Female
Titolo : Female
Titolo originale : Fimeiru
Regia: Shinya Tsukamoto, Ryuichi Hiroki, Tetsuo Shinohara, Miwa Nishikawa, Suzuki Matsuo
Interpreti : Kyoko Hasegawa, Hiroyuki Ikeuchi, Eri Nomura, Saki Takaoka, Kown Kondo, Nene Otsuka, Naoyuki Morita, Nozomi Hujiwara, Eri Ishida, Ryo Kase, Kaoru Kobayashi, Hairi Katagiri
Produzione: Giappone, 2005
Genere: Commedia/Drammatico/Romantico
Durata: 119'
imdb: 6,2/10 (80 voti) http://www.imdb.com/title/tt0454147/
Versione compatibile: Allzine
Traduzione: battleroyale
Revisione: Shimamura81
PEACHES
di Tetsuo Shinohara (Requiem-Il Festival Dei Morti, First Love)
La bella Atsuko, giovane ragazza di Tokyo, torna nella città natale in occasione del funerale di un suo professore della sua scuola, con il quale (ai tempi del liceo) aveva costruito una torbida e intensa relazione d'amore e sesso... Il rivedere i vecchi amici di scuola e, soprattutto, il giardino di peschi di un ex compagno di scuola rinverdiscono quello che è stato il vero, primo amore della protagonista.
Shinohara, nonostante provenga dall'infame mondo del cinema mainstream (suo è il gradevole teen-thriller "Requiem- Il Festival Dei Morti") confeziona, forse, l'episodio più riuscito del lotto (insieme a "Heels Of The Muse"): una piccola storia di ricordi, amore e sesso confezionata in un affresco di colori (splendida fotografia che ricorda i colori della pesca) e con un taglio fresco, ma fortemente autoriale. La storia è poca cosa, ma viene arricchita dalle splendide scene nel giardino dei peschi, con i silenzi e i momenti morti tra i dialoghi continui tra Atsuko e il suo ex-compagno di classe che ha sempre straveduto per lei. Ed è questa la cosa che colpisce più di "Peaches": un piccolo gioiello che inizia in modo logorroico e termina nel silenzio assoluto, con una lacrima agli occhi, il sapore di pesca tra le labbra e un tramonto come ultimo pegno d'amore.
Forse, lassù, c'è ancora qualcuno che mi ama.
Un episodio (trascinato dalla straordinaria bravura e bellezza di un'eterea Kyoko Hasegawa, già vista nel bellissimo "Box" di Miike) che, sicuramente, non è carente da difetti (sarebbe stato meglio dare un maggiore sviluppo alla vicenda e approfondire un po' i personaggi, soprattutto la figura maschile, l'ex amico di Atsuko, che alterna momenti di mistero con attimi di simpatia, anche se, vista la brevità imposta per ogni episodio, era impossibile fare di più).
DRIVE UNTIL YOU SEE THE SUN
di Ryuichi Hiroki (M, Vibrator, Tokyo Trash Baby, It's Only Talk)
La hostess di un bar di mezza età prende un taxi per poter, finalmente, tornare a casa. Neanche a dirlo, il taxi è dirottato da una giovane criminale che ha derubato anche l'autista. Per le tre donne, ha inizio un'avventura senza eguali...
Il grande Hiroki dirige una commedia al femminile dall'intreccio esile e basata totalmente sui pungenti dialoghi e su interventi comici inediti al regista giapponese. Il risultato, seppur lontano dai grandi fasti autoriali (It's Only Talk) del regista, si rivela un piccolo film assolutamente esilarante e ricco di svolte (bellissima la scena di sbigottimento della criminale, nonappena la vittima le chiede con insistenza di ucciderla), che giunge fino ad un finale spiazzante e altamente poetico. Bello.
Il grande Hiroki dirige una commedia al femminile dall'intreccio esile e basata totalmente sui pungenti dialoghi e su interventi comici inediti al regista giapponese. Il risultato, seppur lontano dai grandi fasti autoriali (It's Only Talk) del regista, si rivela un piccolo film assolutamente esilarante e ricco di svolte (bellissima la scena di sbigottimento della criminale, nonappena la vittima le chiede con insistenza di ucciderla), che giunge fino ad un finale spiazzante e altamente poetico. Bello.
LICKING NIGHTS
di Suzuki Matsuo (Otakus In Love)
Un'operaia intrattiene una falsa relazione con il capo per ottenere giorni di riposo pagati. La donna è, però, innamorata di un suo collega al quale non può confidare i suoi sentimenti perchè l'uomo si sta per sposare. La protagonista decide, dunque, di usare un capello dell'amato per compiere un rito che le permette di intrattenere atti sessuali con lui durante i sogni. La vicenda, però, presterà conseguenze inaspettate nonappena l'uomo sarà trasferito, per lavoro, a New York...
Un corto totalmente weird, forse la pecora nera tra i corti, per quanto riguarda lo stile e la tecnica: sperimentale al massimo, calibra momenti di bianco e nero, ad altri monocromatici (dal seppia, al viola, al blu), passando per il canonico colore. Nonostante questo mero espressionismo tecnico, il film funziona perfettamente, alternando momenti di calma, comicità e di situazioni oniriche esilaranti, sottolineate da interventi sessuali spesso grotteschi. Il finale spiazzante e sconvolgente, poi, sebben pecoreccio, è una gradita ciliegina sulla torta. Divertente, surreale e originale.
HEELS OF THE MUSE
Di Miwa Nishikawa (Sway)
Un ragazzino si offre per dare ripetizioni di matematica ad un'amichetta e si infatua della bellissima e giovane madre di quest'ultima. Inutile dire che le ripetizioni si faranno sempre più frequenti...
Il film più controllato e meno esplicito del lotto. Prodotto dal grande Hirokazu Koreeda e diretto dalla sua assistente, questo minuscolo film si concentra argutamente sulla psicologia del personaggio principale e sui piccoli dettagli della vita di tutti i giorni. La parte finale, con la pioggia battente e il vestito impigliato tra le rose è bellissima e dà un senso al corto. Poetico, realista, raffinato e persino ironico (il contrasto tra il movimento meccanico e poco attraente della madre del ragazzino e quello poetico e attento della madre della ragazzina, nella stessa azione: lavare i piatti o, comunque, la cucina). Insieme a "Peaches", il migliore tra i corti.
JEWEL BEETLE
di Shinya Tsukamoto (Tetsuo, Bullet Ballet, A Snake Of June, Vital, Tokyo Fist)
Triangolo amoroso tra una donna, un vecchio riccone arrogante e un giovane che l'uomo presenta alla moglie.
Diretto dal grande Tsukamoto, questo corto è stato girato subito dopo l'immenso "Vital", ma, sebbene sia stato il più atteso tra i film di "Female", ne risulta il minore. Come sempre, "Jewel Beetle" è la meraviglia in fatto di tecnica (Tsukamoto non ha niente da insegnare a nessuno, infatti), ma pecca nel modo di raccontare la storia, priva di interesse. Il corto si mantiene, comunque, affascinante grazie ad un umorismo caustico che ricorda il miglior Imamura e un finale particolarmente azzeccato.
NOTE:
* Nel terzo episodio la protagonista prende in giro il suo capo, dopo che questo l'ha invitata a mangiare in un "ristorante". Nel corto la parola "ristorante" viene proprio detta in Italiano, per sottolineare l'essere snob del personaggio. Per questo se avessi lasciato la parola "ristorante" in italiano, si sarebbe perso la descrizione del personaggio che tenta di sedurre la protagonista con la propria sapienza. Indi per cui, nei subs la parola è stata trasformata nel francese "restaurant".
* I subs inglesi comprendevano anche il testo della canzone pop finale. Io non l'ho tradotta per il semplice fatto che tale testo non è altro che formato da frasi come "Shake Your Booty" o "yeah, baby". Francamente ho trovato inutile tradurre un testo di una così alta pochezza poetica.
* Ricordo a tutti di votare il voto in home, una volta visto!
* e...last but not least...ringrazio il mio fedele Shimamura81 per la sua ottima revisione.
BUONA VISIONE
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Messaggio modificato da fabiojappo il 06 June 2014 - 03:32 PM