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[ZOOM] Shame


8 risposte a questa discussione

#1 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 16 January 2012 - 04:20 PM

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Visto ieri sera, in beata solitudine, in una sala inaspettatamente affollata. Sono contento per McQueen. Perché il suo è un cinema scomodo, sgradevole, non più di tanto autocompiaciuto, con personaggi che si salvano dal vittimismo onanista solo in grazia di un nichilismo a oltranza, ancora pervaso però di un umanismo disperato.
Ecco, dopo 'sta pletora di sostantivi e aggettivi più o meno a caso, dirò però questo. Che la visione di tale pellicola mi ha involontariamente richiamato alla mente i 3 splendidi lavori di Lodge Kerrigan (che ha fatto molto meno rumore in giro di McQueen, mi par di capire...) e che inevitabilmente ci ha un po' perso. Non dico che è colpa sua, magari sono io. E' che i drammi rappresentati da Kerrigan mi arrivavano tutti, interamente, così com'erano, li trovavo necessari (da raccontare, da vedere). Quello di McQueen è tematicamente senz'altro necessario, ma non so quanto il racconto sia riuscito a evitare momenti di ripetitività e di superfluo, oltre che di scontatezza.
Mi è piaciuto, ma qualcosa non mi è arrivato. Attendo una seconda visione, per (s)conferma.
Posso però senz'altro dire che una delle scene che forse doveva essere un picco emotivo del film, ovvero quando la sorellina canta una laconica "New York, New york", mi ha lasciato freddo, se non un pizzico spazientito. Poi non lo so se era questo l'effetto che l'Omonimo voleva creare.
Insomma, mi è piaciuto, ma...

Messaggio modificato da polpa il 16 January 2012 - 04:28 PM


#2 vasumitra

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Inviato 16 January 2012 - 05:08 PM

premettendo che io ho trovato il film bellissimo e la scena della New York New York in versione blues molto toccante e perfino ironica (come pure altre scene, anche se ammetto che rispetto a Hunger, più radicale, Shame presenta qualche crollo, al limite del ricattatorio) sono veramente lieta di sentir parlare ancora di Lodge Kerrigan, un regista maiuscolo che continua a essere misteriosamente sottovalutato e ignorato! Il suo cinema è di un'onestà profondissima.
asilo sotto il mio passo tutto il giorno
i loro festini smorzati mentre la carne cade
erompendo senza paura né vento favorevole
le guantilope del senso e del nonsenso corrono
prese dai vermi per quel che sono


1935 samuel beckett

constant shallowness leads to evil

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#3 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 16 January 2012 - 05:37 PM

Visualizza Messaggiovasumitra, il 16 January 2012 - 05:08 PM, ha scritto:

premettendo che io ho trovato il film bellissimo e la scena della New York New York in versione blues molto toccante e perfino ironica (come pure altre scene, anche se ammetto che rispetto a Hunger, più radicale, Shame presenta qualche crollo, al limite del ricattatorio) sono veramente lieta di sentir parlare ancora di Lodge Kerrigan, un regista maiuscolo che continua a essere misteriosamente sottovalutato e ignorato! Il suo cinema è di un'onestà profondissima.

Ecco, esatto, ho trovato questo difetto, che a volte il film mi sembra ripiegarsi un po' su se stesso e sulla propria auto-commozione, lasciando invece me un po' freddino. E io non sono esattamente uno che non si emoziona, in genere.
Detto ciò, darling, stai parlando con uno che di Kerrigan ha tradotto tutto, e proprio su questi lidi... :em69:

#4 vasumitra

    Operatore luci

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Inviato 16 January 2012 - 09:14 PM

Polpa, sei il mio eroe, ricordavo di aver visto kerrigan grazie proprio ai sottotitoli di AW (in particolare idolatro Clean Shaven) ma non che fossi tu l'artefice! quindi grazie con anni di ritardo :em41: e se non avessi una reputazione di villain, ci metterei pure i cuoricini! :) ci resta sempre da vedere l'ultimo, rebecca h., ne avevo fatto una news all'uscita, però immagino non si siano mai trovati i sub. [Scusate l'OT kerrigan]

Secondo me il vero battesimo del fuoco con mcqueen sarà il terzo film.
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#5 BadGuy

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Inviato 04 March 2012 - 01:52 PM

E' una prigione e mi è piaciuta.
Però è vista da fuori, ha vie di fuga: le luci della notte, Bach, le vetrate, il pensato (!) allestimento scenico.
Preferisco le prigioni viste da dentro, quelle senza orpelli. Che sconquassano... ed è il caso del qui citato cinema di Lodge Kerrigan.

#6 creep

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Inviato 23 May 2012 - 06:52 AM

Io l’ho trovato formidabile a livello empatico, a cominciare dall’efficace incipit in metro (con quella colonna sonora tremendamente azzeccata), per finire con il rapporto conflittuale con la sorella e il lavoro di sottrazione nella sceneggiatura (background solo accennato) che contribuisce a rendere il tema universale, esemplare, immedesimante, e concordo sul nichilismo finale (lo sguardo di Fassbender dice tutto). Finora il film più bello che ho visto quest’anno. Ho qualche riserva giusto sul titolo, visto che non credo che la vergogna sia il primo dei problemi del protagonista o che addirittura la provi più di tanto. Magari è colpa/merito dell’interpretazione distaccata verso l’esterno (ma tormentata nell’interno) di Fassbender.



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#7 lexes

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Inviato 10 June 2012 - 01:34 PM

La vergogna del titolo è il cibo del protagonista, o la condizione ineludibile al soddisfacimento di una fame viscerale che non computa relazioni dalle dinamiche affettive (nell'albergo), che necessita della componente deviante, della possibilità della vergogna (prostitute, adultere), che il protagonista stesso tenta di conquistare come accesso ad un'umanità matura, emancipata dalle pulsioni. E' nichilista nel senso che salvare Gomorra (o New York) significa stare al gioco del giudizio (l'anello). E' compiuto nel senso che il protagonista diviene infine un giusto, o un duellante (ma è la stessa cosa: il sorriso è svanito).
Personalmente l'ho trovato molto didascalico. Un poco noioso -anche- però interessante. Vale la pena guardare Hunger?

#8 BadGuy

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Inviato 11 June 2012 - 07:38 PM

Visualizza Messaggiolexes, il 10 June 2012 - 01:34 PM, ha scritto:

Vale la pena guardare Hunger?

Se sei curioso, sì. Io l'ho preferito a questo.

#9 Blindevil

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Inviato 02 October 2012 - 01:07 PM

"Un incontro di due solitudini, tra due persone legate dal sangue ma divise inesorabilmente dalle rispettive malattie psichiche, che forse solo la vicinanza sarà in grado di curare. Dopo il folgorante esordio di Hunger, McQueen ci regala un altro dramma prezioso e scottante, per certi versi scomodo, ricco di scene madri brucianti interpretate magistralmente dalla Mulligan e, soprattutto, da un intenso e credibile Fassbender che cede nuovamente senza remore il suo corpo e la sua anima alla macchina da presa. Tormentato."
Noi samurai,siamo come il vento che passa veloce sulla terra,ma la terra rimane e appartiene ai contadini.





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