The End of Summer
a.k.a. Summer's End
Natsu no owari 夏の終り
Anno: 2013
Durata: 114 min
Genere: Drammatico
Regia: Kazuyoshi Kumakiri
Soggetto (romanzo): Jakucho Setouchi
Sceneggiatura: Takashi Ujita
Hikari Mitsushima (Tomoko Aizawa)
Go Ayano (Ryota Kinoshita)
Kaoru Kobayashi (Shingo Kosugi)
Sinossi: Tomoko è una giovane decoratrice di stoffe. È stufa della propria relazione clandestina con Shingo, uno scrittore molto più grande di lei con moglie e figli. La donna inizia allora una relazione con il giovane Ryota, ma questo non fa che confonderle le idee, rendendola ancora più indecisa e insoddisfatta. Trailer
Recensione di Tyto
Kumakiri è un regista che il pubblico di AW conosce ormai bene, anche grazie alla retrospettiva a lui dedicata qualche tempo fa, occasione che ci ha permesso di mettere in archivio gran parte della sua filmografia. Non potevamo non aggiungere questo recente lavoro, che denota ancora una volta come questo regista sia estremamente eclettico e mai eguale a se stesso. La fine dell’estate (questo il titolo in italiano del film) è infatti un lavoro molto diverso dai precedenti. La cosa non stupisce, visto che, pur essendo relativamente giovane, Kumakiri ha già sfornato film che spaziano dalla commedia, all’horror, al drammatico, utilizzando al contempo stili e tecniche di ripresa sempre diversi. A volte viene il dubbio che il suo intento sia quello di dare una dimostrazione delle proprie capacità con qualsiasi genere cinematografico. In questo lavoro ad esempio, ha dichiarato di aver voluto rendere omaggio a registi giapponesi del dopoguerra, come Ozu, Gosho, Kurosawa e Naruse.
Unica costante di Kumakiri che ritroviamo in questo film, è l’interesse per le persone fallite, o meglio arrivate ad un punto morto della propria vita, senza speranza. Ed è questa appunto la caratteristica che non manca mai nei lavori di questo regista, il quale non critica i suoi personaggi in quanto falliti, ma solo li racconta, senza che il loro stato trasmetta forte tragicità, anzi, spesso queste situazioni diventano fonte di ironia.
Il film probabilmente non è tra i migliori di Kumakiri, soprattutto per il distacco, qui forse estremizzato, rispetto alle vicende dei personaggi. Tuttavia una nota positiva va riconosciuta al sapiente minimalismo narrativo, al gusto per le immagini, alla imprevedibilità del racconto. Il film è tratto da un bestseller degli anni Sessanta della scrittrice Jakucho Setouchi. In quell’opera la fine dell’estate era riferita alla constatazione della protagonista (che nella storia originale era una donna di 38 anni) della fine della propria carica attrattiva nei confronti degli uomini. La fine dell’estate per quanto riguarda il film, si può invece riferire alla fine delle illusioni di Tomoko, che si trova incastrata tra due storie d’amore sterili, che la tengono lontana dalla vita che sognava. Ma forse è proprio la giovane protagonista a non volere un’esistenza serena, visto che è lei stessa a giustificare una propria scappatella dicendo: “odio stare sola”. Da sottolineare l’ottima prova dell’attrice Hikari Mitsushima, perfetta per questo ruolo di donna bella e (quasi) sempre annoiata e insoddisfatta.
(versioni: Ozlem - WiKi)
Traduzione: Tyto, fabiojappo
Recensione: Tyto
Messaggio modificato da fabiojappo il 18 September 2015 - 09:00 AM