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[NEWS] Far East Film Festival 18 (22 - 30...

 foto fabiojappo 14 Apr 2016

Come sempre tanta roba, anche se l'anno scorso con la presenza di Joe Hisaishi, così irraggiungibile, avevano fatto un botto epocale che non è replicabile. Mi dispiace perdere, purtroppo quest'anno temo non ci sarò a meno di una follia nel fine settimana del festival (ma non abito esattamente dietro l'angolo...), in particolare un paio di film (tra i quali Three Stories of Love) e come ospiti Obayashi e Matsuda
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 foto jam 19 Apr 2016

Ragazzi, io sarò presente... Teniamoci in contatto!
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 foto jam 01 May 2016

Ciao!
Sono tornata da poche ore dal far east film festival di Udine, dove ho fatto il pieno di film orientali (34 in sei giorni! :em90: ). Vi racconto un po' quel che mi è rimasto più impresso, sia in negativo che in positivo:

- Heart attack, film thailandese di Nawapol Thamrongrattanarit: parla delle vicissitudini di un giovane grafico che lavora come free lancer, quindi, per non deludere i clienti, deve lavorare giorno e notte, arrivando a compromettere la propria salute. Il film mi ha convinto nella prima metà, con buoni ritmi e battute vivaci, un po' meno nella seconda, dove cade troppo spesso in situazioni un po' troppo melense...
- Ip man 3, il terzo capitolo della storia di Ip man, invece, mi ha deluso. Già il secondo aveva perso la verve del primo, ma nel terzo proprio manca la storia, non c'è nulla di interessante a parte le arti marziali.

Il festival di quest'anno ha visto il ritorno, dopo svariati anni di assenza, del cosiddetto -e sempre molto apprezzato dal pubblico- "horror day", giornata dedicata a film horror o thriller psicologici. Di questa giornata, segnalo due buoni film:
- The Priests, film coreano di Jang Jae-Hyun, che ripropone un tema classico, quello di due sacerdoti esorcisti alle prese con un demonio non facile da debellare...
- l'attesissimo Creepy, con il ritorno all'horror di Kurosawa: il film è un thriller ben costruito e con un intreccio interessante, il "cattivo" di turno è un personaggio con grande carisma e interpretato egregiamente.

Uscendo dal campo psyco-horror, segnalo poi:
- Mohican comes home, del giapponese Okita Shuichi, racconta la storia di un ragazzo che torna a casa dai genitori, sostanzialmente perché ha messo incinta la ragazza e non ha un soldo. Troverà però un padre gravemente ammalato e una realtà difficile da affrontare. Il film fa piangere e fa ridere, e con una semplicità disarmante.
- Saving mr. Wu, film cinese di Ding Sheng, racconta del rapimento di una star del cinese (tra l'altro interpretata dalla star stessa, il volto senza tempo di Andy Lau). Il film mi è piaciuto perché tiene bene il ritmo, grazie ad un intreccio pieno di salti in avanti e indietro nel tempo, ma anche per l'attenzione all'aspetto psicologico del rapporto vittime-carnefici.
- Destiny, film cinese di Zhang Wei, che mi ha profondamente commosso. Non è facile parlare di autismo e credo sia ancora meno facile parlarne in Cina, ma davanti a questo film non si può proprio fare a meno di riflettere sull'esigenza dell'inclusione sociale nel campo della disabilità.
- Honor thy father, del filippino Erik Matti. Bello, mi ha piacevolmente stupito. Si racconta la storia di un'ordinaria famiglia, che viene coinvolta, suo malgrado, in una truffa basata sullo schema piramidale. Il film è una sorta di thriller, intessuto sulle ambiguità di una religione vissuta in maniera bigotta ed acritica e su un punto di vista straniante, quello di un apparente carnefice che in realtà è vittima.

Arrivo adesso al film che più mi ha colpito in questa rassegna, ossia The Mobfathers, film dell'hongkonghese herman yau, con Chapman To come protagonista. Il film, che sin dal titolo ammicca al padrino, parla di lotte fra le varie gang della triade. L'opera rispetta tutti i canoni del genere e risulta godibile ed esteticamente impeccabile. Quel che lascia il segno però è il profondo messaggio politico che vi si può leggere. La richiesta dell'applicazione del principio "one man one vote" per le elezioni del capo mafioso cosa non è se non una freccia lanciata al sistema politico poco democratico vigente ad hong kong? In qualche scena sono presenti dei colorati ombrelli, quelli dell'omonima rivoluzione hongkonghese, iniziata nel 2014 ed ancora senza esiti. Mi hanno poi riferito che, in conferenza stampa, Chapman To negasse in maniera risoluta qualsiasi significato politico del film, ma le domande incalzanti sembravano averlo profondamento turbato...
Immagino che la critica politica non sia un'ovvietà da dare per scontata in determinati contesti, come può essere l'attuale Hong Kong, dunque il coraggio insito in questo film, me lo fa apprezzare ancora di più.

Il film vincitore del far east, il coreano A melody to remember, purtroppo non l'ho visto. Speriamo di poterlo rivedere in altro contesto.

Devo dire comunque che sono rimasta positivamente colpita da questa 18esima edizione del festival.
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 foto AsianPat 01 May 2016

Grazie per il resoconto. :em07:
Hai avuto modo di vedere anche qualche workshop collegato al FEFF di questa edizione?
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 foto fabiojappo 01 May 2016

Grazie jam del racconto ! Bella maratona di visioni.
Tra quelli che segnali mi interessano in particolare "Mohican Comes Home" di Okita che è un regista di film sempre piacevoli (in archivio abbiamo A Story of Yonosuke) e "Creepy" di Kurosawa Kiyoshi che da quanto si legge in giro sembra essere tornato ad alti livelli
Messaggio modificato da fabiojappo il 01 May 2016 - 10:56 AM
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 foto jam 01 May 2016

Visualizza MessaggioAsianPat, il 01 May 2016 - 10:30 AM, ha scritto:

Grazie per il resoconto. :em07:
Hai avuto modo di vedere anche qualche workshop collegato al FEFF di questa edizione?

Purtroppo no... Quando non vedevo film, dormivo! :D

Visualizza Messaggiofabiojappo, il 01 May 2016 - 10:44 AM, ha scritto:

Grazie jam del racconto ! Bella maratona di visioni.
Tra quelli che segnali mi interessano in particolare "Mohican Comes Home" di Okita che è un regista di film sempre piacevoli (in archivio abbiamo A Story of Yonosuke) e "Creepy" di Kurosawa Kiyoshi che da quanto si legge in giro sembra essere tornato ad alti livelli

Ecco perché mi è piaciuto così tanto il film di Okita!! In effetti quello stile di comunicazione così semplice e diretto ricorda quello di a Story of yonosuke. Mi fa piacere che noi Black dragon del festival abbiamo fato il premio a questo film, per quest'anno.
Sicuramente di quello di Okita tradurrò i sottotitoli.
Messaggio modificato da jam il 01 May 2016 - 11:37 AM
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 foto Arms 01 May 2016

Grazie tante jam per il tuo resoconto! Vedrò di recuperare i film da te consigliati! peccato non poter tornare al Far East. Spero di farcela più avanti! Ho sempre un ricordo meraviglioso delle due volte che ci sono stato! (Meravigliosi ricordi...!)
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 foto JulesJT 01 May 2016

Visualizza Messaggiojam, il 01 May 2016 - 12:48 AM, ha scritto:

Sono tornata da poche ore dal far east film festival di Udine, dove ho fatto il pieno di film orientali (34 in sei giorni! :em90: ). Vi racconto un po' quel che mi è rimasto più impresso, sia in negativo che in positivo (...)

Grazie, jam! Ottimo report.

Visualizza Messaggiojam, il 01 May 2016 - 12:48 AM, ha scritto:

- Heart attack, film thailandese di Nawapol Thamrongrattanarit: parla delle vicissitudini di un giovane grafico che lavora come free lancer, quindi, per non deludere i clienti, deve lavorare giorno e notte, arrivando a compromettere la propria salute. Il film mi ha convinto nella prima metà, con buoni ritmi e battute vivaci, un po' meno nella seconda, dove cade troppo spesso in situazioni un po' troppo melense...

Di questo me ne han parlato bene. Sono curioso e so che è già reperibile.
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 foto jam 01 May 2016

Ah, sì? Ok, provo a rintracciarlo. Proverò a cercare anche gli altri. Così inizio a tradurre che sono fresca di visione!
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