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Il 9 Aprile 2013, Katsuji Murata, l'ex membro dell'organizzazione criminale denominata "Sumiyoshi-kai" che accoltellò il famoso wrestler Rikidozan cinquant'anni fa, è deceduto per complicanze legate al diabete.
Il settimanale "Shukan Asahi Geino" del (9 Maggio 2013) ripercorre gli eventi che hanno portato alla prematura scomparsa del famoso wrestler, che aumentò a dismisura la sua fama sconfiggendo avversari stranieri nel secondo dopoguerra giapponese.
"Il Grande Kojika", un ex wrestler professionista che sette mesi prima dell'accoltellamento debuttò nella Japan Pro Wrestling, la federazione creata da Rikidozan nel 1953, ha dichiarato che era a conoscenza della scoparsa di Murata. "Non mi piace parlare dei morti" ha dichiarato al settimanale. "Ma ricordo lo shock, come una secchiata d'acqua gelida in faccia, di quello che accadde a quel tempo."
La sera del 8 Dicembre 1963, Rikidozan ebbe un confronto con Murata dentro il locale "New Latin Quarter " di Tokyo nel distretto di Akasaka. Scoppiò una rissa nel bagno e il wrestler fu accoltellato all'addome.
Dopo aver terminato un incontro quella sera, il Grande Kojika andò a bere con un collega. Al suo ritorno in una pensione vicina alla "Riki Mansion", il lussuoso appartamento di Rikidozan a Tokyo, un agente in pattuglia lo informò dell'incidente. "Non potevo crederci", ha detto il 71enne ex wrestler. "Per vendicarsi un mio collega più anziano acquistò una spada in un banco dei pegni ma fu arrestato dalla polizia."
Dopo la pugnalata, Rikidozan tornò a casa dove ricevette delle cure. Più tardi Murata si presentò presso l'appartamento e offrì le sue più sentite scuse che Rikidozan accettò. Una settimana dopo, tuttavia, Rikidozan morì in ospedale a Tokyo per complicanze dovute alla contrazione della peritonite. Aveva 39 anni.
Parecchi anni prima dell'incidente, Murata fu coinvolto in una lite con un wrestler straniero. "Sapeva che non si doveva sottovalutare la forza fisica di un lottatore" ha dichiarato l'autore Eiji Ooshita, che intervistò Murata nel 1991. "Così si portò dietro un coltello, in modo tale da poterlo usare se si fossero creati dei problemi."
Murata fu dichiarato colpevole di omicidio colposo e condannato a sette anni di carcere. E dopo il suo rilascio, diventò un boss mafioso.
Ad ogni anniversario della morte di Rikidozan, Murata offriva le sue scusa alla famiglia del wrestler e rendeva omaggio alla sua tomba.
Kenji Nakano, 10 Maggio 2013.

Fonte: tokyoreporter.com