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[RECE] Tokyo Jihen - Otona


2 risposte a questa discussione

#1 Pancio

    PortaCaffé

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Inviato 28 January 2006 - 02:14 PM

Tokyo Jihen: Otona

Voto: * * * * °

Il Jazz non è mai stato così Rock e il Rock non è mai stato così Jazz.

Che i Tokyo Jihen (i Disastri di Tokyo) strizzassero l'occhio alle sonorità Jazz era risaputo: la cantante e fondatrice del gruppo, Shiina Ringo, dall'inizio della sua carriera aveva sempre proposto un sound Indie Rock "variegato" Jazz che le diede la fama, prima da solista e poi nel primo album della band (che risale al 2004). Se però nei lavori precedenti Ringo non aveva mai volutamente etichettato la sua musica come Jazz, mantenendosi sempre in una via di mezzo stilistica, con il nuovo album "Otona" (Adulto) la band fa una sorta di "coming out" musicale.

Già dalla prima traccia "Himitsu" (Segreto) si sente che qualcosa è cambiato. La ricetta musicale tanto cara a Ringo di basso elettrico, batteria e pianoforte è sempre presente ma in questo caso voce e melodia assumono quel "vibe" Jazz del quale l'album è permeato. L'album prosegue con "Kenka Joutou" che è un pezzo Jazz Funk molto veloce cantato sia in inglese che in giapponese. Ringo sembra essersi traformata in una chanteuse degli anni cinquanta. In "Keshou Naoshi" il ritmo bossanova prende il sopravvento, in "Yukiguni" un piano molto classico accompagna la roca voce di Ringo per poi trasformarsi in una sorta di blues, ricco di effetti d'eco e di distanza. Ma è in "Tasogare Naki" che la band dichiara il proprio stile apertamente: a metà tra un pezzo di Billy Holiday e uno di Sinatra, la canzone ci riporta ai tempi andati, a quei cabaret e club privati usciti dai fumetti di Dick Tracy. Sembra uscita da un film di James Bond invece "Blackout", pezzo ritmato con influenza Ska. Fino a questo punto l'album sembra essere coerente ma le cadute di stile sono in agguato. Come se fosse una coincidenza, le uniche tre canzoni che non sono state scritte da Ringo ma dal bassista Kameda Seiji e il pianista Izawa stonano decisamente all'interno dell'atmosfera generale in cui il disco è immerso. "Superstar" sembra voler emulare lo stile Beatles senza riuscirci, mentre "Toumei Ningen" potrebbe essere scambiata per una canzone dei primi Jackson 5. Queste sono mancanze che fanno rimpiangere la carriera solista di Ringo, che fondando quasi per capriccio questa band ha voluto quasi limitare la sua personalità per lasciare spazio anche a quella di altri.

Se si ascolta il suo ultimo disco solista qui recensito "Kalk Samen Kuri No Hana" ci si accorge però che questo non è possibile. La particolare ed eclettica personalità di Ringo sovrasta quella degli altri membri della Band. Se con "Otona" i Tokyo Jihen volevano dimostrare di essere cresciuti e diventati appunto "Adulti" lo scopo è parzialmente riuscito. Al massimo Ringo è diventata la "mamma" del gruppo anche in senso musicale.

L'ultima parola è: l'album puo essere veramente gradevole ed azzeccato per l'atmosfera e la qualità generale della canzoni ma attenzione, potrebbe farvi storcere il naso in qualche occasione.

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#2 snoo-pee

    Confusion is Sex

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Inviato 28 January 2006 - 02:28 PM

uau... bella rece :P
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#3 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 23 February 2006 - 11:36 AM

Bella rece, Pancio. A me Shiina piace molto. Questo è il primo album dei Tokyo Jihen che ascolto e devo dire che non mi è dispiaciuto. Ma avrò le idee senz'altro più chiare dopo aver ascoltato gli altri due. :)





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