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[creep]

If You Were Me 5

Si-seon Neo-meo

시선 너머










Il quinto progetto della serie di corti If You Were Me, finanziato dalla Commissione Nazionale Coreana per i Diritti Umani, si pregia della presenza di 5 registi più o meno emergenti e promettenti che osservano da vicino la natura violenta della società coreana, che si nasconde dietro il pregiudizio e l'indifferenza.





Two Teeth
이빨 두 개

di Kang Yi-kwan
con Park Jeong-wook, Seo Ok-byeol

Un ragazzo perde due denti sbattendo contro una mazza da baseball tenuta da una sua compagna di scuola nordcoreana che, provenendo da una famiglia povera, si vede costretta a lavorare part-time per coprire i costi dell'intervento di ricostruzione dentale del ragazzo.

Diretto dal regista del bellissimo Sa-Kwa, questo corto mostra quanto sia difficile l'integrazione tra due paesi, come le due Coree, così vicini, ma ormai così lontani.








Nima
니마

di Boo Ji-young
con Danzan Davaanyam, Park Hyeok-kwon

Nima è un'immigrata clandestina mongola che fa le pulizie in un host club e che assiste ai soprusi perpetrati a suoi danni e a quelli di altre ragazze.

La regista di Sisters on the Road continua a mettere al centro della sua attenzione la donna e la sua condizione in una società brutalmente maschilista.








Q&A
백문백답
di Kim Dae-seung
con Kim Hyeon-joo, Kim Jin-geun, Yoo Ha-joon

Una designer viene stuprata dal suo capo, e quest'ultimo usa le telecamere di sorveglianza per dimostrare che ella era consenziente.

Il regista di Bungee Jumping of Their Own e Blood Rain racconta una storia in cui allo stupro si aggiunge il trauma psicologico che ne deriva e il pregiudizio della scoietà verso le donne, ancor più brutale.








Banana Shake
바나나 쉐이크

di Yoon Sung hyun
con Jeong Jae-woong, Gum Bir

Il regista di Bleak Night mostra il pregiudizio nei confronti degli immigrati nel corto più gioviale della cinquina.








Her Story Taking
진실을 위하여

di Sin Dong-il
con Sim I-yeong, Kim Tae-hoon

Il regista di My Friend and His Wife e Bandhobi mette sul tavolo temi legati al diritto alla privacy, all'informazione pubblica e ai diritti del paziente attraverso la storia di una donna che abortisce a causa dell'ansia dovuta alla perdita di tutti suoi risparmi rubati da un'infermiera con un contratto a progetto, ma che non può essere accusata poiché le telecamere di sorveglianza non erano funzionanti. La donna rovina il buon nome dell'ospedale raccontando la sua storia in rete, ma un'infermiera rivela i dati clinici della donna, che aveva già abortito altre volte, e sparge in rete la voce che la donna abbia abortito solo per spillare soldi all'ospedale.








Corea del Sud, 2010, 144'










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