[RECE][SUB] Winter Vacation
fabiojappo
14 May 2020
Winter Vacation
Han jia
Paese: Cina
Anno: 2010
Durata: 91 min.
Genere: Drammatico
Regia: Li Hongqi
Cast:
Bai Junjie, Zhang Naqi, Bai Jinfeng, Bao Lei
Presentazione di MarcoMx
Vincitore del Pardo d'Oro al Festival di Locarno 2010 - dopo che l'anno primo aveva trionfato un altro film cinese, She, A Chinese - Winter Vacation è una delle pellicole più originali apparse negli ultimi anni nel panorama festivaliero internazionale. L'opera diretta da Li Hongqi è una pellicola tanto surreale quanto delicata, dominata dall'immobilità. Di fatto, una trama vera e prorpia non c'è, ma a ipnotizzare lo spettatore ci sono i lunghi e fissi piani d'ambientazione che fotografano il desolato paesaggio invernale cinese, i tempi dilatati e i folli sipiarietti tra i personaggi. Nel film, dove non esiste un vero protagonista, si segue l'indolente convivio di quattro amici che, in un paesino nel nord della Cina, trascorrono placidamente l'ultimo giorno delle vacanze invernali discorrendo degli argomenti più disparati. La scuola è importante? Quanto vale l'educazione scolastica nella vita reale? L'amore adolescenziale può interferire con gli studi?
Di un paese un tumultuosa crescita industriale, Li Hongqi sceglie scientemente di raccontare chi non ne è al centro. Il lavoro è oculatamente epurato da Winter Vacation e tale esclusione concerne personaggi di ogni età: una donna in età da impiego è mostrata mentre fa la spesa, i ragazzini non vanno neanche a scuola, poiché siamo nel mezzo delle loro vacanze invernali. I due volti che ricorrono maggiormente sono quelli dello "zio", un signore già in pensione, e del suo nipotino "in un certo senso in pensione anche lui" e già in crisi esistenziale (come i suoi coetanei). I due, grazie sopratutto alla capacità del regista di dirigere i bambini, sembrano una consumata coppia uscita da anni di gavetta nel cabaret. Ma agli occhi dell'autore tutti i personaggi, non solo i menzionati, sono come marionette - immortalate senza un solo movimento di macchina - burattini di una deliziosa commedia dell'assurdo. Tuttavia, le risate non possono celare la malinconia di fondo dell'opera, popolata da protagonisti in cronica depressione, senz'altro favorita dal gelo del clima stagionale e delle relazioni interpersonali. E dalla desolazione di una grigia periferia confinata ai margini del progresso economico e sociale.
Messaggio modificato da fabiojappo il 14 May 2020 - 02:11 PM
Iloveasia
16 May 2020
Francamente, non vedo tutta questa originalità ii un film che ha come numi tutelari certo cinema scandinavo (Karusimaki, ma soprattutto Andersson), contrassegnato dall''esterma laconicità, lunghi piani fissi, immobilismo e tempi dilatati. Capisco che il problema è anche, innanzitutto, mio, ma per me il rischio è che questo tipo di cinema diventi "di maniera": e, soprattutto, la noia.
Dries
17 May 2020
qualche buon anima che mi aiuti con la versione ?? perchè ne trovo solo una che ha 17 sec di delay e non riesco a fixarla con Sw

Dries
20 May 2020
finalmente l'ho visto, che dire ??? UNA MERAVIGLIAAAAAAA

Personalmente lo colloco un filino sotto a Routine Holiday ma solo perchè qui manca quel piglio smaccatamente weird che lo rendeva sottilmente inquietante.
Ad ogni modo Li Hongqi è un genio e spero che in futuro verranno tradotti tutti i suoi lavori perchè il verbo va diffuso il più possibile.
Ogni silenzio, inquadratura , rumore, (non)espressione facciale o dialogo ,qui è centellinato in modo chirurgico tanto da esser decisivo per creare un siparietto a volte grottesco, a volte malinconico ma sempre straniante e ipnotico.
E' impossibile spiegare il fascino di un opera del genere, bisogna vederla per capire... la scena in cui il nonno si commuove guardando routine holiday è di una genialità tale che vale da sola la visione

-Cosa vuoi fare da grande ?
- L'orfano !



Personalmente lo colloco un filino sotto a Routine Holiday ma solo perchè qui manca quel piglio smaccatamente weird che lo rendeva sottilmente inquietante.
Ad ogni modo Li Hongqi è un genio e spero che in futuro verranno tradotti tutti i suoi lavori perchè il verbo va diffuso il più possibile.
Ogni silenzio, inquadratura , rumore, (non)espressione facciale o dialogo ,qui è centellinato in modo chirurgico tanto da esser decisivo per creare un siparietto a volte grottesco, a volte malinconico ma sempre straniante e ipnotico.
E' impossibile spiegare il fascino di un opera del genere, bisogna vederla per capire... la scena in cui il nonno si commuove guardando routine holiday è di una genialità tale che vale da sola la visione



-Cosa vuoi fare da grande ?
- L'orfano !
