Kidan
Giappone, 2005. Di Takashi Komatsu. Con Hiroshi Abe, Mitsuru Akaboshi, Chisun, Ema Fujisawa, Masami Horiuchi. Genere: Horror/Thriller. Durata: 90'
Satomi è una criminologa che studia delle antiche reliquie cristiane sparse nel Giappone. Le sue ricerche la portano in un isolato paesino campagnolo, dove le reliquie sembrano essere collegate alla scomparsa di due bambini e ad un sanguinario massacro...
Komatsu è quel tizio dietro a quel brutto "Persona" (no, Bergman non ce'entra nulla), un inspido thrillerino uscito anche in Italia, noiosissimo e privo di ritmo e, nonostante nomi illustri al cast (i sempre bravi Chiaki Kuriyama e Tatsuya Fujiwara), era davvero una noia mortale.
Con "Kidan" ci riprova, ma ne esce più o meno la stessa solfa: ottimo spunto, sviluppato molto male. Un horror che non osa nemmeno a tracciare un minimo di tensione, se non in un paio di scene da balzo sulla sedia, che vorrebbe essere intelligente con riflessioni sul cristianesimo in Giappone ,che si è poi legato alla tradizione e allo shintoismo, ma che finisce nella noia: è un film retorico, come il peggiore dei preti, che parla, parla, parla e non conclude assolutamente nulla.
Le cose si movimentano un po' sul finale, dove la tensione si alza, smorzata solo da effetti grafici al computer francamente scadenti e dal solito bambino monoespressivo che irrita come un calcio nelle palle. E alla fine non resta nulla, se non un assurdo arzigogolarsi di niente: solo semplicissima retorica.
Brava lei, bella regia pulita ed elegante. Ma per il resto, abbastanza inutile, anche dal punto di vista d'entertainment, visto che è un horror che si vergogna di esserlo e tenta di filosofare inutilmente.
Messaggio modificato da Dr. Fiemost il 08 February 2011 - 09:26 PM