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[RECE][SUB] Declaration of Idiot


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#1 creep

    antiluogocomunista

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Inviato 13 November 2014 - 02:26 PM

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Baboseon-eon

바보선언






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Lo stupido Dong-chul (Kim Myeong-kon) vaga per le strade del centro di Seul, indossando i vestiti e l’orologio lasciati da un regista cinematografico (Lee Jang-ho) che si è appena suicidato gettandosi da un palazzo. Un giorno, Dong-chul incontra una bella studentessa universitaria di nome Hye-young (Lee Bo-hee) e decide, con l’aiuto del tassista Yuk-deok (Lee Hee-seong), di rapirla, per poi scoprire che ella in realtà non è una studentessa, ma una prostituta. Dopo alterne vicende, i tre si fanno compagnia, ma Dong-chul, innamorato della ragazza, non sopporta di farle da procacciatore di clienti, e insieme a Yuk-deok lascia a malincuore Hye-young.





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"Se si dovesse enunciare un solo film veramente postmoderno nella storia del Cinema Coreano, l’onore andrebbe a Declaration of Idiot di Lee Jang-ho." (Chung Sung-il)

Declaration of Idiot è un film di critica sociale che fustiga la società coreana degli anni 80 utilizzando l’umorismo e la satira. Abbandonando lo stile realista in favore di un approccio sperimentale ardito e intuitivo, il film di Lee Jang-ho critica aspramente l’atmosfera sociale soffocante che imperava sotto il regime militare, come pure la volgarità in cui la Corea era precipitata dopo essersi tuffata nel capitalismo. Questo spirito di critica è chiaramente evidente fin dall’inizio del film. Declaration of Idiot comincia con il suicidio di un regista cinematografico, interpretato dallo stesso Lee Jang-ho. Nel momento in cui il suo corpo si schianta contro il suolo, esplode un boato di entusiasmo da stadio. La sequenza esprime simultaneamente l’intento del regime militare di domare la cittadinanza con lo sport, la perdita di rilevanza del cinema in questa atmosfera sociale, e la resistenza e l’insofferenza di Lee Jang-ho per lo stato delle cose.
Il film punta poi i suoi riflettori sulle ferite purulente della società coreana attraverso la sua scelta dei protagonisti, reietti che vivono ai margini della società. Lo spirito critico del film raggiunge il suo culmine nella scena in cui Hye-young muore dopo essere stata umiliata da uomini borghesi. L’obiettivo di questa critica rabbiosa viene rivelato drammaticamente quando Dong-chul e Yuk-deok rivolgono il loro sguardo contro il Parlamento. Ma il film non risalta solo per il suo rigoroso atteggiamento critico. Declaration of Idiot infatti è soprattutto una cornucopia di tentativi audaci e innovazioni ingegnose dal punto di vista formale. Il film non contiene nessuno degli elementi di grammatica cinematografica che generalmente si riscontrano nei film realisti. Sviluppa la sua storia in modo improvvisato, omette coraggiosamente i dialoghi, utilizza con senso d’ironia infantile la voce fuori campo di un bambino, si avvale delle tecniche cinematografiche del cinema muto, e presenta situazioni esagerate e satiriche che contribuiscono a comporre scene di sorprendente innovazione visiva. Il più notevole di questi tentativi è l’esperimento del film con il suono: Declaration of Idiot ottiene un effetto ironico aggiungendo gli effetti sonori dei videogiochi, salmodie buddiste, e perfino canti tradizionali pansori. Creando uno spazio allegorico per mezzo dell’alterazione e del sarcasmo, il film di Lee Jang ho è degno di essere annoverato, sia in termini di critica sociale che di sperimentazione formale, come il primo di tali tentativi nella storia del cinema coreano e come un film che rappresenta gli anni 80 (Kwon Eun-sun). Declaration of Idiot segnò anche il primo ruolo da protagonista in un film per Kim Myeong-kon, che aveva recitato solo a teatro prima di esordire nel precedente film di Lee Jang-ho, The Green Pine Tree (Ilsongjeong pureunsoleun).



- Commento del regista: "Non rivendico la paternità di Declaration of Idiot: fu girato dal regime dittatoriale del tempo. Quando cominciai a girare il film, ero determinato ad abbandonare il mondo del cinema.
- Lee Jang-ho, in origine, aveva intenzione di produrre un sequel del suo Children of Darkness Part 1 (Eodum-ui jasigdeul). Ma quando la sceneggiatura venne respinta dalla censura perché considerata troppo “negativa” nel mostrare solo gli aspetti più degradanti della società, apportò una revisione “accomodante e servile”. Dopo aver appreso che il titolo originale, Children of Darkness Part 2, venne respinto, Lee propose ai funzionari della censura più di 20 titoli tra cui scegliere, e alla fine registrò il film con il più semplice nomignolo, Declaration of Idiot. Una volta che la sceneggiatura venne approvata, Lee si immerse nella produzione, ma non ebbe completa libertà nella direzione.


Tratto da Korean Film Archive






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Regia
Lee Jang-ho

Sceneggiatura
Yun Si-mon

Interpreti
Lee Bo-hee, Kim Myung-kon,
Lee Hee-sung, Lee Saem-mul



Corea del Sud, 1983, 97'





Altri film di Lee Jang-ho presenti su AsianWorld:

Good Windy Day
The Man with Three Coffins





Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film in HD con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!







Sottotitoli







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