[RECE] 4bia
battleroyale
30 Sep 2009
4bia
Titolo: 4bia
Titolo Alternativo: Phobia
Titolo Originale: See Prang
Produzione: Thailandia, 2008
Genere: Horror
Regia: Banjong Pisanthanakun (Shutter, Alone), Parkpoom Wongpoom (Shutter, Alone), Paween Purijitpanya (Body #19), Yongyoot Thongkongtoon (The Iron Ladies)
Con: Laila Boonyasak ,Pongsatorn Jongwilak , Maneraat Kham-uan, Kantapat Permpoonpatcharasuk
imdb: 6.8/10 (377 voti) http://www.imdb.com/title/tt1292575/
Durata: 120'
Versione: Cowry
Traduzione: battleroyale
Revisione: kaneda03
"4bia" è una film-raccolta di quattro storie dell'orrore thailandesi: "Happiness" racconta di una ragazza obbligata ad un esilio forzato in casa sua a causa di una frattura ad entrambe le gambe. E' sola e sogna qualcuno da avere accanto. Un giorno un ragazzo le manda un sms. I due cominciano a messaggiare e stringono un'amicizia. Un giorno lei gli spedisce, tramite mms, una sua foto chiedendo al ragazzo una sua foto in cambio. Lui le spedisce la stessa foto inviata pochi secondi prima dalla ragazza, ammettendo di essere dietro di lei e nella sua stanza.
"Tit For Tat": un ragazzo vessato da un gruppo di bulletti muore dopo un incidente causato da questi. Ritornerà in vita per vendicarsi dei suoi carnefici grazie alla magia nera.
"The Middle Man": dei ragazzi in vacanza troveranno l'orrore quando uno di loro cadrà per sbaglio in mare. Creduto morto, ritornerà la sera dai suoi amici...
"The Last Fright": Una hostess offre ad una scorbutica principessa iraniana il piatto di cui è allergica, causandone la morte... Il suo fantasma vendicativo non avrà scrupoli...
Horror di gran classe, diviso in episodi e diretto da maestri del genere, "Phobia" (o meglio "4bia") è uno di quei (tanti) film che dimostra che l'horror asiatico non è affatto morto: morboso, angoscioso, a tratti divertente e stralunato, il film si presenta come una fresca e innovativa alternativa all'horror più classico.
Dietro la firma dell'opera i due registi del capolavoro "Shutter", il creatore del bel "Body #19" e il regista della bizzarra commedia stupidotta "The Iron Ladies", che confezionano quattro episodi diversi tra loro, ma tutti arguti, riusciti e in qualche modo geniali.
Tutto parte con il bel "Happiness", corto privo di dialoghi (se non si considerano gli innumerevoli sms ricevuti dalla protagonista). E' proprio la mancanza di parlato a dare fascino al frammento: la completa assenza di parole rende ancora più inquietante e reale il malessere e la solitudine provati dalla protagonista, che passa le giornate ad aspettare gli insistenti sms di un ammiratore segreto. Thongkongtoon, regista che fino ad ora aveva realizzato praticamente solo commedie, lavora con grande maestria sull'uso di luci ed ombre, partendo da un rassicurante incipit quasi romantico e terminando in un vorticoso spiraleggiante ritmo oscuro, che trova il suo culmine nell'ottima parte finale, con la stanza della ragazza completamente immersa nel buio. Unica luce: il display del cellulare. Unico suono: la vibrazione che preannuncia l'arrivo degli sms, e quindi del terrore.
la tensione è incredibilmente riuscita e carambolata sia grazie all'ottimo uso dell'immagine che da una colonna sonora azzeccata. Il risultato non punta, dunque, a spaventare con spaventi e scatti improvvisi, ma con l'uso dell'atmosfera straniante, ormai andata perduta con gli horror contemporanei.
Segue "Tit For Tat", francamente il frammento più debole, permeato da una regia fin troppo tamarra del giovane esordiente di "Body #19", che miscela un uso quasi abusato dell'orrenda computer graphica, completamente sbagliata nell'horror e da sempre vezzo degli USA e una fascinazione platonica e palese verso la saga di "Final Destination", sia nel ritmo che nell'intercedere delle morti. L'episodio funziona in ritmo e in montaggio (serratissimo), oltre che nei picchi splatter originali. Il risultato finale è piacevole, ma completamente compromesso da orrendi effetti speciali al computer che anzichè spaventare ridicolizzano un po' tutto. Finendo per rovinare un potenziale gioiello in un mero film di terrore, per fortuna alla fine in un certo verso, funziona.
E' la volta del piacevole "Middle Man", che miscela argutamente horror e commedia. Più che l'elemento horror (comunque ben calibrato, grazie ad un'ottima tensione e un colpo di scena finale davvero azzeccato) sono le miriadi di citazioni metacinematografiche a rendere l'opera un gioiello.
"Middle Man" si beffa di tutto: da "Shutter" a "Il Sesto Senso", da "Titanic" a "The Others", in un pot-pourri di dialoghi davvero divertenti e stuzzicanti.
Questo il dialogo-perla del frammento:
-Alla fine di "Shutter" il fantasma siede sulle spalle del protagonista. Per questo aveva male al collo
-Un po' come la fine di "Titanic", dove Rose sedeva sulle spalle di Jack
-C.azzo!
- Non lo sapevate? "Titanic" è stato il primo film a lanciare l'idea della donna che siede sulle spalle dell'uomo! Ed è uscito una decina di anni fa
-Oddio! Quindi "Shutter" ha copiato da "Titanic"
-Già!
-Fottuti film thailandesi!
La piacevolezza di sapersi autoironizzare ("Shutter" è un film dello stesso regista di questa piccola gemma) rende questo episodio piacevole e completamente riuscito.
Ma è il successivo "Last Fright" (ad opera dell'altro regista di "Shutter"), il capitolo migliore: un thriller ad alta quota che termina in horror e offre una paura tangibile e quasi assordante, grazie ad una tensione mai così geniale. Anche qui è fondamentale l'uso delle ombre, che rendono di "Last Fright" un'operetta horror davvero inquietante e ottimamente realizzata.
Se cercate un horror innovativo, spaventoso e intelligente non ci sono dubbi: "Phobia" fa per voi, dimostrando che ormai la Thailandia è prossima al regno dell'horror...
E' stato attualmente girato e distribuito nei cinema thailandesi "4bia 2", a cui farà parte anche il regista del bel "Dorm", oltre ai soliti due fratellini di "Shutter". Nomi di spicco del cinema horror che promettono un seguito degno del capostipite.
BUONA VISIONE!
ATTENZIONE
Questo titolo è ora reperibile nei migliori negozi e store-on line.
Asian World si prefigge la promozione e la diffusione della cultura cinematografica asiatica.
Per questo motivo i sottotitoli relativi a questo film sono stati ritirati.
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4bia
Messaggio modificato da fabiojappo il 03 November 2014 - 04:17 PM
asturianito
30 Sep 2009
Quello del campeggio è quello che non ti è piaciuto?
kaneda03
30 Sep 2009
nel complesso l'ho trovato un film ad episodi che nulla toglie e nulla aggiunge al cinema.
adatto più che altro agli amanti del genere.
battleroyale
01 Oct 2009
asturianito, il Sep 30 2009, 09:25 PM, ha scritto:
Quello del campeggio è quello che non ti è piaciuto?
No. Il secondo, quello del ragazzetto che si vendica con la magia nera. Troppa computer graphica fracassona e irritanti. Gli altri tre (il quarto soprattutto) sono ottimi corti.
VedovaNera
01 Oct 2009

Che sbadata ho visto ora sorry

Messaggio modificato da VedovaNera il 01 October 2009 - 03:11 PM
Tōkyō Zankoku Keisatsu
01 Oct 2009
creep
04 Oct 2009
battleroyale, il Sep 30 2009, 09:00 PM, ha scritto:

Se c'è una cosa che riesce a fare bene è proprio questa.
Messaggio modificato da creep il 04 October 2009 - 08:53 AM
asturianito
09 Apr 2010
Per me non è un film riuscito, perché infatti nasce come operazione. Interessante l'idea di dare al pubblico un concentrato di brividi, di puntare sull'intensità riunendo i migliori talenti del genere. Però secondo me si sente la mancanza di un minimo di coerenza interna, non c'è unità di intenti: ogni regista aveva una sua idea, gli si è data una durata limite e ha lavorato senza sapere cosa facessero gli altri. Poco gioco di squadra, una delle cose che mi piace di più vedere/sentire in un film.
Per cui si va a episodi.
Il primo è un esordio (credo) di Thongkongtoon nel genere horror, ed è un signor esordio Mi è piaciuto come ha indagato lo spazio, il contrasto tra l'ambiente urbano esterno, aperto e il piccolo appartamento, chiuso, con gli arredi e un'illuminazione molto precisa, i pieni e i vuoti ben bilanciati, conosciuto e rassicurante: a pensarci bene la via d'uscita non poteva che essere quella. Ma ce n'è anche un terzo di spazio, quello in cui ci si muove dentro il telefonino... E forse anche un quarto...
Indovinato il decrescendo della luce, indovinato l'uso e il ruolo della suoneria. E tanto carina la protagonista. Ma cosa vogliamo di più!

Il secondo. Premetto che Purijitpanya non mi piace, un regista dell'eccesso, ma sopra la media dei suoi colleghi, mette dentro di tutto e di più, gli piacciono troppo le scene ad effetto, insomma non ci risparmia niente, e però non sa dare spessore a quello che racconta. Qua è uguale, c'è l'azione e manca il senso. Non posso nemmeno dirmi deluso. Anzi, per fortuna che manca il massacro di tutti gli agenti di polizia (che l'hanno pur visto il libro!), si vede che la postproduzione glielo ha tagliato...

Il terzo... boh... cioè non è brutto, non è neanche fatto male... ma mi è sembrato un pochino convenzionale, e anche confuso (che c'entra la strega che fa morire quello di lato? E perché poi si parla di quello che sta in mezzo?

L'ultimo mi ha lasciato l'amaro in bocca. Una bella idea, arricchita di altri dettagli interessanti (la differenza di estrazione sociale, la tradizione musulmana). Parte molto bene con quel clima claustrofobico, il senso di soffocamento che viene dal senso di colpa e la solitudine nel dover affrontare il proprio errore bene resi dentro un aereo in volo, ambiente da cui non si può fuggire!. Il viaggio di ritorno è stato più debole, la tensione c'è, ma mi è rimasta la sensazione che mancasse qualcosa, specie dopo il finale (eh sì, ne preferivo un altro!

In conclusione, operazione di carattere sperimentale, interessante che poteva essere impostata meglio, ma che cambia poco nel panorama dell'horror. Fa il suo onesto mestiere.
Hikaruno5
09 Apr 2010
Il secondo semplicemente incommentabile. Avevo anche Body#19 prenotato in edicola prima di vedere questo, ma adesso mi sa che annullo l'ordine...

Il terzo simpatico, con un tono giusto da commedia horror.
@ Asturianito Se non sbaglio il ragazzo aveva detto che se sarebbe morto avrebbe perseguitato chi fosse rimasto a dormire nel mezzo. Visto che quando l'amico impaurito che dormiva sul bordo aveva chiesto di cambiare posto, nessuno dei due che dormivano nel mezzo l'aveva ceduto...
La storia della strega era solamente una storia dell'orrore raccontata prima di dormire. Non mi pare centri qualcosa con la morte del ragazzo (soprattutto alla luce della rivelazione finale).
L'ultimo parte bene come il primo (Laila Boonyasak

Alla fin fine tra tutti e quattro una media qualitativa insufficente...La caduta più rovinosa comunque la causa il secondo...
Messaggio modificato da Hikaruno5 il 09 April 2010 - 01:22 PM