Shirome
(White Eyes)
Giappone, 2010. Di Koji Shiraishi. Con Momota Kanako, Takagi Reni, Ariyasu Momoka, Tamai Shiori, Hayami Akari, Sasaki Ayaka. Genere: Horror. Durata: 83'
Un gruppo femminile di idol deve accettare una richiesta di lavoro piuttosto inquietante: dirigersi in una scuola abbandonata dove si sono uccise due persone e cantarci. Questo per poter chiedere al demone Shirome di partecipare ad uno show di prestigio. Lo Shirome è, infatti, un dio che può esaudire i desideri, ma solo ai puri di cuore. Agli altri aspetta l'inferno...
E come da copione, arrivate sul luogo, le giovani e la loro troupe cominciano a sperimentare eventi spaventosi e sovrannaturali.
Ci sono cose che mai capirò. Non capirò mai, per esempio, come abbia fatto un talento come Koji Shiraishi a realizzare una porcata simile. Lui, che riusciva anche con trame banalissime a mettere in scena gli horror più terrorizzanti, a non farti dormire, ad essere sempre avvincente anche quando copiava spudoratamente altri film ("Ju-Rei" è un horror inquietantissimo e riuscitissimo, nonostante prenda gran parte di materia prima da "Ju-On"), a disturbare e rivoltare le budella ("Grotesque"). Insomma, lui riusciva ad essere sempre su livelli medio-alti anche in film minori, spesso low-budget (i per niente riusciti, ma piacevolissimi "Occult" e i due "Teketeke) e lui è riuscito a produrre l'unico horror che non mi abbia fatto fare, letteralmente, sonni tranquilli (il capolavoro "Noroi").
Ebbene. Cosa diavolo gli è venuto in mente? D'accordo, forse anche lui aveva bisogno di pagarsi il mutuo e la new wave del j-horror è finita da un pezzo. Tanto vale, per raggranellarsi un po' di dindi, di raccontare la stessa storia, ma con un gruppetto per adolescenti.
Bastano delle ragazze simpatiche, belle e spigliate, qualche rarissima apparizione, la tecnica (immancabile) del mockumentary e la solita leggenda urbana di turno. E questo poteva portare ad un altro puro Shiraishi, ma siamo solo in un girone infernale degno di Dante. Il film sembra un infinito videoclip per un gruppetto pop adolescenziale: le donzelle sono simpaticissime, ma completamente inette nella recitazione, soprattutto quando si deve piangere o spaventare (e questo avviene troppo spesso, purtroppo)e non basta un esorcismo a mezz'ora di film per risollevare il tutto.
Qui non succede niente e quando succede qualcosa, sono cose talmente prevedibili da far credere che continui a non succedere niente (problemi alla telecamera, rumori che si rivelano il vento, telecamera sbattuta di qua e di là, fermoimmagini ecc. ecc.). Che poi, le ragazze escano sane e salve dalla scuola e si mettano a cantare una canzone di cinque minuti abbondanti è veramente triste. Gli ultimi tre minuti ci dimostrano che Shiraishi è ancora in sé, e il finale è indovinatissimo. Peccato accada troppo tardi, e che poi ci siano le papere sul set.
Delusione agghiacciante.
VOTO: 2.0
Messaggio modificato da Dr. Fiemost il 16 August 2011 - 06:25 PM