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cinemaBAD TIMING
Il lenzuolo viola
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Regia: Nicolas Roeg
Sceneggiatura: Yale Udoff
Attori: Art Garfunkel, Theresa Russell, Harvey Keitel, Denholm Elliott.
Fotografia: Anthony B. Richmond
Montaggio: Tony Lawson
Musiche: Richard Hartley
Gran Bretagna , colore, 1980, 122 min.
versione consigliata: CRiTERiON CroakerBC
"If we don't meet, there's always the possibility it could have been perfect."
Una relazione d'amore e gelosia ossessivi, una passione distruttiva tra due caratteri inconciliabili: uno psichiatra (Art Garfunkel), composto professore universitario, e una giovane ragazza libera e irrequieta (Theresa Russell).
Un amore che sfocia in un caso di suicidio e un investigatore (un giovanissimo Harvey Keitel) che tenta di ricostruire l'accaduto con la dedizione di un monaco più che di un poliziotto.
Il tutto ambientato in una Vienna estranea ai protagonisti, entrambi americani, in cui aleggiano le presenze di Klimt e Schiele, Freud e Rank.
Un film sul "Bad Timing", sui tempi diversi dell'amore, i tempi sovrapposti di un montaggio non lineare, i tempi anomali di un avvelenamento.
Musiche degli Who, Keith Jarrett (con il 'morettiano' The Köln Concert), Pachelbel, Billie Holliday e una Invitation To The Blues di Tom Waits che presenta il film in modo perfetto.
Film elegante, morboso, eccessivo e compiaciuto, trovò problemi di distribuzione perché la stessa produzione lo tacciò come "a sick film made by sick people for sick people".
A trent'anni di distanza non si direbbe più tanto "sick" ma quel che rimane è la meravigliosa introspezione dei caratteri e delle dinamiche psicologiche di una amore difficile, il tutto girato e montato con incredibile maestria.
Il miglior Roeg a mio avviso. Non perdetevi questo piccolo capolavoro dimenticato.
Messaggio modificato da JulesJT il 16 December 2014 - 09:52 PM
Riordino RECE
cinema
-, non certo di Roeg che i tempi li azzecca tutti grazie ad un geniale montaggio che ricostruisce, smontandolo, un rapporto (in fondo banale) minato dalla gelosia, dall'impossibilità del possesso, dall'utopia del 'sei mio/a'. Benché il mio preferito resti sempre "Walkabout" questa pellicola non merita l'oblio. 
