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Love conquers all", di Tan Chui Mui, Malesia, 2006.
La traduzione del titolo internazionale rimanda al virgiliano "omnia vincit amor", e nella prima parte del film pare che sia di questo che ci si vuole raccontare (noi potremmo pensare anche al nostro "amor che a nullo amato..."). A poco vale che Ping, da poco arrivata in città, telefoni ogni sera al villaggio d'origine per tenersi stretta alla mamma ed al fidanzato, a fronte del corteggiamento ostinato, goffo, quasi patetico di John e del suo presumere che comunque alla fine lei sarà sua.
Il significato del titolo originale però pare sia più vicino a "L'amore cambia le persone": poco a poco nella storia si insinua un senso di ambiguità, ineluttabilità e minaccia. John, le sue intenzioni, non sono quelli che sembrano. Ping cambia, seguendo il percorso che le è stato tracciato. Ed alla fine, quando tutto il peggio tra i due sarà successo, rimaniamo a chiederci chi, davvero, si stia ostinando a cambiare chi.
Gran bel film (e preziosa la storia parallela della bambina al primo amore), faticoso, per me, come tutti i film fatti per lo più di lunghe sequenze silenziose ma allo stesso tempo capace di scuotere facendo riemergere dettagli già mostrati in precedenza e riproponendoceli pregnanti di significato. Lascia molte cose non dette. L'amore, quello che fa sorridere e che vince, abita solo negli sceneggiati televisivi e nel sentimento di bimba della piccola Mei per il suo "uomo del mistero"? Che cosa c'è dietro l'inespressività della protagonista, rassegnazione, ingenuità, distacco, stupidità, abnegazione, vuoto?
Siccome questo film è più bello di quanto io riesca a dire, mi sentirei di consigliare a chi ne ha la possibilità di vederlo...
Messaggio modificato da ziadada il 09 September 2008 - 08:14 AM