[RECE][SUB] Chunhyang
polpa
06 Mar 2005
Chunhyang Saphire
Chunhyang
regia: Im Kwon-taek
sceneggiatura: Kim Myoung-kon, Kang Hye-yun, Kim Myung-gon.
fotografia: Jung Il-sung. scgr: Min Un-ok.
montaggio: Park Sun-duk.
musica: Kim Chong-gil.
produzione: CJ, Mirae Asset, Saehan, Taehung.
Corea del Sud, 2000, 102'
cast: Lee Hyo-jeong (Sung Chunyang), Cho Seung-woo (Lee Mongryong), Kim Sung-nyu (Wolmae), Kim Hak-young (Pangja), Lee Jung-hun (gov. Hakdo Byun)
IL FILM
Chunhyang è la figlia di una cortigiana. Di lei si invaghisce il figlio del governatore locale, che decide di sposarla. Ma suo padre ha altri progetti, che prevedono che il figlio si rechi per tre anni a Seoul dove dovrà dare gli esami di Stato per poter accedere alle cariche governative. I due sono quindi costretti a separarsi. Il governatore si trasferisce a sua volta e, al suo posto, ne arriva un altro, che subito si rivela un despota e un libertino. Egli non ha che un unico desiderio: fare sua la bella Chunhyang e poiché si tratta della figlia di una cortigiana, la legge è dalla sua parte.
LA STORIA
La storia di Chunhyang in Corea è piuttosto famosa: il romanzo, Chunhyang jon (Una storia di fragranza primaverile, dove "Fragranza primaverile" suppongo sia la traduzione del nome stesso dell'eroina protagonista, Chunhyang) scritto da autore ignoto, risale agli inizi del XVIII secolo e subito diventò la storia d'amore preferita di tutti i coreani (lo è ancora oggi). Non stupisce perciò che fu scelta a battesimo per tutte le tappe fondamentali dell'industria cinematografica: il primo vero lungometraggio coreano (1923), il primo film sonoro (1935), il primo film a colori (1958).
Si tratta di una storia tradizionale, profondamente imbevuta di Confucianesimo (ma anche di Taoismo) per tutto ciò che riguarda la visione di una società feudale, retta e virtuosa, rigorosamente patriarcale e gerarchica. Una sorta di "grande famiglia" dove a parte qualche uomo potente malvagio, che va isolato e messo da parte, la società di per sé, così come è strutturata, è cosa buona e giusta. Chi governa deve essere un uomo saggio, benevolente (parola chiave nel Confucianesimo) e virtuoso. Il confucianesnimo nacque in Cina con Confucio intorno al 500 a.C. e non declinò mai di importanza in quel paese così come in quelli limitrofi, dunque anche in Corea. In Corea oggi le religioni dominanti sono Buddismo e Cristianesimo, ma il Confucianesimo, che non è una religione in senso stretto, ma più una filosofia, è una delle matrici forti in cui è cresciuta l'identità culturale coreana. Tutto questo per dire che Chunhyang, dietro l'aspetto da favoletta un po' datata, ha ancora molto da dire sulla forma mentis di un popolo, su quelle che possono essere le sue nostalgie e idealizzazioni.
IL P'ANSORI
La cantilena roca e ipnotica, ritmata dai colpi secchi di un tamburo, in apertura del film è quella di un cantastorie, l'attore sul palcoscenico che di fronte al pubblico di un teatro intona, commenta e ricrea a parole per gli occhi – nostri e della sua platea –un classico della letteratura popolare coreana, la favola ripetuta chissà quante volte della dolce fanciulla Chunhyang (...). La voce che ricorda tutto questo, dicevamo, è quella di un p'ansori (o pyonsa), splendida figura di musicista, cantante, attore con radici antiche nella cultura del suo paese, che ha avuto anche un ruolo fondamentale nella storia dello stesso cinema coreano, visto che nel periodo del muto il commento e le gesta orali di questo personaggio all'interno della sala cinematografica venivano a sostituire le didascalie, assenti nei primi film prodotti in Corea. (Il p'ansori svolse a suo modo anche un ruolo politico: durante l'occupazione giapponese negli anni '20, i cinema furono luoghi di resistenza. Incomprensibili agli invasori, le parole del p'ansori si facevano interpreti della riscossa nazionale, di fronte a film che almeno sul piano visivo non lasciavano intendere nessun spirito patriottico.)
(www.asiamedia.com)
IL REGISTA
Im Kwon-taek è uno dei nomi storici del cinema coreano, basti pensare che dal 1962 ad oggi ha diretto ben 99 film. Quasi settantenne (è nato nel 1936), Im ha attraversato praticamente tutte le fasi della difficile storia della cinematografia coreana, che dalla prima fase di boom nel dopoguerra è passata alla politica di regime del generale Pak Chunh-hi, che fu poi assassinato nel 1979. Solo all'inizio degli anni '80 il cinema coreano vide un allentamento della censura e delle misure di controllo del governo, ma a quel punto la televisione era ormai molto diffusa e il pubblico cinematografico in diminuzione. Le sale dove venivano proiettati film coreani erano frequentate per lo più da donne e giovani, il che spiega il proliferare di melodrammi, commedie sentimentali e film di kung fu. Ad ogni modo nel 1982 fu proprio Im Kwon-taek a dirigere uno dei primi film coreani che risvegliarono l'interesse per il cinema coreano in patria e all'estero, Mandala. Con Chunhyang ottenne il suo primo grande successo all'estero: il film fu presentato in concorso al Festival di Cannes. Due anni dopo, sempre a Cannes , Im vinse il Premio della Regia con Ebbro di donne e di pittura (Chiwaseon),
Altri film di Im Kwon-taek presenti su AsianWorld:
Wangsimni
Genealogy
Mismatched Nose
Mandala
Village of Haze
Kilsodeum
Ticket
Surrogate Mother
Sopyonje
The Tae Baek Mountains
Festival
Raging Years
Beyond the Years
Hanji
Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!
Sottotitoli
Messaggio modificato da polpa il 27 April 2016 - 10:43 PM
creep
11 Mar 2006
Gacchan, il Mar 6 2005, 04:19 PM, ha scritto:
La mia pigrizia nell'aprire un nuovo topic mi spinge ad annunciare in questo la prima visione TV del suddetto film su Fuoriorario, domani, domenica 12 marzo.

snoo-pee
11 Mar 2006
me lo registro sicuramente
grazie
lexes
11 Mar 2006

E' una vera prova di forza guardare 'sto Chunyang fino alla fine (anche perché è del tutto anonimo e inutile) °w° E l'attore protagonista è l'antipatia incarnata
polpa
11 Mar 2006
Lexes, il Mar 11 2006, 03:02 PM, ha scritto:
Tutto ciò dimostra solo che anche tu hai dei grossi limiti e che il tuo gusto non è ancora abbastanza affinato!



mizushima76
11 Mar 2006
Grande polpa

