Comunque, aspettavo a scrivere per vedere se riuscivo a guardare ancora qualche film, ma sono davvero crollata, un po' per stanchezza, un po' perche' non ho trovato i biglietti delle 2-3 cose che mi interessavano abbastanza da mettere la stanchezza in valigia ed andare. Comunque e' stata una bella esperienza, l'anno prossimo mi organizzo meglio e mi prendo qualche giorno off per darmi al cinema 100%.
L'ultima visione fu hollywoodiana (oddio, film inglese, ma la confezione era quella), cosa di cui ex post sono assai pentita non perche' il film non mi sia piaciuto (mi feci tentare proprio perche' avevo voglia di vederlo), ma perche' piuttosto mi sarei dovuta lanciare nella visione di qualcosa che difficilmente verra' distribuito in sala.
Comunque dopo queste
lacrime di coccodrillo, che dette dalla regina dei blockbusters mi fanno quasi paura (che mi sta succedendo!!!), passiamo a
The Imitation Game.

Film che mi aspetto venda bene, ben confezionato,
Benedict Cumberbatch divertente e credibile nei panni di Alan Turing, genio snob, un po' autistico e con problemi a socializzare, e capace di passare senza problemi ai momenti drammatici,
storia che prende mentre soffriamo con i nostri eroi durante la seconda guerra mondiale per decifrare il codice Enigma usato dai nazisti nei messaggi cifrati in una lotta contro il tempo in cui la posta in palio e' la sopravvivenza dell'Inghilterra, ottime spalle nel gruppo che e' incaricato di questa missione considerata impossibile (adorai soprattutto il campione di scacchi, C.H.O'D. Alexander, e la sua chiara rivalita' con Turing, e l'uomo dei servizi segreti inglesi),
Keira Knightley che decora bene (continuo a non trovarla una grande attrice da quando mi assassino' Orgoglio e Pregiudizio, non me ne vogliano gli estimatori)... Insomma,
prodotto commerciale riuscito con divertenti scambi di battute (del resto si sa che il genio socialmente insopportabile e' sempre fonte di riusciti siparietti comici), ma dopo l'overdose di film d'autore tutto questo commerciale mi infastidi'.
Incredibile ma vero.
Ma bella la venue, con cui chiudiamo la presentazione dei teatri di Toronto, ovvero il
Princess of Wales Theatre.

Infine un pensiero per Lord, che spero apprezzi come
in nome della scienza WCesca mi sia fatta guardare in modo assurdo da 20 donne in coda mentre fotografavo con nonchalance il lavandino (oltre ovviamente al bagno, ma li' non mi vedevano). Fortuna che in Canada sono tutti ultra educati e nessuno oso' commentare.


E chiudo con un
extra incentivo per la
transumanza del gregge sui pascoli torontesi (torontiani? boh XD) l'anno prossimo...
