Inviato 01 February 2009 - 10:59 PM
Alle tante me lo sono visto.
Concordo con quanto detto dal cingo, specialmente riguardo al Morandini: "
un film che decora dall'esterno un monolitico blocco di buoni sentimenti. In termini di cultura italiana: una lacrimosa miscela di De Amicis e Puccini." ... NO!
Voglio porre l'accento sullo splendido montaggio, nonché sull'avanguardia della fotografia, che si spinge ad utilizzare scene in negativo per dare una connotazione onirica/visionaria. Se lo si confronta con "La strada della vergogna" (Mizoguchi) di due soli anni precedente, si nota palesemente il notevole apporto avveniristico di questo film: è del 1958, ma potrebbe essere tranquillamente degli anni '70!
La scena del matsuri è da antologia, Mifune è bravissimo, la Takamine splendida.
Messaggio modificato da feder84 il 01 February 2009 - 11:02 PM
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.
Firmato: Seishi kijin
Sigillo: Shikyo kojin
Yugi Sanmai