo quadriennio si è messo a fuoco un progetto che il presidente Baratta ha ritenuto importante continuare. È un progetto che aveva preso forma con la gestione Pontecorvo e che poi ha avuto bisogno di pochi aggiustamenti per continuare ad invogliare registi e attori a frequentare sempre di più il Lido: Venezia come trampolino di lancio verso l' Europa per film dall' alto potenziale artistico-innovativo».
Quali le novità per il futuro?
«Nel nome del settore, che al cinema affianca anche lo spettacolo televisivo, c' è già tutto il percorso che dobbiamo fare: abbattere gli steccati che a volte in maniera artificiosa favorivano esclusioni. Sarebbe bello ipotizzare un futuro dove cinema, arti visive e architettura si accompagnino lungo un unico percorso di lavoro. Per questo sarebbe importante poter avere in giuria alcuni dei grandi artisti contemporanei, da Marina Abramovic, a Douglas Gordon»
In passato le giurie di Venezia hanno fatto molto discutere...
«L' idea di giurati duri e puri si è rivelata sbagliata. Se il festival ha tante anime bisogna che anche le giurie abbiano tante anime, intrecciando registi, attori, artisti e gente di spettacolo»
Ha già pensato al presidente 2008?
«Quando aveva presentato Il diavolo veste Prada, Meryl Streep mi aveva detto che le sarebbe piaciuto tornare a Venezia. Io ho rilanciato: sì, ma come presidente della giuria. Se gli impegni per il lancio di Mamma mia! glielo permettessero, lei è in cima ai nostri sogni».
Altre innovazioni?
«Sarebbe bello pensare a una sigla della mostra fatta da Francesco Vezzoli oppure poter mostrare i lungometraggi che Steve McQueen o Shirin Neshat stanno finalmente finendo».
In concorso...
«In concorso no, piuttosto nella sezione Orizzonti, ma come necessaria tappa di un avvicinamento all' edizione 2011 che finalmente avrà a disposizione il nuovo palazzo e i nuovi spazi».
Su che finanziamenti può contare?
«La risposta spetta al presidente Baratta. Io posso solo aggiungere, come ha ribadito anche Scaparro, che nel quadriennio precedente i direttori di settore non hanno mai visto né un preventivo né un consuntivo».
L' anno scorso aveva fatto molto discutere la selezione dei film italiani.
«Le polemiche sui film di casa nostra ci saranno sempre ma alcuni aggiustamenti saranno necessari. Ad esempio per quello che riguarda la commissione di selezione. Sono trent' anni che "fabbrico" festival: a me spetta soprattutto un compito compositivo mentre i selezionatori dovrebbero essere capaci di reagire ai rischi della mia routine. E con il presidente Baratta abbiamo concordato sulla necessità di svecchiare la commissione».
E i rapporti con Hollywood?
«Le date della Mostra sono il nostro vero asso nella manica: in questi anni produttori e distributori americani si sono accorti che Venezia è fondamentale per aprirsi sui mercati europei d' autunno e insieme come passarella verso i grandi premi di fine anno. È così che la Mostra ha aumentato la propria forza. Certo che una maggior presenza di stampa nordamericana potrebbe aumentarne ancora il peso».
Quanta paura le fa la Festa di Roma?
«Paura nessuna. Anzi sono contento che esista. Certo mi farebbe ancora più piacere se esistesse una grande festa a Massenzio in giugno/luglio, sfruttando i titoli in uscita l' estate e poi in autunno un momento più di riflessione condito con alcuni straordinari gala sul tappeto rosso. Perché anche il pubblico deve essere accontentato».
Ma non invidia niente a Roma?
«Stando alle ultime dichiarazioni di Bettini i 16 milioni di budget. E poi una persona intelligentemente attiva come Diamara Parodi, che ha saputo tener vivo il significato di una parola abusata come industry office».
A proposito di mercato, Venezia ha ammainato ogni ambizione.
«Ci sono già due mercati fondamentali, Cannes a maggio e l' America Film Market in ottobre. Tutti gli altri non possono nemmeno sperare di scalfire la loro supremazia. A meno di investire cifre inimmaginabili».
Adesso parliamo dei sogni. Un nome che vorrebbe in concorso
«Quando ho incontrato Scorsese mi ha detto: pensa alle condizioni per un mio ritorno a Venezia. E il film che sta girando adesso a Boston, su Méliès, potrebbe essere il titolo giusto. Sfortunatamente solo per l' edizione 2009».
E gli italiani?
«Spero che non si decida di offrire a Cannes insieme Garrone e Sorrentino: la loro successiva uscita finirebbe per farli cannibalizzare. Sarebbe bello se uno dei due aspettasse Venezia. E per settembre dovrebbe essere pronto anche il nuovo Ozpetek». (Paolo Mereghetti)

Ozpetek? :em41:
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#22 polpa

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Inviato 05 February 2008 - 08:40 AM

Visualizza MessaggioFrançois Truffaut, il Feb 5 2008, 02:16 AM, ha scritto:


Ozpetek? :em16:

Se è ai livelli di Saturno contro, ben venga. ^^

#23 paolone_fr

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Inviato 05 February 2008 - 10:18 AM

Ozpetek? ...ma sì, continuiamo a farci del male...

P.S.: ma questo non è asian cinema? :em16:

#24 François Truffaut

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Inviato 05 February 2008 - 03:14 PM

Visualizza Messaggiopaolone_fr, il Feb 5 2008, 10:18 AM, ha scritto:

P.S.: ma questo non è asian cinema? ;)

Sì. Ma visto che si parlava della direzione di Muller e visto che questi è un "sinofilo" fino al midollo, mi pareva giusto inserirla qui. :D
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#25 feder84

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Inviato 05 February 2008 - 03:37 PM

Meryl Streep 4ever...

Messaggio modificato da feder84 il 05 February 2008 - 04:01 PM

In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


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#26 François Truffaut

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Inviato 05 February 2008 - 03:45 PM

Non esageriamo... Cerchiamo di rimanere IT. Grazie.
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#27 feder84

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Inviato 03 April 2008 - 07:49 PM

Definiti i nomi dei Selezionatori e dei Corrispondenti che affiancheranno il Direttore Marco Müller. Assieme a Enrico Magrelli, braccio destro del Direttore per la programmazione culturale, quindici persone parteciperanno al lavoro di selezione e ricerca dei film della 65. Mostra.
La Commissione di Selezione 2008 è composta da: Violetta Bellocchio, Paolo Bertolin, Marie-Pierre Duhamel, Claudio Masenza e Alberto Pezzotta.
I consulenti e corrispondenti per il mondo sono: Maria Barbieri e Maria Ruggieri (Cina), Luciano Barisone (Sud America e America Centrale), Dora Bouchoucha (Africa e mondo arabo), Cecilia Cossio (India), Fabio Fumagalli (Austria, Benelux, Portogallo, Svizzera), Eleonora Granata Jenkinson (Nord America), Babak Karimi (Iran), Alëna Shumakova (Balcani, Europa dell'Est e territori dell'ex-URSS), Mikiko Tomita (Giappone).
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


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