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l'ultimo progetto di stephen chow è questo Jump che quella vecchia sagoma non dirige nè interpreta, ma si limita a scrivere (anche se lo zampino suo si vede anche in regia, soprattutto nella prima èarte). ebbene sì: per 30-40 minuti buoni è un vero e proprio film di stivenciau. la storia è quella di una ragazza di campagna che arriva a shanghai col sogno diella danza. semplice che di più non si può. l'inizio è folgorante, con kitty zhang coi baffi e i sopracciglioni che fa la zotica di turno (ma col sogno della danza) e suo padre yuen cheung yan che insegna le arti marziali ai ragazzini del villaggio, tra riso, bufali, scenari bucoloci e canzoni da mondina. almeno tre scene incredibili: quella del gioco della sedia (chow 100%), quella della sfida tra padre e figlia con le bacchette, a tavola, che E' un omaggio sentitissimo alle coreografie (e allo spirito) del cinema di law kar leung, e quella dal chirurgo estetico tenky tin/daniel wu. e c'è tutto il discorso su -materiaXY (qua la danza)- e arti marziali, il solito da from beijing with love a kungfu hustle. poi il film si rilassa, fa ancora ridere per inerzia, ma in realtà comincia a rompere i coglioni e si risolleva solo nel minuto finale, quando la protagonista risfodera le arti marzaili (se le era dimenticate tipo per un ora, e qua casca l'asino) e spacca tutto durante un contest di street dance (il finale è un omaggione a jeff lau, mica a caso).
fosse stato tutto come la prima mezz'ora, griderei al capolavoro.
bravissima comunque kitty zhang e merita sicuro una visione.
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