Titolo originale: Nikutai No Mon
Anno: 1964
Regia: Suzuki Seijun
Nazione: Giappone - -
Genere: - Drammatico -
Cast: Nogawa Yumiko, Shishido Jo, Matsuo Kayo, Kasai Satoko, Ishii Tamiko, Tominaga Misako, Tamagawa Isao, Wada Koji, Noro Keisuke, Roland Chico
Subber: Raisat, O3FrO

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Recensione
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Sinossi:
Nei bassifondi di Tokio, Shintaro, ricercato per aver ucciso un soldato americano, trova rifugio presso alcune prostitute che si sono unite per proteggersi a vicenda. Tra di esse spicca la giovane Maya, diciassettenne giapponese che la miseria della guerra ha avviato alla prostituzione, come mille altre ragazze. In questo mondo violento e dominato da borsaneristi e boss perversi e crudeli. Maya tenta di riscattarsi con un tragico amore.


Gate of Flesh è crudo e cupo. Ma è anche amabilmente inebriante. Il regista presenta sequenze di immagini splendide e quadri realizzati magistralmente, riuscendo a mostrarci anche il fascino della miseria e della disperazione.
Ogni eroina di Suzuki veste un kimono di colore diverso: rosso, giallo, verde, porpora e nero. Sebbene siano tristi, spesso brutali, e il loro futuro, a dispetto delle loro speranze, sia segnato, i colori vivaci dei loro indumenti spiccano come attraenti insegne al neon nell'oscuro mondo in cui vivono. Tramite il contrasto con la cruda desolazione che le circonda, Suzuki riesce a portare alla luce e giustapporre i momenti di gioia delle protagoniste e la profonda tristezza della loro esistenza. (da Movierapture.com)