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[CINEMA] Accidental Kidnapper, di Sakaki Hideo

intervista con il regista

1 risposta a questa discussione

#1 Oda

    gureggu sama

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Inviato 06 May 2010 - 11:13 AM

The Accidental Kidnapper


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The Accidental Kidnapper (Yukai Rhapsody), l’ultimo film del regista e attore Sakaki Hideo, è ispirato a Un Mondo Perfetto (1993) e ad altre pellicole commoventi, ma con un po’ di comicità in aggiunta.
Potrebbe sembrare la ricetta per un altro melodramma giapponese strappalacrime e lezioso, ma non è nulla di tutto ciò. Invece, Sakaki cavalca il confine tra commedia e dramma con intelligenza e raffinatezza, dando omogeneità a lacrime e risate e facendo abili variazioni alle formule narrative.

Date Hideyoshi (Takahashi Katsunori), un ex carcerato, fa un bilancio della propria vita - niente lavoro, niente moglie, niente famiglia, niente denaro - e decide di farla finita in mezzo ai ciliegi in fiore. Ma dopo che i suoi poco convinti tentativi di suicidio sono falliti, si accorge che un ragazzino (Hayashi Roi) si è infilato nella sua auto.
Densuke ha sei anni e racconta a Date di essere scappato da casa, e di non avere alcuna intenzione di farvi ritorno. Questo fa venire un’idea a Date: fingerà di aver rapito il bambino e tirerà fuori un bel rotolo di bigliettoni ai genitori del ragazzino che ovviamente sono ricchi sfondati (almeno a giudicare dall’aspetto della loro casa). Prende a prestito il cellulare del bambino e, dicendogli che lo aiuterà nella fuga, fa la fatale chiamata.
Ben presto degli uomini di nero vestiti brulicano in casa di Densuke installando dispositivi elettronici per localizzare e inseguire il rapitore. Il loro capo è il torvo papà di Densuke (Aikawa Sho) e gli uomini non sono poliziotti, bensì gangster. Date in realtà ha firmato la propria condanna a morte.
Ancora non lo sa, però. Fidandosi delle informazioni che gli aveva dato un altro detenuto (Sasano Takashi) su come organizzare un rapimento, mette le mani sul riscatto. C’è un solo problema: Densuke si sta divertendo così tanto che non vuole che la sua piccola avventura finisca. In realtà, lui e Date sono diventati amici. Ma gli affari sono affari. O no?

Nel film c’è un bel po' di azione, comica e non, fornita soprattutto dai gangster lanciati all’inseguimento del rapitore, ma anche da un esperto poliziotto (Funakoshi Eiichiro) e dal suo eccitabile giovane collega (Yamamoto Koji) che si chiedono per quale motivo la gang sia tanto infuriata.
Il nucleo della storia, tuttavia, è il rapporto che si crea tra Date e Densuke. Il ragazzino è all’incirca quel che ci si immagina: vivace, estroverso e sconsideratamente intrepido.

L’esordiente Hayashi Roi, comunque, può recitare dando dei punti ai cosiddetti professionisti adulti, senza i noiosi preziosismi del solito bambino prodigio. Nel ruolo dell’ex detenuto Date, Takahashi ha l’aspetto solitario e abbattuto dell’uomo che ha trascorso i migliori anni della sua vita dietro le sbarre, ma le sue reazioni comiche da onest’uomo di fronte al suo tappo di coprotagonista sono realistiche.
Le loro migliori scene insieme sanno di spontaneità e improvvisazione, e il risultato è sicuramente superiore alla somma delle loro gag. Densuke, che ha vissuto un’esistenza protetta e timorosa all’ombra del suo terribile padre, impara dal suo rapitore - ruvido ma di buon cuore - cosa siano la virilità e la libertà. Date rimpiange di aver perduto le gioie della paternità e ora può goderne solo in via transitoria.
I sentimenti che i due hanno uno per l'altro si rivelano in modo naturale attraverso le liti, le fughe e i momenti tranquilli in cui masticano rumorosamente cibo in scatola guardando le stelle.
Sakaki ha quasi rischiato che non gli distribuissero il film: uno dei suoi attori secondari, Oshio Manabu, è stato arrestato per droga nell'agosto dello scorso anno, e il grosso scandalo che ne è derivato ha ritardato l'uscita del film a tempo indeterminato. Sakaki ha girato di nuovo le scene in cui appariva Oshio, interpretando lui stesso il personaggio del gangster che è un asso dell'informatica - e alla fine The Accidental Kidnapper (Yukai Rhapsody) è uscito nelle sale giapponesi il 3 aprile. Una notizia che è una vera rapsodia.
Mark Schilling



Incontro con Sakaki Hideo


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“The Accidental Kidnapper”

Nel film ho voluto sottolineare il rapporto “genitore – figlio” nel Giappone di oggi.
Nel mio paese si sentono troppo spesso tragedie familiari, come bambini abbandonati in auto o messi dentro il forno a microonde. Possono sembrare cose incredibili ma sono tristemente vere.
Ho voluto così mostrare una sorta di opposizione a questi avvenimenti. Benché tra i due protagonisti principali non ci sia un rapporto di sangue diretto, ho provato a raccontare una storia di sincera umanità tra l’universo dei bambini e quello degli adulti.
Molti giapponesi, una volta diventati padri non sono in grado ricoprire questo ruolo perché mentalmente sono ancora dei bambini, non sono pronti per prendersi una grande responsabilità come quella di crescere un figlio. Con “Accidental Kidnapper” volevo portare un messaggio di sensibilità nei confronti dei più piccoli e schierarmi dalla loro parte.

Il rapporto “melo-comicità” nel film.

Il film è tratto da un romanzo bellissimo che amo molto composto da circa 400 pagine.
Con il mio staff abbiamo fatto un operazione di “condensamento” e tentato di bilanciare nella maniera migliore i momenti drammatici con quelli comici.
Credo che il film, sia in generale un momento di intrattenimento. È giusto che ci siano scene dove si piange e altre dove si ride, ma non bisogna mai esagerare perché si rischierebbe di perdere di vista la persona che recita e quindi le caratteristiche artistiche di un attore.
Attraverso le scene di pianto il film acquisisce sicuramente più profondità ma senza essere eccessivo. In fin dei conti, gli attori sono persone vere ed è quindi naturale che vengano espresse le loro emozioni anche nella pellicola.

Il piccolo protagonista

Il bambino protagonista è stato scelto dopo un lungo casting. Hayashi Roi era diligente, imparava bene a memoria le parti e pensai da subito che con il tempo avrebbe sicuramente saputo come e dove migliorare.
Tuttavia mi rendevo conto che c’erano bambini molto più bravi di lui, i quali però, una volta richiamati ad una seconda audizione, non aggiungevano nulla di nuovo rispetto alla volta prima, ma lui si. Tentava di dare sempre qualcosa di più, di migliorarsi.
Alla fine la scelta si è ristretta tra lui e un altro bambino. Hayashi era in svantaggio di 2 voti contro 8 ma io, che sono una persona molto istintiva, ho deciso di scegliere lui e premiare il suo impegno.
Alla fine ho avuto ragione e sono riuscito a riconoscere la sua genialità che si nota in maniera evidente nel film. Spesso prima, durante e dopo le riprese si girava a parlare o semplicemente a salutare la madre, così mi sentii costretto a chiederle di allontanarsi per un po’.

Sakaki Hideo : attore e regista

All’inizio della mia carriera come attore ero sempre molto nervoso davanti alla telecamera e pensavo che forse questa non era davvero l’attività giusta per me.
Poi ho capito che il regista che mi aveva scelto riponeva in me grande fiducia e così mi sono convinto a dare il massimo in quello che facevo.
Come regista ho acquisito più fiducia nei miei mezzi, anche come attore. Tra le due attività c’è sinergia, si aiutano. In quanto attore, accetto qualsiasi tipo di ruolo, anche scene di azione. Per esempio, in “Versus” di Kitamura Ryuhei mi è stato chiesto di interpretare il personaggio del cattivo. Da regista invece non ho particolare interesse per film di quel genere. In futuro vorrei proporre un film in costume, magari un chambara.

Credo che sia più facile per un regista diventare un bravo attore che non viceversa.
Può sembrare strano però questo è il mio pensiero : solo un regista sa esattamente come deve essere un personaggio, come si deve comportare.


Il caso di Oshio Manabu (attore che ha abbandonato le riprese perché coinvolto in un caso di spaccio di droga)

Fortunatamente è andata bene perché io fondamentalmente nasco come attore. Trovare un altro attore “in corsa” sarebbe stato difficoltoso ma grazie a Dio, si è risolto tutto in fretta e positivamente. Manabu è un attore molto bravo e la sua assenza è stata una grave perdita per il film. Tuttavia ho approfittato di questa situazione per potenziare un po’ il suo personaggio, che poi è diventato il mio. Essendo io il regista, nessuno si sarebbe mai permesso di dirmi qualcosa riguardo al mio personaggio e la mia recitazione, così ho provato a rappresentarlo esattamente come me lo ero immaginato nella mia testa.


Sakaki e il Far East Film Festival

Vorrei sicuramente ritornare a Udine, magari con la mia famiglia e rimanere per tutta la sua durata.
Sto finendo di girare il mio nuovo film”Tomato no shizuku” (goccia di pomodoro) e mi piacerebbe ritornare il prossimo anno e presentarlo qui.
I film trascendono i confini delle nazioni e questa è una cosa fantastica. Sono stato molto felice degli applausi del pubblico di Udine.
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#2 asturianito

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Inviato 06 May 2010 - 10:19 PM

Di tutti i film "di questo tipo" che si fanno in Giappone, questo l'ho trovato uno dei più riusciti: è un po' prevedibile, anche nel finale, però le emozioni mi sono arrivate lo stesso. Niente male.
Il film è in alta definizione e i ciliegi ci fanno un'ottima figura, come tutte le scene al parco.


Lui è simpaticissimo, i giapponesi sono sempre i più estroversi, ma lui è proprio uno caloroso di suo, e si capiva che se la godeva da matti: in sala ha letto faticosamente, ma con sentimento, un messaggio in italiano (sotto trovate la long version) e anche il giorno dopo in sala stampa, prima di uscire, si è rivolto verso di noi che eravamo con Patrick Lung (mi si intravede nella foto) e si è messo a salutarci con ampi gesti delle braccia, dicendo "Ciao, ciao, ciao a tutti!!", camminando all'indietro, tanto che è inciampato su uno sgabellino e stava per ribaltarsi... :em41:
L'unico ospite giapponese di questo FEFF, ma il più simpatico.
Spero proprio che abbia miglior fortuna col suo prossimo film, perché se la merita.






...e aggiungo il video del lord dove si vede la mimica finale...


Messaggio modificato da asturianito il 06 May 2010 - 10:33 PM

Non si possono prendere quattro gol contro aversari
che passano tre volte nostra metà campo. (V. Boskov)


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