Titolo originale: "Futatsume no mado" (2つ目の窓)
Regia: Naomi Kawase
Paese: Giappone
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 118'
Lingua: Giapponese
Interpreti: Nijiro Murakami (Kaito), Jun Yoshinaga (Kyoko),
Miyuki Matsuda (Isa)
Sinossi
Ambientato sull'isola giapponese di Amami Oshima, il film vede come protagonista un adolescente che trova un cadavere in mare. A quel punto chiederà aiuto alla sua ragazza per risolvere il mistero. La coppia imparerà a diventare adulta travolta da un ciclo di vita, morte e amore.
“Quando facciamo surf è la fine dell’onda che affrontiamo, la fine di qualcosa che nasce molto più in profondità, nell'oceano. Quando l’onda ci colpisce con tutta la sua energia, il tutto si confonde con il niente, e diventa serenità”. Non è una citazione letterale ma corrisponde più o meno a uno dei passaggi più belli di Still the Water (Futatsume no mado), film della regista giapponese Naomi Kawase appena presentato in concorso al 67° Festival di Cannes. Un’opera dalle tinte contrastanti, che a un’estrema delicatezza alterna momenti di turbolenza e un’estetica anche molto cruda. L’intenzione, però, è sempre coerente ed è quella di celebrare tutta la forza della natura, compresi i suoi lati burrascosi o la brutalità di alcuni riti tradizionali per altri versi pieni di antica bellezza e incanto.
Niente trame complicate e niente melodrammi su ciò che l’esistenza e la natura offrono alla vista ogni giorno, ma neppure simbologie criptiche o eccessivi manierismi fotografici. Still the Water è un film che sa farsi grande delle piccole cose, che invita con estrema cortesia, tutta orientale, a ritrovare la magia e l’incanto della quotidianità. Una piccola perla nascosta in guscio un po’ ostico per chi, come il pubblico occidentale, è avvezzo alla rappresentazione di grandi drammi e grandi passioni, ma che scommettiamo saprà essere colta da chi avrà la pazienza di tuffarsi a pescarla.
La Kawase ha già gareggiato a Cannes per tre volte, vincendo anche il Grand Prix nel 2007 per "The Mourning Forest". Lo scorso anno è stata membro della giuria di Steven Spielberg. Questo suo nuovo film è un lavoro molto personale, ispirato ai racconti di sua nonna (che l'ha cresciuta quando i genitori la hanno abbandonata) ambientati sull'isola di Amami Oshima. La Kawase, che nel 1997 segnò un record a Cannes come vincitrice più giovane della Camera d'Or per “Moe no suzaku”, è specializzata nel raccontare storie al confine tra film di finzione e documentari, offrendo allo spettatore un ritratto della moderna società giapponese pieno di emozioni. La Kawase è una delle due donne presenti in Concorso a Cannes (l'altra è la nostra Alice Rohrwacher): ad oggi l'unica regista donna ad aver vinto la Palma d'Oro è proprio la presidente di giuria Jane Campion, che ha trionfato sulla Croisette nel 1993 con "Lezioni di Piano".
[fonti: lastampa.it; blogscreenweek.it]
NOTA: Colgo l'occasione per segnalare lo [SPECIALE] dedicato alla regista in questione che abbiamo preparato alcuni anni fa (QUI).
Traduzione: JulesJT
Revisione: Dan
SOTTOTITOLI
(Versione: HORiZON)
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Messaggio modificato da JulesJT il 07 November 2015 - 09:23 PM