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Non ci possiamo vedere

stefano bosello. impressioni di vita in cina

3 risposte a questa discussione

#1 mark87

    Operatore luci

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Inviato 28 August 2008 - 08:30 PM

Non ci possiamo vedere (?)
Novembre 11th, 2007
Immagine inserita

Giovedì scorso sono andato ad un party italiano organizzato in un locale chiamato “Mao". Il locale, con inizio party alle 10.00 era, come a casuccia, pieno alle 12.00. Sicuramente di richiamo la promessa di B-movie trash (vedi Cummenda Zampetti in locandina), spaghettata a mezzanotte e free drink/entrance dietro presentazione dell’email di invito.

Dopo aver passato una piacevole serata e conversato con qualche avventore del locale o amici italiani di miei amici, mi sono scoperto pensoso al mio ritorno a casa. In pratica ho unito i seguenti elementi: il fatto che ho girato l’email di vivishanghai.com ai miei amici (traducendola) e scrivendo tra le avvertenze “Once in a while it’s good to know what the hell my countrymates are doing in this city“. La conversazione con Fabio, un amico di Winter Week giunto da poco qui: “non conosco molti italiani a Shanghai, tendo a prenderli a piccole dosi". Lui che mi guarda e dice: “sai cos’è? Sei il terzo che me lo dice stasera… Cioè, non ci possiamo proprio vedere!“.

Ho così cominciato a (ri)pensare agli italiani che incontrato da quando sono in Cina e in effetti, a meno che non lavorassero con compatrioti trasformatisi di tanto in tanto in compagni di serate, non è che si ammazzassero a cercare connazionali. Sia a Pechino che a Shanghai la comunità italiana è estremamente frammentata, o meglio, al di là di eventi camerali-ambasciata ogni morte del papa, o feste/ritrovi tipo quella di giovedì gira molto a ognuno per sè.

Non siamo i soli comunque: altre nazionalità ci assomigliano (spesso i tedeschi), altre sono l’opposto (francesi, coreani a americani possono vivere in minicomunità chiuse come se fossero a casa.). Quali le ragioni di questo? Io ne metto qui sotto una lista basata su conversazioni con italiani all’estero. Liberi di integrarla o disintegrarla a piacimento:

Dinamiche culturali
- Se devo viaggiare per 7000 km e stare con la stessa gente che trovo a casa, che senso ha?
- Ma perchè devo ritrovarmi ancora con i truzzi e gli arroganti che trovo a casa?
Versione politicamente corretta: sono nell’ombelico del mondo e sarebbe limitante, voglio essere una spugna culturale e capire persone da nazioni diverse dalla mia.

Dinamiche di coppia paritarie
- Le donne italiane sono stressanti (versione originale censurata), le -qualsiasi altra nazione non occidentale- sono gentili, ti trattano con rispetto e non rompono i &/(&/(.
- Gli uomini italiani sono spesso stronzi o arroganti, gli - qualsiasi altra nazione del globo- hanno quel qualcosa di diverso.
Versione politicamente corretta: avere a che fare con persone così diverse stimola curiosità al primo approccio, e una relazione interculturale ti fa affrontare le piccole difficoltà quotidiane con più tolleranza.

Conseguenze profittatrici dello stereotipo dell’italiano/a
- (Uomo) Sai, c’è sempre questo stereotipo degli italiani (uomini, non pasta a mandolino). Voglio dire, per una volta che posso approfittarne, ma perchè no?
- (Donna) Per quel che mi dicono (gli uomini) le italiane sono sempre viste hot, stylish e funny. E per una volta che son cose positive, lasciamoglielo credere!

Sindrome identificativa persona-nazione
- Quando usciamo io sono (nome), ma sono anche “Italia". Mi piace e non voglio condividere l’emozione/vantaggio o dare metri di paragone.

Sindrome di relatività persona-nazione e pari opportunità
- Ci sono così tante persone incredibili in giro che non vedo il semplice fatto di essere italiani come una spia dell’essere interessanti.

Sindrome di rigetto problemi (degli) italiani
- Quando siamo troppi italiani si va invariantemente a finire su: il sistema Italia in crisi; Berlusconi, Prodi e Beppe Grillo; l’Italia è indietro; l’Italiano crede di essere furbo e si fa fregare; l’italiano non sa fare sistema; (da navigati expats) l’italiano medio che arriva qui non ha idea di cosa sia la Cina, fallisce e torna indietro dicendo che “i cinesi non capiscono il bisniss“; in Italia si sta peggio; in Italia si vive meglio; ma la mozzarella, ma la Nutella, ma la mamma bella; …

Cinesinizzazione / Sindrome dell’emigrato permanente
La frase me la ricordo come se fosse ieri: “In Italia mi sono sempre sentito fuori posto, qui è diverso. In pratica sono passato permanentemente dall’essere alienato in patria ad alieno all’estero".

Sindrome asceto-patriottica
- Lavoro così duramente per cambiare la percezione dell’Italia e degli italiani nel mio ambiente, poi incontri personaggi impresentabili come Mr.X e devo ricominciare da capo.



Io mi riconosco in alcune di queste, altre no. Accetto il fatto che la prima parte dell’articolo sia una visione parziale scaturita dal mio punto di vista e sono sicuro che di gruppi affiatati di numerosi italiani

stefano bosello

questo e un pezzo di diario di un signor italiano in cina.
mi incuriosisce parecchio. hehe abbastanza ironico. e cosi lo coppiato anche qua.

:em07: scusate . fino ad oggi non so come si fa a mettere il ~tag~ :em28:

Messaggio modificato da mark87 il 28 August 2008 - 08:28 PM



crasy

#2 tisbor

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Inviato 29 August 2008 - 01:32 AM

Quoto tutto ^_^

(R.I.P. Guido Nicheli)
91. Un bougre la fait rôtir toute vive à la broche en venant de l'enculer.

SPLINTER VS STALIN
FECALOVE/TISBOR HOMEPAGE
TURGID ANIMAL ITALIAN DIVISION

#3 baronebirra

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Inviato 29 August 2008 - 10:25 AM

:em28: ... :em07: taaaak!

#4 Psicopatico

    Operatore luci

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Inviato 30 August 2008 - 04:57 AM

Tutto molto vero, ma (noi) itaGliani non siamo mai stati molto uniti, le divisioni restano sempre molto forti e il patriottismo viene fuori solo negli eventi da popolino come i mondiali. Non possiamo paragonarci ai francesi che invece vivono su quest'aspetto? E poi uno ha il sogno di andare lontano e quando riesce ad andarsene se si ritrova a sentire " oh porcuddue ma ti sei bekkato il mio xxxx nuovo?" gli cascano le braccia.





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