Regia: José Luis Guerín
Paese: Spagna
Anno: 1984
Genere: Drammatico
Durata: 120'
Lingua: Spagnolo - Inglese
Interpreti: Sílvia Gracia, Arielle Dombasle, Iñaki Aierra
Sinossi
Berta è una graziosa fanciulla che vive in una remota località della campagna spagnola.
Conduce una vita assai semplice caratterizzata da piccoli lavoretti quotidiani intervallati da momenti di gioco insieme al giovanissimo Luisito.
Le giornate sembrano procedere all'insegna dell'immutabilità fin quando non compare in paese un uomo affascinante, misterioso e dai trascorsi poco chiari.
Costui susciterà immediatamente l'interesse di Berta, la quale non potrà fare a meno di frequentarlo sia perché ne è rimasta ammaliata, sia perché deve soddisfare la sua sete di curiosità.
Tuttavia...
Commento di JulesJT
*CONTIENE SPOILER*
Questa opera prima di Guerin è un lungometraggio scarno di dialoghi ma ricco di fascino, di inquadrature che evidenziano il talento del regista (allora poco più che ventenne) e di numerose scene che catturano la bellezza del contesto rurale in cui il film è ambientato.
Il titolo per esteso è "Los Motivos de Berta: Fantasía de Pubertad" ma non fatevi fuorviare da esso; ciò a cui assistiamo non consiste in una vicenda basata sulle irrefrenabili tempeste ormonali di una adolescente né in una graduale scoperta dei piaceri derivanti dal manifestarsi della propria sessualità (come può essere "Niente velo per Jasira/Towelhead - Nothing is Private"), siamo bensì spettatori della curiosità in senso lato.
Berta si avvicina a un personaggio assai più grande di lei perché quest'ultimo non porta con sé soltanto il fascino dell'uomo tenebroso ma rappresenta innanzitutto una novità e - come si sa - i misteri hanno vita breve in una piccola realtà sociale come può essere un paesino di campagna. Non è inoltre da sottovalutare il brusco distacco caratterizzato dall'improvviso suicidio dell'uomo al quale la stessa protagonista ha assistito.
Ne è rimasta sconvolta ma, nonostante ciò, non ha cercato di allontanarsi da una situazione per lei atipica, ha invece deciso di mantenere una sorta di "legame" con l'oggetto del suo interesse nascondendo sotto terra il cappello da pirata che l'uomo indossava in quel tragico momento. Suppongo che tale gesto simbolico possa essere interpretato come la non accettazione della perdita ma anche come il tentativo di ricongiungere due persone (il bel tenebroso e la moglie apparentemente scomparsa in quel posto) in un luogo che per loro ha avuto un profondo significato.
Ciò che più mi ha impressionato di questa opera è tuttavia l'estrema maestria che l'allora 23enne Guerín ha saputo dimostrare dietro la m.d.p., possiede davvero un talento particolare nel risaltare sia i personaggi che l'ambiente in prospettiva: una volta può essere Berta seduta a riflettere mentre Luisito gioca in lontananza e l'altra una donna che cavalca immersa in una campagna spoglia di verde ma che - nel contempo - abbonda di spazio attribuendo al paesaggio un forte connotato evocativo e poetico.
Pellicola dall'indiscutibile fascino priva di inutili (e "antipatici") didascalismi che si fa amare gradualmente, merito anche di una fotografia da mille e una notte.
Degne di nota le suggestive sequenze dedicate alla natura del luogo che il regista ha deciso di far accompagnare da alcuni brevi - ma gradevoli - motivi di musica classica.
Traduzione e recensione: JulesJT
SOTTOTITOLI
(Versione: Blu-ray)
Los.motivos.de.Berta.AsianWorld.zip 8.89K
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Messaggio modificato da JulesJT il 15 November 2015 - 02:17 PM