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[CINEMA] Rent a cat di Naoko Ogigami


3 risposte a questa discussione

#1 sobek

    雪狐

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Inviato 07 May 2012 - 10:54 AM

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Rent a cat

Regia: Naoko Ogigami

Giappone, 2012



Ne hai visto uno, li hai visti tutti: questo è lo slogan con il quale si potrebbe liquidare in pochissime parole l'ultimo lavoro della giapponese Naoko Ogigami.

Armato della consueta tendenza recondita al masochismo che anima segretamente la mente dell'appassionato di Cinema, sperando però , altrettanto furtivamente, che la sorpresa possa appalesarsi come il classico fulmine al ciel sereno, la visione di Rent a cat non fa altro che confermare che al peggio non c'è mai fine.
Se in Megane era il "crepuscolare", se in Kamome diner erano le chiacchiere senza alcuna sostanza, in Renta a cat il centro dell'universo cinematografico è "tappare i buchi", quelli dell'anima naturalmente che è lo slogan col quale la protagonista cerca di vendere a noleggio i suoi gatti (belli e simpatici, l'unica cosa che meriti del film).
Ed ecco allora la solita parata di personaggi che spuntano come funghi e scompaiono senza che si capisce nulla della loro esistenza: una anziana donna che affitta il gatto per sostituire negli affetti quello suo appena morto, ma che poco dopo, si presume, tira le cuoia anche lei; un uomo che vive lontano dalla famiglia, una specie di reietto, che vorrebbe ritrovare l'affetto dei suoi cari; una alienata che lavora in un autonoleggio, inebetita e alla ricerca di non si sa bene cosa; un ragazzotto malandrino che sembra essere sul punto di tappare il buco della protagonista; dei ragazzini che , come l'uomo col gatto di Kamome diner, immancabilmente compaiono mentre la ragazza percorre sotto il sole il lungofiume col carrettino che contiene i gatti, richiamando gli avventori con un megafono.
Se in Megane c'era la bianca spiaggia e in Kamome diner qualche piatto che poteva stuzzicare l'appetito, qui, a parte i gatti, non c'è nulla, risultando il film ancora più piatto e privo di qualsiasi interesse.
Chiaro che per chi è in sintonia con la concezione esistenziale e cinematografica della regista potrà trovare il film bello; per chi questa sintonia non l'ha, anche perchè ammantata di oscurità impenetrabile, non potrà che provare lo stesso fastidio e noia che hanno procurato i precedenti lavori della regista nipponica.
Quello che più stupisce è che , in favore di un film che vorrebbe divenire con il passare dei fotogrammi raccontando l'attimo, la narrazione è priva di ogni riferimento personale, i personaggi sono delle monadi che vagano sullo schermo alla ricerca non si capisce bene di cosa e , soprattutto, a proiezione conclusa, si ha l'impressione di avere assistito ad un frammento di 10 minuti che mediante un loop cinematografico infernale , ripete se stesso all'infinito.
Tre indizi fanno una prova, diceva qualcuno, motivo per cui debbo conclude che il sottoscritto non ha alcuna sintonia con la regista.


#2 Cignoman

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Inviato 08 May 2012 - 07:25 AM

Ammettiamolo: è un film adatto ad un certo tipo di pubblico che ha una sensibilità diversa dalla tua, è questo che dici alla fin fine, king. Ho parlato con altri che l'hanno visto ed è piaciuto. La Ogigami è per i fatti suoi, in quel modo giapponese che non tutti ovviamente possono apprezzare. Una volta per tutte diciamolo: l'identità convenzionale che la vita ci cuce addosso ci toglie la possibilità di approcciare le cose con "la mente del principiante", per citare Shunryu Suzuki-Roshi. Vale per tutte le cose, anche per il cinema. Si può coltivare "la mente del principiante", la freschezza dell'esistenza priva di noumeno, il punto di vista di ku? C'è chi dice di sì, chi dice di no, ma una cosa è sicura: un abbraccio forte a Sobek che si è guardato a Udine un film soffrendo!!! HERO.

A HUG TO THE KING!

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#3 fabiojappo

    Regista

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Inviato 08 May 2012 - 06:38 PM

Sobek ti costringeremo con il metodo Ludovico a vedere altri suoi film e a farti apprezzare la Ogigami :em16:

Questo film non l'ho ancora visto, ma avendo apprezzato gli altri (soprattutto "Kamome shokudo") mi incuriosisce. In giro si leggono recensioni positive come questa sul blog Sonatine che dedica uno speciale alla regista: http://sonatine2010....o-rent-cat.html
Ma la tua recensione offre ovviamente un altro punto di vista interessante :)

#4 baronebirra

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Inviato 09 May 2012 - 10:52 AM

credo la differenza tra i 2 punti di vista,lo faccia l'aspettativa,quell'aspettativa creata dall'organizzazione del festival che ha tanto pubblicizzato questo film e dalla trama,da cui,trattandosi di un film Jappo,ci si aspettava più brio.

in effetti leggendo la recensione linkata da fabiojappo,ci sta tutta!ma come ci sta tutta anche quella fatta da sobek! :em69:

personalmente,nonostante ne abbia apprezzato il lato introspettivo/analitico,l'ho trovato nel complesso terribilmente lento e noioso! :em66:





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