[BOOK] Banana Yoshimoto
polpa
04 Aug 2005
Tutti voi avrete letto almeno un libro di Banana.
E' stato uno dei primi casi editoriali di successo provenienti dal Giappone.
Ricordo ancora quando acquistai il suo primo libro, Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991. Lo comprai quello stesso anno, o l'anno dopo, non ricordo.
Cmq avevo poco più di vent'anni e il libro mi piacque. Ma ancora di più mi piacque Tsugumi (io ho una pessima memoria e le storie della maggior parte dei libri che leggo le dimentico. Ma la sensazione che mi ha lasciato Tsugumi è che sia stato il libro di _Banana che ho preferito, fino ad oggi).
Ne ho letti poi altri nel corso degli anni (NP, che non mi piacque, Sly, L'ultima amante di Hachiko, forse Sonno profondo - non mi ricordo!), ma nessuno ha lasciato una traccia indelebile... anzi.
Negli ultimi tempi nopn ho letto molto (in generale). Ho da poco iniziato Amrita, che molti hanno detto essere il suo miglior libro... e mi sono preoccupato! La storia mi coinvolge molto, ma mi sono reso conto che è proprio il suo stile a rompermi dopo un po'.
Sarà che io amo lo stile "fenomenologico" tipico della letteratura statunitense (parlo di gente come Hemingway o Faulkner, o John Fante, ad esempio - che hanno stili diversissimi, eppure non scavano mai nella psicologia del personaggio ma si limitano a descrivere azioni e situazioni lasciando al lettore il compito di penetrare al loro interno). E' proprio il continuo COMMENTARE (spesso banalmente, devo dire) del personaggio narrante che mi urta. Spesso infatti non sopporto i libri scritti in prima persona proprio per questo motivo, il commentare ogni cosa che si vede, che si sente, che accade.
E mi chiedevo quindi: forse rileggendo anche quelli che mi erano piaciuti incorrerò nello stesso problema? Forse è proprio il suo stile a non piacermi?
Non so se lo scoprirò mai, perché ora come ora non mi andrebbe proprio di rileggerli!
Poi sarà che in questo periodo mi è venuta voglia di libri di fantascienza (Dick, Ballard, Lem)...
A voi la palla!
Messaggio modificato da polpa il 04 August 2005 - 07:24 AM
E' stato uno dei primi casi editoriali di successo provenienti dal Giappone.
Ricordo ancora quando acquistai il suo primo libro, Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991. Lo comprai quello stesso anno, o l'anno dopo, non ricordo.
Cmq avevo poco più di vent'anni e il libro mi piacque. Ma ancora di più mi piacque Tsugumi (io ho una pessima memoria e le storie della maggior parte dei libri che leggo le dimentico. Ma la sensazione che mi ha lasciato Tsugumi è che sia stato il libro di _Banana che ho preferito, fino ad oggi).
Ne ho letti poi altri nel corso degli anni (NP, che non mi piacque, Sly, L'ultima amante di Hachiko, forse Sonno profondo - non mi ricordo!), ma nessuno ha lasciato una traccia indelebile... anzi.
Negli ultimi tempi nopn ho letto molto (in generale). Ho da poco iniziato Amrita, che molti hanno detto essere il suo miglior libro... e mi sono preoccupato! La storia mi coinvolge molto, ma mi sono reso conto che è proprio il suo stile a rompermi dopo un po'.
Sarà che io amo lo stile "fenomenologico" tipico della letteratura statunitense (parlo di gente come Hemingway o Faulkner, o John Fante, ad esempio - che hanno stili diversissimi, eppure non scavano mai nella psicologia del personaggio ma si limitano a descrivere azioni e situazioni lasciando al lettore il compito di penetrare al loro interno). E' proprio il continuo COMMENTARE (spesso banalmente, devo dire) del personaggio narrante che mi urta. Spesso infatti non sopporto i libri scritti in prima persona proprio per questo motivo, il commentare ogni cosa che si vede, che si sente, che accade.
E mi chiedevo quindi: forse rileggendo anche quelli che mi erano piaciuti incorrerò nello stesso problema? Forse è proprio il suo stile a non piacermi?
Non so se lo scoprirò mai, perché ora come ora non mi andrebbe proprio di rileggerli!

Poi sarà che in questo periodo mi è venuta voglia di libri di fantascienza (Dick, Ballard, Lem)...
A voi la palla!

Messaggio modificato da polpa il 04 August 2005 - 07:24 AM
Gacchan
04 Aug 2005
Sono quello che può definirsi un amante di Banana, forse anche perchè l'ho conosciuta di persona ^__^
E debbo dire che nonostante col tempo sia divenuta una "serial writer" ha sempre mantenuto quel suo stile di fondo che miscela impressionismo,tristezza e squisite ambientazioni giapponesi.
Non saprei come spiegarlo....ma rileggendola mi ritornano alla mente la calma delle colline attorno Nara....o le scampagnate sul Fuji...il tutto con quel sottofondo di tristezza e malinconia....
Ma direi che è un'autrice che si ama o si odia.
Ho preso l'ultimo...appena lo leggo ne faccio una rece.
Polpa intanto ti consiglio di recuperare Presagio Triste o La piccola Ombra.
Tra i primi senza dubbio Kitchen e Lucertola
E debbo dire che nonostante col tempo sia divenuta una "serial writer" ha sempre mantenuto quel suo stile di fondo che miscela impressionismo,tristezza e squisite ambientazioni giapponesi.
Non saprei come spiegarlo....ma rileggendola mi ritornano alla mente la calma delle colline attorno Nara....o le scampagnate sul Fuji...il tutto con quel sottofondo di tristezza e malinconia....
Ma direi che è un'autrice che si ama o si odia.
Ho preso l'ultimo...appena lo leggo ne faccio una rece.
Polpa intanto ti consiglio di recuperare Presagio Triste o La piccola Ombra.
Tra i primi senza dubbio Kitchen e Lucertola

polpa
04 Aug 2005
Gacchan, il Aug 4 2005, 08:41 AM, ha scritto:
Ecco, su questo non sono d'accordo: secondo me lo stile di Banana - che può piacere molto, per carità - è però tiepido, non divide in maniera così netta i lettori: può non piacere, può piacere senza entusiasmi e può entusiasmare: io ne sono un esempio del resto! Mi piace, abbastanza, non sempre... così così

polpa
04 Aug 2005
Magse, il Aug 4 2005, 01:47 PM, ha scritto:
Ma come?!
Non lo sai che SEGRETAMENTE è di Hong Kong???


Belpha
04 Aug 2005
Mia sorella possiede tutti i suoi libri, tranne l'ultimo che prenderà a breve.
Io non ho ancora letto niente di suo, ma in linea generale ne ho sentito parlare bene
Io non ho ancora letto niente di suo, ma in linea generale ne ho sentito parlare bene

Magse
04 Aug 2005
non ho mai letto nemmeno nessun libro di HK 
le uniche cose orientali che ho letto sono:
Jin Yong: The Book and the Sword
Wu Cheng'en: Lo Scimmiotto
Lu Xun: Diario di un Pazzo / La Vera Storia di Ah Q
Murakami: Tokyo Blues
inconclusi:
I Briganti (classico cinese)
Jin Ping Mei (classico cinese)
e forse altri ma non mi ricordo adesso su due piedi

le uniche cose orientali che ho letto sono:
Jin Yong: The Book and the Sword
Wu Cheng'en: Lo Scimmiotto
Lu Xun: Diario di un Pazzo / La Vera Storia di Ah Q
Murakami: Tokyo Blues
inconclusi:
I Briganti (classico cinese)
Jin Ping Mei (classico cinese)
e forse altri ma non mi ricordo adesso su due piedi
Monana
05 Aug 2005
Secondo me ci sono un'infinità di scrittori più bravi della Yoshimoto
Ammetto che i primi libri mi avevano presa totalmente, soprattutto Amrita ma, avendoli letti quasi tutti, ho capito che insiste sempre sui soliti punti.
Insomma, credo abbia riscosso tutto questo successo solo perché è stata una delle prime e forse l'unica scrittrice giapponese reclamizzata a tambur battente in Italia.
La cosa che mi urta, poi, sono i suoi libri che non superano mai le 150 pagine a parte rarissime eccezioni
Mi da l'impressione di quei classici artisti che hanno un unico capolavoro scritto nel destino e per tutta la vita lo inseguono fino a diventare banali

Ammetto che i primi libri mi avevano presa totalmente, soprattutto Amrita ma, avendoli letti quasi tutti, ho capito che insiste sempre sui soliti punti.
Insomma, credo abbia riscosso tutto questo successo solo perché è stata una delle prime e forse l'unica scrittrice giapponese reclamizzata a tambur battente in Italia.
La cosa che mi urta, poi, sono i suoi libri che non superano mai le 150 pagine a parte rarissime eccezioni

Mi da l'impressione di quei classici artisti che hanno un unico capolavoro scritto nel destino e per tutta la vita lo inseguono fino a diventare banali
