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Combat Shock
Regia, sceneggiatura e montaggio: Buddy Giovinazzo
Fotografia: Stella Varveris
Musica: Ricky Giovinazzo
Interpreti: Ricky Giovinazzo, Nick Nasta, Veronica Stork, Mitch Maglio, Leo Lunney
Durata: 85'
Anno: 1986
Nazionalità: USA
Genere: Drammatico
"Cari Amici,
Anni fa ho fatto questo piccolissimo film intitolato COMBAT SHOCK. A quel tempo mi ero considerato molto fortunato per averlo potuto far vedere in un paio di festival prima che scomparisse. Che 'shock' scoprire che il film è ancora in giro e che ancora regala incubi alla gente. Ringrazio davvero il Team Troma e tutti quelli che hanno sostenuto il film nel corso degli anni. Questo ha significato molto per me. E per coloro che si accingono alla visione per la prima volta, sedetevi e godetevi la corsa. E' di quelle dure." - Buddy Giovinazzo
TRAMA
Frankie, un reduce dal Vietnam, con un oscuro passato di violenze e prigionia, vive in una squallida casa con la moglie e un figlio deforme. Non lavora da quattro mesi, viene pestato per i debiti non pagati, ha lo sfratto e la dispensa vuota. Gli incubi della guerra si sovrappongono a quelli di una pace che, ai diseredati come lui, non è concessa. L'ennesimo sopruso della sorte gli farà imboccare una strada senza ritorno...
COMMENTO
Coloro che si aspettano il solito 'cool trash' targato Troma resteranno delusi.
Questo film a budget ridottissimo (pare sia la tesi di laurea del nostro Buddy G all'accademia del cinema), girato in famiglia e poco più che amatoriale è in realtà una durissima riflessione sugli effetti 'collaterali' della guerra e sul degrado urbano, sociale e psicologico in cui i rifiuti dell'American Dream si muovono e vivono.
Frankie abita una realtà fatta di squallidi appartamenti, piccola delinquenza, uffici di collocamento saturi ed inefficienti, tossici e prostitute. Avvertiamo che la sua natura è positiva (almeno quella cosciente) ma la sorte sembra spingerlo verso un destino che ha il sapore di una maledizione.
Giovinazzo è abile nel disegnarci questo quadro scegliendo location, facce e particolari che conferiscono a tutto il film un'aria malata e da incubo.
Alcune trovate visive sono assai efficaci (la proiezione dei suoi ricordi sulla faccia, ad esempio) a conferma che, quando si hanno le idee, i mezzi economici hanno un valore relativo.
Ben fatte le scene 'gore' e un finale allucinato che non si dimentica. Molto inquietante il baby deforme a metà tra E.T. ed Eraserhead.
Uno stimolo, anche se nerissimo, a coloro che vogliono cimentarsi in questa sempre più difficile arte.
Com'è che, con le facilitazioni economiche offerte dalla tecnologia, non riusciamo a esprimere niente di così efficace?
Uscite allo scoperto, menti creative. Date corpo elettronico alle vostre fantasie, alle idee. Prima che il Grande Fratello ci inglobi tutti (e non quello ormai 'nobile' di Orwell).
Messaggio modificato da JulesJT il 17 December 2014 - 10:39 AM
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