Menu rapido







Samurai 2: Duel At Ichijôji Temple

Immagine

Ultimi sottotitoli rilasciati



Archivio
 
The Ghost Cat of Ouma CrossingKaibyo omagatsuji

Subber: Meiko Kaji
Anno: 1954
Regia: Kato Bin
Nazione: Giappone
Genere: Drammatico - - Horror
Three HusbandsSam foo

Subber: MarcoMx
Anno: 2018
Regia: Fruit Chan
Nazione: Hong Kong
Genere: - Drammatico -
The Rocking Horsemen Seishun dendekedekedeke

Subber: MarcoMx
Anno: 1992
Regia: Obayashi Nobuhiko
Nazione: Giappone
Genere: - Commedia -
Chizuko’s Younger SisterFutari

Subber: MarcoMx
Anno: 1991
Regia: Obayashi Nobuhiko
Nazione: Giappone
Genere: Drammatico - - Fantasy
ApartSan hau

Subber: SulFiloDeiRicordi
Anno: 2020
Regia: Chan Chit-Man
Nazione: Hong Kong
Genere: - Drammatico - Romantico
Beijing WatermelonPekin no suika

Subber: MarcoMx
Anno: 1989
Regia: Obayashi Nobuhiko
Nazione: Giappone
Genere: - Drammatico -
Discarnates, TheIjintachi to no natsu

Subber: MarcoMx
Anno: 1988
Regia: Obayashi Nobuhiko
Nazione: Giappone
Genere: Drammatico - - Fantasy
Bound for the Fields, the Mountains and the SeacoastNoyuki yamayuki umibe yuki

Subber: MarcoMx
Anno: 1986
Regia: Obayashi Nobuhiko
Nazione: Giappone
Genere: Drammatico - - Commedia
Cute DevilKawaii Akuma

Subber: MarcoMx
Anno: 1982
Regia: Obayashi Nobuhiko
Nazione: Giappone
Genere: Drammatico - Horror -
Satan's SlavesPengabdi Setan

Subber: J-ok'el
Anno: 2017
Regia: Joko Anwar
Nazione: Indonesia
Genere: - Horror -
Inn of EvilInochi bonifuro

Subber: ggrfortitudo
Anno: 1971
Regia: Kobayashi Masaki
Nazione: Giappone
Genere: - Drammatico -
Next Soheeda-eum so-hee

Subber: creep
Anno: 2022
Regia: July Jung
Nazione: Corea del Sud
Genere: - Drammatico -
Spy Gone North, TheGongjak

Subber: J-okel
Anno: 2018
Regia: Yoon Jong-bin
Nazione: Corea del Sud
Genere: Drammatico - - Thriller
On the RunMong ming yuen yeung

Subber: ggrfortitudo
Anno: 1988
Regia: Alfred Cheung
Nazione: Hong Kong
Genere: Azione - Poliziesco - Thriller
Ju DouJu Dou

Subber: quellen
Anno: 1990
Regia: Zhang Yimou, Yang Fengliang
Nazione: Cina
Genere: - Drammatico - Romantico
FukuokaHukuoka

Subber: MarcoMx
Anno: 2020
Regia: Zhang Lu
Nazione: Corea del Sud
Genere: - Drammatico -
YumejiYumeji

Subber: MarcoMx
Anno: 1991
Regia: Suzuki Seijun
Nazione: Giappone
Genere: - Drammatico -
Emperor's Naked Army Marches On, TheYuki yukite, shingun

Subber: Julienne Davenne
Anno: 1987
Regia: Hara Kazuo
Nazione: Giappone
Genere: - Documentario -
Girls' EncounterShojo kaiko

Subber: MarcoMx
Anno: 2017
Regia: Eda Yuka
Nazione: Giappone
Genere: - Drammatico -
TugumiTsugumi

Subber: MarcoMx
Anno: 1990
Regia: Ichikawa Jun
Nazione: Giappone
Genere: - Drammatico -

Judgement

Immagine

Lavori in corso


Haruka, Nosutarujii 100%
Creation of the Gods I: Kingdom of Storms 99%
Snowy Road 99%
Techno Brothers 99%
Goodbye for Tomorrow 99%
Casting Blossoms to the Sky 99%
Dreamy Eyes 99%
Seven Weeks 99%
Hanagatami 99%
In water 99%
Switching - Goodbye Me 99%
Chronicle of My Mother 50%
The Motive 50%
Three Women of the North 20%
Vision 20%
Satan's Slaves 2: Communion 20%
Nun-gil 20%
By the time it gets dark 10%
Last Sunrise 10%
Maniac Hero 5%
The Kodai Family 5%
In Our Time 5%
A Long Goodbye 1%
Hip Daddy 0%
Full River Red 0%

Lista completa
 

Ritual

Immagine

My Beautiful Girl, Mari

Immagine

Blue Kite, The

Immagine

Epitaph

Immagine

I voti di François Truffaut

Raining in the Mountain8.0Mistico e ambiguo. E' il film che ha segnato il declino del regista. Impeccabile nella forma, graffiante nella sostanza.
Lady Snowblood8.5Un cult che ha fatto scuola per come contamina istanze differenti.
Intimate Confessions of a Chinese Courtesan8.0Sottotesto omoerotico che fa da sfondo ad una grande storia di vendetta. Imperbibile!
Touch of Zen, A8.5Imprescindibile per gli amanti del wuxiapian.
Infernal Affairs7.0
Initial D7.0Gradevole.
Legend of the Mountain6.5King Hu in versione fantasy convince poco, ma lo stile è impeccabile.
Bittersweet Life, A7.5Lezioso, citazionista, nichilista, ma sotto sotto poco pregrante..
Taste of Tea, The7.5Delizioso.
Neighbour No. 13, The5.0
Casshern5.5Pomposo, confuso, ma suggestivo.
Everlasting Regret9.0Semplicemente ipnotico.
Hero (Hong Kong/China, 2002)7.5Vuoto, ma fascinoso.
House Of Flying Daggers, The9.0Un wuxia tinto di melò che fa palpitare il cuore.
Three Times8.0Formidabile. Per due motivi: il primo riguarda l'eleganza del tocco di Hou Hsiao-hsien, il secondo la bellezza celestiale di Qi Shu. Bastano per consigliare la pellicola? Eccome!
Election8.0Efficace sguardo entomologico sulla mafia hongkoghese. To soprende per il suo stile compiuto e misurato. Più che un film, una galleria di spendide immagini.
Isabella7.5Un pò troppo irrisoluto, ma personaggi e messa in scena regalano più di una gioia.
8.0Commedia giovanilistica che ritrae alti e bassi dell'adolescenza. Un gioiellino.
Blossom Again5.5Poco convincente. Il film è giocato sulle traiettore degli sguardi dei protagonisti, ma non sa sviscerarne le pulsioni. Freddo.
President's Last Bang, The7.0Curioso e anarchico film a sfondo storico, con un contorno di grottesco niente male.
Tale of Cinema7.5Un film che sa di Nouvelle Vague. Straziante nei temi, leggero nel tocco.
Welcome to Dongmakgol7.0Blockbuster ben realizzato, anche se un pò retorico.
City of Violence, The7.0Sincretico ed estroso. Un buon action movie tutto botte da orbi e duelli all'arma bianca, con qualche strizzatina d'occhio a Quentin Tarantino e Walter Hill.
Nobody Knows8.0Uno dei più bei film che parlano dell'infanzia negata. Tra epifanie e traumi.
Hana and Alice7.0Ha tanti difetti (zuccheroso, prolisso, poco incisivo ecc.), ma sa raccontare la "sua" storia con grande aderenza psicologica ed emotiva ai personaggi. Da vedere, lasciandosi trasportare dalle emozioni dei personaggi.
World, The7.0Sociologico.
Café Lumière7.0Hou filma l'invisibile in un omaggio al cinema del grande Ozu Yasujiro. Da non sottovalutare.
Spider Lilies4.5Un (melo)drammone esistenziale su un amore lesbo, con un contorno di erotismo voyeuristico, atmosfere sospese, sentimentalismo pop, che parte bene e poi si impantana in ghirigori metaforici toccando sempre le stesse corde. Stile ridondante. Brava la Leong
Courthouse on the Horseback8.5Una "commedia" profonda, sincera e semplice che mostra l’altra faccia della Cina del boom economico, con uno stile piano che a poco a poco rivela ai nostri occhi un mosaico di episodi gravidi di umanità. Notevole esordio alla regia. Chapeau.
Loyal 47 Ronin, The8.0
Flowers of Shanghai8.5Un film che racconta l'impossibilità di raggiungere la pienezza del sentimento amoroso, attraverso un microcosmo d'epoca regolato dalle logiche dell'interesse particolare e del denaro, e quindi cinicamente scevro delle ragioni dell'amore. Estatico.
Exiled9.0Sangue, pallottole e codice d'onore: la celebrazione dell'epica gangster secondo Johnnie To. Capolavoro.
Floating Landscape6.5Troppo spargimento di melassa in questo dramma amoroso sull'elaborazione del lutto ( e non solo), ma alcuni momenti toccanti palpitano di autenticità e riescono a riscattare il film da un esito mediocre.
Election 2: Harmony Is A Virtue8.0Parabola sull'avidità e l'ebrezza del potere, dai toni cupi e sinistri. Sullo sfondo i meccanismi della mafia di hk e la loro evoluzione. Rispetto al primo Election, To cambia registro e si lascia andare ad uno sguardo più dall'interno. Grande affresco.
Hero Never Dies, A7.5Il primo gangster-movie di Johnnie To in cui si manifesta la sua poetica dell'elegia degli (anti)eroi del crimine, quello dove poggiano le basi di The Mission ed Exiled. Da vedere.
Heroic Trio, The7.0Trae il suo fascino da un eccellente sincretismo.
PTU - Police Tactical Unit8.0Notturno e magnetico.
Running Out of Time6.0Abbastanza avvincente, ma troppo convenzionale nelle soluzioni narrative e di regia: tra i film meno personali di Johnnie To.
Fulltime Killer6.5Commerciale, citazionista, moderatamente coinvolgente.
Breaking News6.5Il piano-sequenza iniziale vale da solo la visione del film. Il resto langue.
Made in Hong Kong8.0Una girandola di esistenze sprecate in un'educazione alla vita filmata con uno strazio e una compassione mai stucchevoli. Film duro, risoluto e un pizzico crepuscolare, con una forte dose di realismo che ricorda la prima New Wave.
Hong Kong Express8.5
Woman Is the Future of Man7.5Salti temporali, rovesci improvvisi, disgressioni continue, spunti extratestuali, tanto fuori campo: Hong Sang-soo pratica l'arte di un cinema perennemente in fieri, senza un baricentro. E' bello perdersi nelle sue spire.
Host, The7.0Il classico riscatto di una famiglia di loser (chi più, chi meno) in un film che unisce più generi (e più sfumature: spettacolari, politiche, catastrofiche, sociologiche). Piacevolmente sincretico, con qualche concessione ai cliché di Hollywood.
Xiao Wu, Artisan Pickpocket7.5Un dolente e sordido panorama umano di vuoto, ma anche l'immagine di un mondo che cambia, dove l'aggregato urbano sa di desolazione e abbandono. E' un film a suo modo struggente, sicuramente prezioso, con un protagonista che è un campione di coerenza.
Kuroneko7.0Film che mescola in modo intelligente gli ingredienti per fare una grande pellicola: superba la fotografia, appassionante lo script, sofisticato l'uso degli scenari, efficace la regia. Ma Shindô riesce solo in parte ad ottenere una sintesi finale compiuta
Suzhou River7.0Precarietà, mutevolezza, finitezza dei sentimenti in un film che trova nel suo approccio stilistico in presa diretta la sua carta vincente. Quello che manca è la sceneggiatura: molte dinamiche sembrano tagliate con l'accetta. Ye merita comunque un plauso.
Su-Ki-Da7.5Poco accomodante nel delineare i personaggi e i loro destini nello scorrere lento del tempo del qui e ora, con un pessimismo di fondo sull'impossibilità di trovare una sorta di pacificazione con il tempo perduto e le sue ferite. Peccato per il finale.
Geisha House, The7.5Bella la prima parte graffiante, grottesca e briosa. Meno rilevante il secondo segmento, dove Fukasaku si lascia prendere la mano da una sorta di omaggio allo spirito di abnegazione delle geishe. Un film piacevole e ben fatto, anche se discontinuo.
Haze7.0Piatto e farraginoso sul piano narrativo, ma angosciante a livello visivo. Ad ogni modo, Tsukamoto conferma per l'ennesima volta di essere uno dei pochi autori capaci di raccontare e modellare il perturbante in modo davvero penetrante.
Postmen in the Mountains7.5Temi alti (l'educazione alla vita, i rapporti padre-figlio, l'eredità paterna, l'esistenza che imbocca il viale del tramonto) raccontati con la giusta sensibilità e avvedutezza in una cornice che mozza il fiato. 1 h e 1/2 di buoni sentimenti.
Pastoral - To Die in the Country7.0Un amarcord surreale e metacinematografico, post-8 1/2 e pre-lynchiano.
My Girl and I4.0Un mélo strappalacrime venato di sottile (auto)ironia, purtroppo lacunoso nella sceneggiatura e pigro nella regia (carelli e primi piani a go-go: il senso estetico latita). Eppure qualche spunto buono c'è, ma si perde in un mare magnum di melensaggine.
Juliet In Love6.0Film piuttosto dignitoso, girato senza fronzoli e valorizzato dalle interpretazioni dei due bravissimi protagonisti. Ha il merito di non essere il classico drammone strappalacrime furbo e ruffiano. Non è poco.
Lovers, The8.0Quando la sensibilità e l'estro straordinari di un grande regista trasformano in oro le formule più trite e ritrite del cinema.
Holiday Dreaming6.06, per ora (devo rivederlo).
Happy Together9.0
As Tears Go By7.5
Ashes of Time8.5
Days of Being Wild8.0
Memories of Murder7.5Una detective story che ha il pregio di disattendere le aspettative del pubblico, di oltrepassare la linea d’ombra: Bong Joon-ho intrattiene, ma soprattutto pone il suo sguardo al servizio del ritratto di un transito d’epoca. Pre-zodiachiano.
Christmas in August7.0La cruda parabola calante di una esistenza: HJH segue il breve frammento di vita a disposizione di un uomo che vaga alla frontiera tra l’essere e il nulla, firmando così, senza troppi compiacimenti morbosi, un emozionante "cancer movie".
Spring in a Small Town9.0Un capo d'opera candido, con una tecnica ed una narrazione modernissime per raccontare il tema dell'amore frustrato.
After This Our Exile8.0Nello scintillio della ricerca formale di Tam (la sintassi della messa in scena ha del prodigioso) spicca l'autenticità sottile ed emozionante di un dramma familiare su un'educazione alla vita che passa attraverso esperienze atroci.
Woman on the Beach7.5Si segue con epidermica simpatia e curiosità la leggerezza di tocco con cui Hong scruta – per l’ennesima volta – l’intimità di individui alle prese con situazioni semplici che provocano complicazioni cervellotiche e/o giochi intellettuali.
I'm a Cyborg, But That's OK6.5Park Chan-wook si conferma un fantasista della macchina da presa. Il suo è un film fatto di visioni, più che di dinamiche. Tanto smagliante nella forma quanto fragile nel contenuto.
Protégé6.5Yee tenta un azzardo, apprezzabile ma non del tutto riuscito: sposa i meccanismi del poliziesco con un sottotesto umanistico-sociologico. Il tema scelto avrebbe meritato una maggiore radicalità, sia di scrittura che di regia. Tutto sommato, un buon film.
This Charming Girl7.0Con uno sguardo da spietato realista, Lee imbastisce la cronaca dettagliata della solitudine coatta di una donna in bilico tra la difficoltà di rimuovere i traumi del passato e l’anelito di felicità. Cinema ridotto al grado zero, ma mai vuoto di senso.
Memories of Matsuko6.5Se la sceneggiatura ricalca temi triti e ritriti (il destino che si accanisce sui più deboli), l'impaginazione di Nakashima percorre sentieri visivi inusuali e accattivanti: le vicende non convincono, ma le immagini si fanno apprezzare. 6,5/7
Ceremony, The7.5Storia e privato si intrecciano nella messa in scena di una grande implosione. Che investe una famiglia patriarcale, un pezzo della società giapponese del dopoguerra, un uomo che non riesce a realizzarsi. Due ore di sano cinema d'autore.
Old Garden, The6.0Poteva essere un bel ritratto politico-storico del recente passato della Corea del Sud, ma si è preferito non affondare il bisturi. Dal regista mi aspettavo qualcosa di più coraggioso e incisivo. Ciò non toglie che il film sia riuscito ad emozionarmi.
Funeral Parade of Roses8.0Pura avanguardia, derivativa dalla Nouvelle Vague, all’insegna di uno sguardo che sposa egregiamente un testo delicato (l’alterità dell’universo del travestitismo) ad un mappatura di immagini iconoclaste (che fondono filmico e pro-filmico). Filmone.
Embryo Hunts in Secret, The7.0Un bel frullatone di moti d'animo dai contenuti estremi in un teatrino del sadismo tra le mura domestiche. Allegorico, a tratti acuto, a tratti ingenuo, ma sempre graffiante. Wakamatsu ci vende un po' di aria fritta, ma sa nasconderlo bene.
Sanjuro7.0Un intrattenimento condito di finezza di tocco e sagacia intellettuale. Ne viene fuori un apologo umanista sulla dirittura morale al di là delle (false) apparenze. Efficace, anche se un po' semplicistico. Un buon Kurosawa.
Scene at the Sea, A7.5La fenomenologia di un corpo "pesante" - tanto gravido del silenzio congenito - che si rigenera nella "leggerezza" del gesto atletico del surf con cui si libra sulle onde. E’ pura poesia quella del buon Kitano.Con qualche insistenza di troppo, ma pazienza
No Mercy for the Rude5.5La solita solfa del killer-filosofo con un suo credo ben definito, tutto proteso a trovare una nuova consapevolezza, più il solito sentimentalismo in salsa fatalista di certo cinema coreano: tutto già visto e senza nerbo. 5/5,5
Heavenly Forest3.5Metri di pellicola sprecata.
Most Distant Course, The8.0Un esempio riuscito di messinscena che sa filmare e cristallizzare l’invisibile delle emozioni, usufruendo del potere mimetizzante di immagini e suoni propri di un cinema che lascia respiro per una riflessione extra-narrativa. Bell’esordio.
Triangle7.0Un film-contenitore, a suo modo sperimentale, che va preso per quello che è: un divertissement, con una struttura scombinata e tuttavia appassionante, dove ognuno dei tre cineasti dà l’idea di voler lasciare ben impresso il suo marchio d’autore. Gustoso.
Beyond the Years8.5Non una semplice opera derivativa di Seoponjae, ma uno straordinario mélo su un'amore irrealizzato, retto su un'idea di sentimentalismo in cui la passione amorosa tenta di risorgere dalle ceneri del tempo. Impianto figurativo di rara finezza.
Final Victory7.0Un ottimo film di intrattenimento che trova la sua forza nel mescolare i generi (mélo, action e finanche musicale), finendo così per dare vita a situazioni sempre imprevedibili. E pazienza per alcune semplificazioni nelle dinamiche dei personaggi.
From Beijing with Love7.0Riuscitissima semiparodia di James Bond, ricca di trovate (le citazioni in chiave ironica di Hong Kong Express e Days of Being Wild) e situazioni altamente godibili: un'ora e mezza di intrattenimento intelligente.
Summer Time Machine Blues5.5Una commedia un po' sottotono, con una sceneggiatura volutamente (?) senza capo né coda: le idee latitano, i personaggi sono poco empatici, e la regia è abbastanza inconcludente. Tuttavia ci si diverte, ma solo per brevissimi istanti.
Fires on the Plain8.0Un film antimilitarista che sembra non esserlo smaccatamente. Ichikawa si preoccupa soprattutto di pantografare le dinamiche dell'animo umano a contatto con l'orrore di una sconfitta fuori campo, più grande dei personaggi, dagli effetti devastanti.
Dangerous Encounters: 1st Kind7.5Tsui è riuscito là dove molti registi di HK spesso falliscono: ha saputo sposare l'urgenza di uno sguardo sulla realtà a una trama prettamente di genere. Intrattiene e riflette. Non lascia messaggi nella bottiglia da decifrare: le immagini parlano da sole
Yamato4.5Un polpettone di genere bellico in puro stile hollywoodiano che non ci risparmia nulla della retorica del sacrificio per l'amor patrio. La lacrima facile nello spettatore debole di cuore è il suo scopo. Cinema monolitico, aggravato da un finale melenso.
Big Heat, The7.0Un classico poliziesco che mostra come è dura la vita del poliziotto probo ad Hong Kong. Poca fiction spicciola e molto realismo di sostanza: qui la violenza della giungla metropolitana si manifesta in tutta la sua crudezza. Più Tsui Hark che Johnnie To.
Platform8.5Un tassello della Cina, quella di Deng Xiaoping, tra retaggi del maoismo ed aperture alla modernizzazione. L'ennesima epopea di un'umanità alla deriva ad opera di Jia: forse nessuno è più rigoroso di lui nel raccontare la realtà cinese. Melanconico.
Sunflower (South Korea, 2006)4.5Prima parte abbastanza interessante. Seconda parte melensa e prevedibile. La somma delle due parti vorrebbe essere una storia di violenza che si confronta con temi difficili, ma non riesce a produrre senso perché manca di credibilità. Furbo e pasticciato.
Red Angel7.5Un de profundis sugli effetti dell'orrore della guerra sull'animo umano che finiscono per produrre abiezione, attraverso lo sguardo di una puttana santa, angelo salvifico che concede anima e corpo ai dannati dell'inferno dei campi di battaglia. Intenso.
Sword, The7.5E' una parabola confuciana su un uomo di spada che brama la gloria, il prestigio, la fama, per poi arrivare a scoprire che non valgono nulla. Un wuxiapian che può reggere il confronto con quelli di illustri maestri del genere. Esordio di grana fine.
Invisible Waves5.5Un'opera-ossimoro: da una parte ricama una trama che parte come una sorta di thriller e finisce come una specie di noir, dall'altra si compiace di una messinscena che annula qualsiasi tensione narrativa di genere. Un po' inconcludente e contradditorio.
Vertical Ray of the Sun7.0Un'istantanea sui rapporti di coppia all'interno di un gruppo di congiunti alle prese con le intermittenze del cuore, raccontate sempre con una leggerezza di tocco che suscita empatia. Un bel film, molto gradevole, impreziosito da bravi attori.
Center Stage8.0Film totale, in cui Kwan dimostra una capacità eccezionale di intessere atmosfere eloquenti di un sentimento, di un'epoca, di un istante preciso, capaci di far rivivere veramente il passato nel presente di una finzione alla ricerca del tempo perduto.
My Heart Is That Eternal Rose8.0Storia di un amore irrealizzato tra pistole fumanti, al servizio di uno sguardo decentrato sul crimine, duro, risoluto e realistico. L'apice della cifra stilistica di Tam, nonché una delle sintesi massime del cinema della New Wave hongkonghese.
Mahjong7.5Viaggio alienante nel tessuto urbano di un non-luogo, un'anonima ed esterofila Taipei di fine anni Novanta, in pieno boom economico, popolata da un'umanità variopinta desolante. Non mi ha convinto solo il moralismo pedante e marcato dei minuti finali.
Time to Live and the Time to Die, The9.0Uno dei film più belli ed intensi di HHH, forse quello più accessibile e meno respingente. Un capolavoro che ci parla di un'educazione alla vita intrecciando Storia e privato sullo sfondo della Taiwan degli Anni '50 e '60. Il Tempo è il vero protagonista.
Valiant Ones, The7.5Considerato uno dei lavori minori di Hu. Invece è uno dei suoi film migliori. Non un capolavoro, ma un'opera di straordinario nitore umanistico, in cui si ravvisa un pessimismo nei confronti del Bene di matrice kurosawiana(vedi gli echi dei Sette samurai)
Mourning Forest, The9.5L'elaborazione del lutto secondo Naomi Kawase, poetessa metafisica più che narratrice. Cinema profondamente panteistico, a metà tra Malick e Bresson, animato da una penetrante tensione spirituale e morale. Un capolavoro non per tutti. Finale memorabile.
0.0
Loving You7.5Primo lungometraggio a carattere personale che mette in gioco con più convinzione la statura di autore di To. Un film-cerniera nella sua filmografia che scardina gli schemi di tanto cinema d’azione tradizionale, con una rielaborazione dei codici di genere
Help Me Eros7.0C'è tanta umana sofferenza, ma sembra che l'intensità delle sensazioni non arrivi sempre ad una densità vera. E' l’unico limite di un film che per il resto rivela un talento registico - debitore del cinema di Tsai Ming-liang - da tenere d'occhio.
Mad Detective8.0To ha il coraggio di estenuarsi nell'inestricabile labirinto dell'ambiguità dell'animo umano, evocato con un'attenzione ai personaggi ed una pulizia di tratto tanto che mi verrebbe voglia di parlare di thriller neo-umanista. Spiazzante.
Moe no suzaku8.0Film d'immediatezza rara.
Sky Crawlers, The9.0Il pessimismo umanistico di MO sotto le mentite spoglie della fantascienza (?) in un complicato esercizio filosofico che non pare avere freni in termini di delicatezza e potenza poetica ed immaginifica. Riflessi della nostra anima tra i fotogrammi.
Even If You Walk and Walk8.0Famigliarismo post-Ozu, spietato ma poetico: Kore-eda, raccontando in modo mirabile le tensioni visibili ed invisibili di una famiglia lacerata da un lutto tremendo, mette a nudo le ipocrisie e le contraddizioni dei rapporti familiari.
Dream4.5Film tra i più brutti di Kim, frutto di una elucubrazione furba e apparentemente profonda. Sogni facili, come se il suo cinema non riuscisse più a tenere il passo delle sue idee: come se si fosse tramutato nella caricatura di se stesso. Aria fritta.
Good, the Bad, the Weird, The7.0Cinema bric-à-brac che va bene oggi, dove ognuno può trovarci di tutto. Con un occhio ad Oriente e l'altro ad Occidente, Kim prosege il suo viaggio nei generi all'insegna della contaminazione di storie, scenari, caratteri. Si dilunga un po' troppo, però.
Haunted Apartments, The5.5Il regista non sale mai in cattedra, l'inventiva latita, la narrazione saccheggia il repertorio di mezzo cinema dell'orrore senza dargli nuovo smalto, le interpretazioni lasciano a desiderare: insomma, un horror con la sordina. Finale bello ma inutile.
Ip Man5.0Sarà colpa dei cinesi, ma è un blockbusterone di grana grossa. Belle le coreografie, fastidioso l'eccesso di retorica nazionalista che sostiene l'intera architettura del film. Il risultato è un ibrido indigesto tra gongfupian e biopic storico.
CJ76.0Ennesima parabola morale à la Chow. Pochi i momenti davvero esilaranti.
Syndromes and a Century8.0Film in surplace sul rapporto tra spazio e tempo in cui si determina la vita degli individui. E' uno dei film cinematograficamente più puri, perché racconta l'invisibile (gli umori, le sindromi, il tempo...) con il solo potere delle immagini. Bello.
Blind Shaft7.5L'ennesima brutta storia di una Cina in cui il denaro è diventato la misura di ogni rapporto. Gran bel film, per consapevolezza e concretezza.
Sparrow8.0Lezione sui tempi e i modi del cinema.
Street of Shame7.0Dramma dei bassifondi di grande spessore umanistico, dove le meretrici, strette tra un destino malevolo e una società che le rigetta ipocritamente ma allo stesso tempo se ne serve, diventano il fulcro di una disamina della società giapponese dell'epoca.
Go, Go Second Time Virgin7.0Due ossessioni di Wakamatsu (l'orrore per la nascita e l'assillo della sessualità) in un ritratto di una gioventù nichilista, annoiata, 'vuota'. Troppo compiaciuto nella sua morbosità, ma interessante per la sua lezione formale iconoclasta.
Departures7.0Il dramma della dipartita come un lascito dei morti ai vivi. Ben confezionato, con molti (troppi) sentimenti edificanti e qualche spunto interessante. Film di grana grossa, ma efficace per un vasto pubblico. Oscar esagerato.
Tokyo Sonata8.5Un lucido e granitico requiem per il declino di una famiglia della classe media, di una generazione (quella dei padri), di un Paese smarrito (il Giappone), attraverso la parabola di un gruppo di congiunti che cercano di superare un momento di difficoltà.
Accident8.0Più misurato del solito, Soi Cheang gioca il film sul contrasto tra la precisione geometrica esercitata dal suo sguardo e dagli incastri narrativi e l'ingovernabilità del caso. Un'opera di pensiero, di poesia ma anche, in senso elevato, di spettacolo.
If You Are the One5.0Un centone sull'amore che accumula scenari da cartolina, dialoghi che sembrano presi dagli aforismi dei Baci Perugina e tempi morti: più uno spot sul benessere della nuova Cina che un viaggio nei sentimenti. Lo spunto dei blind date era interessante.
Chaser, The7.0Solido film di genere, con qualche lacuna di troppo (tutta la parte centrale che gira quasi a vuoto) e con i soliti difetti di certo cinema coreano (lo scarso senso della misura nella caratterizzazione - purtroppo fumettistica - dei personaggi).
One Fine Spring Day7.0E' un mélo dallo stile asciutto e introspettivo, in cui la natura, con i suoi paesaggi e i suoi 'suoni', gioca un ruolo fondamentale, quello di espletare la meraviglia e la melanconicità insite nell'altalena dei sentimenti. Per palati fini.
Sad Vacation7.5Dissidi familiari e solitudini urbane. Il cinema di Aoyama sembra non avere limiti: è un moto perpetuo che (ri)mescola generi e stilemi consolidati, e ha una forza visiva che a tratti riempie gli occhi.
It's Only Talk8.0Solitudini alla deriva: bello e senza infingimenti.
Achilles and the Tortoise7.0Un individuo tortura la sua vocazione per superarsi nell'arte che ama più di tutto: film che riporta il cinema di Kitano ai livelli dei suoi lavori più riusciti, ma i capolavori degli Anni '90 sono ancora lontanissimi. Poetico, ma un po' irrisoluto.
6.5Guilala, ovvero il castigo per le colpe dell'uomo. A volte divertente, altre volte soltanto trash: comunque godibilissimo.
Naked Kitchen, The4.5Banalissimo e stucchevole ménage à trois, dove la confusione di sentimenti è solo il risultato di una confusione di idee: tutto viene lasciato in sospeso perché si pensa che giocare con le emozioni dia i suoi frutti (che poi, a conti fatti, sono marci).
Lover5.5L'attimo fuggente del qui e ora in una rivisitazione di Prima dell'alba di Linklater, alla maniera di certo cinema coreano, quindi con troppo cuore e scarsa misura. La sceneggiatura aveva molte cartucce nel suo schioppo, ma la regia spara a salve.
Dog in a Sidecar7.0Promosso: scandaglia il mondo interiore con un ben calibrato gioco di sottrazione. E' uno di quei film che dice molto con poco.
Case of Itaewon Homicide, The5.5Un ibrido non perfettamente riuscito tra film d'inchiesta e thriller legale. Pregi: una certa ambiguità che ben si concilia con l'assunto (i limiti dell'esercizio della legge). Difetti: la scarsa personalità con cui vengono messi in scena gli eventi.
Mother (South Korea, 2009)7.5Solido thriller d'autore e convincente indagine umanistica, inferiore però a Memories of a Murder.
Stranger Within a Woman, The7.0Un film apprezzabile, magari non strabiliante ma comunque autentico, implacabile nel crescendo dell'implosione della vita privata dei personaggi, messi a dura prova dai cambiamenti di costume in atto in un'epoca di grandi trasformazioni.
Fish Story7.0Film in formato mosaico in cui ogni tassello è un'istantanea di un'epoca: comun denominatore l'idea che tutto ciò che l'uomo produce nel campo delle arti possa avere un'influenza sui destini dei singoli e del mondo. Tortuoso ma tutto sommato godibile.
My Name Is Fame6.5Luci e ombre: un 'backstage' senza particolari slanci sul fare cinema dal di dentro, ma anche 'manifesto' dell'attore e di Lau Ching-Wan. Il film è lui: utentico e generoso. Peccato per qualche melansaggine di troppo e per il doppiaggio da cani di Huo.
Customer Is Always Right, The7.0Una sorta di Uomo che non c'era di coeniana memoria catapultato nel mainstream coreano. E' un esercizio al diapason in cui la regia leziosa ma anonima va a traino della scrittura cinematografica e della performance attoriale. L'insieme è avvincente.
Welcome Back, Mr. McDonald6.0Una farsa incompiuta sui compromessi nel mondo dello show business in cui c'è poco da ridere (in tutti i sensi).
Oki's Movie7.5C'è tutto quello che ci si aspetterebbe da un film di Hong Sang-soo, ma con in più la voglia manifesta di lasciarsi andare all'ispirazione del momento che lo rende meno prevedibile e più poetico del solito.
Rule Number One6.0Discreta parabola orrorifica popolata di presenze fantasmatiche che si conclude con un finale spiazzante. Peccato che il tema di fondo (le apparenze ingannano) sembra sfruttato solo per portare avanti le dinamiche di genere.
Nymph7.0Un percorso spirituale, una crescita interiore, attraverso il contatto con la Natura (la foresta, uno spazio di luci ed ombre in cui perdersi o ritrovarsi). Bello: per immaginifici.
Blind Mountain8.0Li Yang dipana con rigore la sua denuncia senza scadere in ricatti emotivi-emozionali. Sicuramente tra i film più belli tra quelli della Sesta Generazione. Sconvolgente.
Cape No. 75.5Cinema popolare, da non sottovalutare per il non facile equilibrio tra i molteplici elementi che lo compongono. Ci sono gli ingredienti giusti per un paio d'ore coinvolgenti, ma nel complesso il film sembra una macchina di commozioni a comando.
Grandmother9.0Volti sofferenti, acqua dappertutto, ambienti fatiscenti: sullo schermo scorre un inferno dei vivi, un panorama apocalittico, una fenomenologia della sopravvivenza nei luoghi dimenticati da Dio. Cinema che è realtà e verità ventiquattro volte al secondo.
Nanayo8.5
Embracing8.0
Night and Day6.5
Kaleidoscope7.5
OneDay8.0"Nessun sogno è mai soltanto un sogno".
Hear Me7.0
Yang Yang7.5
Miao Miao7.0
Housemaid, The (2010)6.0
Borrower Arrietty, The6.5Molto miyazakiano, sia nel disegno che nella storia, ma non ha la magia, lo spessore e la forza emotiva dei lavori del regista giapponese. Merita comunque una visione.
Brand New Life, A7.5Uno stile disinvolto tipicamente francese che va al cuore delle cose ed una sensibilità tutta asiatica nello scavo psicologico creano un mix emozionante che fa di questo film un ritratto intimo ed autentico di un'infanzia da reinventare giorno per giorno.
Comrades, Almost a Love Story7.0Bel melò. Il suo punto di forza è il contesto in cui matura la storia d'amore, il modo in cui fa incombere sui personaggi l'ombra lunga di una condizione errante che sembra condannare alla precarietà (familiare, economica, sentimentale) chi emigra.
Voice of a Murderer5.5Thriller furbissimo e ricattatorio che sfrutta l'effetto emotivo (a cominciare dalle interpretazioni) di una commozione indotta attraverso piccoli espedienti. Va bene che siamo di fronte a uno di quei fatti di cronaca sconvolgenti, ma non tutto è lecito.
Outrage6.0Yakuza-movie nella media del genere, ma da Kitano mi aspettavo qualcosa di più originale.
Buddha Mountain7.0Il racconto ambizioso (forse troppo...) di un'educazione alla vita, con alcune cadute di tono ma anche tanti momenti di bel cinema.
Hanamizuki4.5Scontato e anemico melodramma su due cuori che si rincorrono nel fiore degli anni, pieno di situazioni costruite a tavolino solo per il gusto di instillare nello spettatore emozioni a comando. Furbo.
Warm Water Under A Red Bridge7.0Imamura ci porta con la sua solita stravaganza ad un'ideale sorgente dei piaceri della vita, dell'amore, delle passioni, laddove di può trovare l'antidoto per uscire dalle secche di un'esistenza basata sul materialismo. Un inno benefico all'edonismo.
I Wish5.5Debole variazione sul tema dell'infanzia ribelle che non accetta il destino che le è stato 'assegnato' dagli adulti. Un Kore-eda minore che tuttavia non nega allo spettatore alcuni sprazzi di pura poesia.
Poetry8.0La poesia come ricerca (e preservazione) della bellezza contro le barbarie del mondo moderno, in un dramma incandescente che sa unire un altissimo stile e una emozionante pietas. Lee Chang-dong si conferma un acuto e profondo osservatore degli individui.
Child's Eye5.5Un horror nella media del genere, forse un po' troppo incostante nel suo sviluppo 'terrorifico'. Di certo i Pang hanno fatto di meglio.
Au revoir Taipei7.5Arvin Chen conduce un gioco ad incastri (la storia intreccia molteplici sotto-trame), dimostrando ottime qualità  affabulatorie nel modo in cui maneggia i vari codici narrativi (grottesco, sentimentale, comico, noir) nonchà© non comuni doti registiche.
Night Train7.0Uno sguardo dentro la fragilità  dell'uomo sulla falsariga di tanto cinema di Jia Zhang-Ke. Intenso anche se un po' manieristico.
24 City8.0Jia mette in parallelo le due armi micidiali del suo cinema, il documentario e la fiction, portando a estremo compimento la cristallizzazione di un percorso autoriale in cui la simbiosi tra finzione e realtà  ha partorito dolenti istantanee della Cina.
Samurai Rebellion8.0Scritto e diretto divinamente, con una tensione che aumenta ogni minuti che passa.
Suicide Club (Suicide circle)6.5Sion Sono colpisce duro sui nervi scoperti del Giappone. Non tutto viene messo ben a fuoco, il finale è un po' sciatto, ma il regista sa regalare momenti di ottimo cinema. Insomma, i soliti pregi e difetti di Sono.
Noriko's Dinner Table7.5Il disagio dell'adolescenza, il passaggio all'età  adulta e altre turbini familiari come solo Sion Sono sa raccontare.
Strange Circus7.0Troppe giravolte, troppa carne al fuoco, ma la storia colpisce duro e le immagini sono una gioia e un dolore per gli occhi.
Hazard5.5Uno dei film più deboli della filmografia di Sion Sono, con pochi sprazzi poetici e tanto ribellismo d'accatto.
Exte: Hair Extensions7.0Incursione nel j-horror in puro distillato Sion Sono. Un po' impalpabile nelle sue varie componenti, ma resta comunque un buon film.
Key of Life7.0Una commedia con risvolti esistenziali che non pecca di nulla: ottima regia, bravi interpreti e una storia credibile piena di incastri narrativi funzionali all'intrattenimento del pubblico. Bisogna accettarlo per quello che è.
City of Sadness, A9.0Hou si erge a testimone di un'epoca, con l'aria di chi ha vissuto indirettamente il riflesso delle vicende narrate sullo schermo. Che inanella una serie di tableaux vivant di alto impianto figurativo e di estrema aderenza alla realtà. Magnifico affresco.
Tag7.0Un film meno scemo di quello che sembra, perfettamente calato nella dimensione sionsonista, cioè un cinema anarchico, caotico, feticista che smonta e rimonta continuamente i suoi pezzi. Godibile per i sionsonisti ma anche per gli amanti dell'horror.
Behemoth9.0Zhao Liang rivolta come un calzino il genere documentario portandolo a vette altissime, in un limbo tra estasi visiva per la bellezza delle immagini e sgomento per la crudezza della realtà portata sullo schermo.
Virgin Psychics, The7.0Un film che funziona, sia come commedia oscena, sia come sci-fi demenziale: sotto la patina di pinku eiga si nasconde un lavoro delirante e caotico in cui Sion Sono scava nell'avidità e nella malizia del desiderio sessuale. Non solo per maschi arrapati.
Shinjuku Swan 5.0Spiace ammetterlo da estimatore del regista, ma è uno dei lavori più fiacchi e commerciali di Sion Sono: non c'è traccia del suo gusto anarchico per il racconto e le immagini, e il ritratto di Shinjuku e del suo microcosmo è appena abbozzato.
Brighter Summer Day, A9.0Una delle punte massime del cinema di Edward Yang e della New Wave Taiwanese. Un film che coniuga superbamente il senso di sradicamento del singolo con il contesto di un Paese senza identità, sospeso tra l'influenza occidentale e il retaggio giapponese.
Outlaws, The6.5Solido film di genere poliziesco come gli americani non sanno più fare. Manca un piccico di originalità, comunque godibile.
Survival Family7.0Storia ben calibrata su una nuova consapevolezza famigliare.



Acquista DVD italiani

Logo Dvd.it

Cooking With Stella
 
Immagine

Acquista DVD import



Legend Is Born, The: Ip Man
 
Immagine

Partners











Don’t Go Breaking My Heart 2

Immagine
Visitatori on line:
©AW Portal by o3fro | Script execution time: 0.2239 sec.
Visite: