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perso al torino film festival e mica per caso, mi ritrovo a commentarlo adesso perché spinto alla visione da un pezzo molto bello scritto da niels matthijs* (che forse su twitch è l'unico a guardare il cinema orientale come andrebbe visto e non come un fenomeno da baraccone ormai fuorimoda).
e alla fine della visione devo concordare con lui nel merito, anche se non nell'entusiasmo con cui si arriva a dichiarare honey pupu un qualcosa di mai tentato così a fondo (ergo, girare un film con un linguaggio da e per adolescenti del 2011).
alla fine della visione ci sono arrivato con la stessa faccia che mi ha accompagnato per l'ultima ora e mezza del film. sì, perché per i primi minuti cercavo disperatamente di farmene una ragione di quel che stavo vedendo, ma poi ci ho rinunciato e mi son fatto bastare la visione scena per scena, stupito da questo flusso ininterrotto di cose, sbracci, personaggi, sensazioni, (s)connessioni che non si riesce a descrivere, a circoscrivere.
e forse è proprio perché niels matthijs ha ragione: noi di quella generazione là queste cose non lòe possiamo comprendere. possiam forse arrivare a capirle, ma mai entrarci dentro. perché 17 anni si hanno una volta sola nella vita, e averli oggi o nel 1996 non è la stessa cosa.
vabbè. questo è quanto.
[* http://twitchfilm.co...011-review.php]
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