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cinemaGrandi ritorni e gradite sorprese
Dopo qualche anno altalenante, in cui l'andamento del cinema coreano era contraddistinto da exploit che restavano però abbastanza isolati rispetto al resto (basti pensare a successi come The Host nel 2006 e The Good, The Bad, The Weird nel 2008), il 2009 è stato a detta di molti un anno positivo.
Un po' di cifre: la quota di mercato dei film coreani è passata da oltre il 60% del 2006, complici i grossissimi incassi di King and the Clown e The Host, per poi sgonfiarsi al 50% del 2007 e al 42% del 2008. Le premesse per una crisi del settore c'erano tutte, e invece quest'anno i film che hanno raccolto i favori del pubblico sono stati diversi e hanno portato a un complessivo 49% di incasso al box office realizzato dal cinema locale. Cifra che è dovuta non tanto (o almeno non solo) ai blockbuster estivi (Haeundae), ma soprattutto ai tanti film che durante tutto l'anno si sono guadagnati visibilità, appartenenti a generi diversi, dalla commedia al noir, dal dramma famigliare al film in costume, dal documentario all'action.
L'aspetto economico è sicuramente il primo a cui guardare per valutare la floridità di un'industria cinematografica, ma naturalmente non è il solo. Il 2009 è stato l'anno del ritorno di due pezzi da novanta del cinema coreano come Park Chan-wook e Bong Joon-ho. Il primo ha portato a Cannes Thirst, vincendo il Gran Premio della Giuria, ed è stato l'unico film coreano a passare in concorso in un festival importante nel 2009. Bong invece è stato definitivamente consacrato dalla critica come uno dei migliori autori coreani oggi sulla piazza, e ha un'importanza relativa che il suo Mother non abbia avuto al botteghino quel consenso di pubblico che tutti si sarebbero aspettati, forse anche lui stesso, che ancora detiene il record d'incasso per un film coreano.
A fine 2009, poi, ha fatto la sua comparsa l'ultimo lavoro di Choi Dong-hoon, un nome poco noto all'estero perché non ha certo la statura dei due di prima, ma molto amato dal pubblico coreano, che è sempre accorso in massa alle proiezioni dei suoi film. Il suo Woochi se l'è dovuta vedere con Avatar, e ha fatto (e sta facendo!) comunque un'ottima figura, con quasi due mesi passati in top 10.
I buoni film tuttavia non sono passati soltanto attraverso i grandi nomi, anzi c'è da dire che una certa sperimentazione si è vista soprattutto tra i film "commerciali". I successi più grossi appartengono a due film di generi che in Occidente conosciamo fin troppo bene, ma che in Corea sono delle novità assolute o quasi, ovvero il film catastrofico e la commedia sportiva; quest'ultima ha avuto addirittura due esempi, prima con Lifting King Kong, e in estate con Take Off di Kim Yong-hwa, regista al terzo botto su tre (scusate se è poco!). Haeundae e Take Off sono due film, probabilmente, dal successo sproporzionato rispetto ai loro meriti, il primo soprattutto soffre di alcune lacune tecniche (computer graphics non sempre all'altezza, si dice...), ma ciò che non si può loro contestare è l'aver saputo integrare generi non comuni nel panorama locale, avvicinandoli al pubblico, portando gli spettatori a riconoscersi nelle storie raccontate. Missione compiuta.
Altri titoli interessanti sono stati l'originale e poetico Castaway on the Moon, molto apprezzato anche qui su AsianWorld, e Good Morning President, una commedia politica di Jang Jin che sembrerebbe segnare una svolta nel percorso del regista, accolta molto bene al Festival di Pusan (probabilmente la vedremo anche al FEFF di Udine).
Altri film che invece non potevano contare sul prestigio dei nomi, né su un consistente battage pubblicitario, sono stati accolti benissimo dal pubblico locale grazie al passaparola, un fenomeno che in Corea è particolarmente premiante quanto imprevedibile. Nessuno avrebbe scommesso sul successo di Scandal Makers dopo la prima settimana di programmazione, e invece questo film, uscito a dicembre 2008, è riuscito a rimanere in testa alla classifica del box office per diverse settimane: un successo meritato, una commedia freschissima come non se ne vedevano da un po' e un ottimo esordio per il giovane Kang Hyung-chul, regista e sceneggiatore.
Infine bisogna parlare di un'altra sorpresa del 2009: il cinema indipendente. Non è una novità per chi conosce il cinema coreano che dalle piccole produzioni sono sempre usciti negli anni prodotti interessanti e innovativi, per stili e linguaggi usati e per le tematiche trattate. Ciò che stavolta sorprende, però, è che il pubblico coreano sembra essersi accorto che questo cinema lontano dal mainstream ha molto da dire a tutti, anche a quelle fasce di pubblico che normalmente non lo seguono. Due sono i casi che meglio hanno evidenziato questo fenomeno.
Old Partner, documentario sulla vita di campagna di un vecchio e della sua mucca, lontani dal resto del mondo, girato in digitale con un budget piuttosto ridotto, ha partecipato al Festival di Pusan e poi è stato il primo film coreano a partecipare al Sundance Film Festival. Al suo arrivo in sala poi, i telegiornali lo hanno pubblicizzato anche per il fatto che lo stesso presidente Lee Myung-baek ha assistito al film e se n'è detto entusiasta. Gran fortuna ha riscosso soprattutto nel pubblico over 50, che sicuramente non è il target su cui il cinema punta. Old Partner è stato senza dubbio il caso cinematografico dell'anno.
L'altro film indipendente ad essere andato molto bene è Breathless, che ha conquistato una fama crescente col numero di premi che andava guadagnando (Rotterdam e Singapore ad esempio).
Altri titoli indipendenti che hanno avuto una discreta fortuna al box office sono Paju, Daytime Drinking, A Brand New Life.
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HAEUNDAE di Yoon Je-kyun 11.310.000 biglietti venduti Il primo lungometraggio coreano su un disastro naturale. Grandissimo sforzo produttivo, uso di effetti speciali e computer grafica, ma la cosa migliore del film sono le storie personali dei personaggi, uomini e donne normali che devono affrontare qualcosa di enormemente più grande di loro. |
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TAKE OFF di Kim Yong-hwa 8.370.000 biglietti venduti Tratto da una storia vera, è il racconto della nascita, nel 1997, della prima squadra nazionale di salto con gli sci, uno sport poco praticato in Corea del Sud, ma fondamentale per poter ottenere l'assegnazione della sede dei Giochi Olimpici del 2002. |
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MY GIRLFRIEND IS AN AGENT di Shin Terra 4.040.000 biglietti venduti Commedia romantica che vede una coppia di agenti segreti impegnati a destreggiarsi in operazioni top secret senza pestarsi i piedi, anche se la missione più difficile sembra quella di tornare all'amore felice che li ha già legati in passato. |
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SCANDAL MAKERS di Kang Hyung-chul 3.840.000 biglietti venduti nel solo 2009 Un presentatore radiofonico la cui popolarità è in ascesa, è preoccupato di non essere coinvolto in uno scandalo che potrebbe rovinargli la carriera. La scoperta di avere una figlia che non ha mai conosciuto e di essere addirittura il nonno di un nipotino gli sconvolgerà letteralmente la vita. Un Cha Tae-hyun immenso, la coppia con il piccolo Wang Seok-Hyeon è esplosiva!! (fra qualche mese subbata su AsianWorld...) |
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A FROZEN FLOWER di Yoo Ha 3.290.000 biglietti venduti Il Re di Goryeo, sotto la minaccia del nemico cinese e le pressioni della Corte, deve dare al Paese un erede. Egli non ha tuttavia nessun interesse per le donne e ha da sempre concentrato le sue attenzioni sul comandante delle guardie personali. Spinge pertanto il suo amante tra le braccia della Regina, con conseguenze impreviste e tragiche. |
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RUNNING TURTLE di Lee Yeon-woo 3.010.000 biglietti venduti Pil-seong è un detective squattrinato. Dopo essere stato sospeso per aver causato un infarto ad un pappone sotto interrogatorio, cerca di guadagnare qualcosa scommettendo ad un incontro di tori con i soldi del libretto di risparmio di sua moglie. E vince. Ma qualcuno non ha intenzione di far godere a Pil-seong la vincita appena ottenuta... Commedia d'azione briosa e adrenalinica, con due interpreti in palla. |
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MOTHER di Bong Joon-ho 2.970.000 biglietti venduti Do-Joon è un giovane dalle limitate capacità mentali che vive con sua madre. Un giorno viene accusato dell'omicidio di una ragazza del luogo e sua madre, non credendo alla sua colpevolezza, cerca con tutti i mezzi di indagare sull'accaduto. |
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OLD PARTNER di Lee Chung-ryeol 2.920.000 biglietti venduti L'anziano Choi ha 80 anni ed è molto affezionato alla sua unica mucca, che di anni ne ha ormai 40. Pur essendo quasi completamente sordo, il suono del campanaccio che la bestia porta al collo è l'unico che riesce a riconoscere anche a distanza. Quando il veterinario dà alla mucca non più di un altro anno di vita, Choi cade nello sconforto e teme di rimanere solo. Una storia toccante che in patria è diventata un caso cinematografico. |
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GOOD MORNING PRESIDENT di Jang Jin 2.530.000 biglietti venduti Jang Jin si rimette in gioco per l'ennesima volta e prova ad osservare la politica delle alte sfere: lo fa da par suo, con l'intelligenza, la brillantezza e la causticità che gli è propria. Il giovane Presidente Cha scopre che la fiamma della sua vita fa la portavoce per il principale partito d'opposizione. Inoltre il padre di lei è l'ex capo dello stato, che dopo aver vinto alla lotteria ha deciso di ritirarsi a vita privata... |
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THIRST di Park Chan-wook 2.210.000 biglietti venduti Padre Sang-hyun decide di fare da volontario in un esperimento medico per trovare la cura contro un tremendo virus. Qualcosa però va storto e dopo una trasfusione diventa un vampiro. D'ora in poi il prete dovrà lottare contro la sua nuova natura... Gran Premio della Giuria a Cannes 2009. |
Anticipazioni per il 2010
Viste le buone premesse poste in essere nel 2009, cosa ci aspetta quest'anno?
Sicuramente si può già dire che il 2010 è l'anno dei grandi ritorni, grandi in tutti i sensi.
Tra i nomi da festival la Corea cala un pokerissimo. Im Kwon-taek è pronto con il suo 101esimo film Raising the Moonlight, un viaggio attraverso i secoli che ha come oggetto i tradizionali lavori di carta con le tecniche dell'Hanji. Lee Chang-dong porterà quasi sicuramente a Cannes Poetry, su un'anziana donna che vive col nipote e sogna grazie alla poesia. Sempre nella prima parte dell'anno è prevista l'uscita di HAHAHA, di Hong Sang-soo, con l'attore feticcio del regista, Kim Sang-kyung, ancora a vestire i panni di un regista in crisi con se stesso. E poi le rivisitazioni di due classici del cinema coreano: The Housemaid di Im sang-soo, con Jeon Do-yeon, altra pellicola in predicato di essere presentata sulla Croisette, e Late Fall, del giovane e talentuoso Kim Tae-yong.
Anche per il cinema mainstream è tempo di ritorni, e in grande stile. Kang Woo-suk (Silmido, Public Enemy) sta ultimando Moss, un thriller su un uomo che torna nel paese dove è nato per il funerale del padre, e viene a conoscenza di un misterioso segreto che ha a che fare con la morte del genitore e vede coinvolti tutti gli abitanti. Lo sforzo scenografico è imponente, con la costruzione di un intero villaggio all'aperto di 60.000 mq. Kang ne parla como di un altro punto di svolta della sua carriera.
Come Moss, anche Like the Moon that Escaped from the Cloud è tratto da una graphic novel, ma il genere è completamente diverso: ambientato nell'epoca della dinastia Joseon, è l'incontro-scontro tra un esperto spadaccino con ambizioni rivoluzionarie, un giovane guerriero che per mano di questi ha perso il padre, e un anziano uomo di spada, rivale del primo e maestro del secondo. Si annuncia dunque un action drammatico e sanguinolento quest'ultimo lavoro di Lee Joon-ik, che, insieme a Once Upon a Time in Battlefield e The King and The Clown, dovrebbe chiudere idealmente una personalissima trilogia in costume dell'autore. La fotografia è affidata a Jung Joon-hoon, acclamato per il suo lavoro in Old Boy e Lady Vendetta. In fase di post-produzione, anche qui l'uscita è attesa per la prima metà del 2010.
Non che la seconda sia da meno, anzi.
Tra gli autori che appartengono al club esclusivo di coloro che sono riusciti a superare il traguardo dei 10 milioni di biglietti c'è il regista di Taegukgi, ovvero Kang Je-kyu. Mentre sta ancora aspettando l'occasione buona per lavorare a Hollywood, Kang dirige un nuovo flm di guerra, D-Day, l'odissea di due soldati durante la Seconda Guerra Mondiale, prima arruolati nell'esercito giapponese e poi in quello nazista, e che finiscono a combattere in Europa, partecipando agli scontri seguiti allo sbarco degli Alleati in Normandia. Protagonisti Jang Dong-gun e Takuya Kimura.
Più ravvicinato invece il ritorno di Yoon Je-kyun. Il regista di Haeundae è al lavoro su un monster movie fantascientifico: di nuovo lo scontro impari tra uomo e natura impazzita in Sector 7, che vede gli operai di una piattaforma petrolifera in mezzo all'oceano costretti a difendersi da un terribile mostro marino colpito da un malefico virus. "Un mostro come non l'avete mai visto": la campagna pubblicitaria è già iniziata, e non potrebbe essere altrimenti, nessuno nasconde che il film abbia ambizioni internazionali, verrà girato in 3D con un budget superiore ai 10 miliardi di won. Non è una cifra altissima, è solo la metà di quella destinata a Areumdaun uri di Kwak Kyung-taek, altra pellicola di guerra, qui nel contesto del confronto in mare tra le due Coree nel 2002, anche questa prodotta in 3D, ma che verosimilmente non vedrà la luce quest'anno. L'uscita di Sector 7, invece, è prevista per dicembre 2010.
Altre pellicole in programma. Tra i (tantissimi quest'anno) ritorni attesi, c'è sicuramente quello del trio artefice di uno dei più bei film coreani degli ultimi anni. The Yellow Sea è l'opera seconda di Na Hong-jin, che si serve, come nel precedente The Chaser, di Kim Yoon-Sook e Ha Jung-woo come attori protagonisti. Uscita prevista in Corea per marzo, ma il film potrebbe essere distribuito anche nei paesi occidentali, vista la partecipazione importante che ha Fox International nel progetto.
Opera seconda anche per Jang Hun (Rough Cut): in Secret Reunion due agenti segreti (Song Kang-ho e Kang Dong-won), lasciati nei guai dai rispettivi Servizi della Corea del Nord e del Sud, cercano di sventare uno sporco intrigo collaborando insieme. Quello dei rapporti tra le due Coree sembra essere uno degli argomenti su cui puntare per portare al cinema i coreani, visto che ci sono almeno altri tre film che ne parlano, e considerato anche il successo della serie televisiva IRIS, imperniata su un plot non distante da Secret Reunion.
E a proposito di riunioni, chiudiamo col botto, perché tra i grandi nomi che hanno portato e porteranno un film in sala tra il 2009 e il 2010 mancava solo lui: Kim Jee-woon e Lee Byung-hun di nuovo insieme, e per l'occasione hanno convinto a far parte del cast anche un certo Choi Min-sik! La pellicola in questione si intitola I Saw the Devil, non si sa molto ancora, solo che sarà un noir e che dovrebbe uscire alla fine dell'anno. I fan sono avvisati...
A dispetto delle novità annunciate e delle idee messe in campo, c'è una critica da muovere ai produttori cinematografici, ovvero la facilità con cui inseguono le mode del momento. Tra i nuovi progetti ci sono diversi film di guerra, kolossal più o meno catastrofici, thriller figli di The Chaser, sequel di commedie di successo. Proprio il 2009 invece ha dimostrato che i risultati migliori sono stati ottenuti grazie alla novità delle idee e all'originalità delle situazioni. Molti dei titoli di prossima uscita avranno sicuramente fortuna al box office, ma è inevitabile aspettarsi anche qualche flop, perché c'è una concentrazione troppo forte attorno a 3 o 4 generi: il rischio è che si ripeta la situazione di qualche anno fa, con il boom di alcune pellicole seguita dal'esplosione della bolla cinematografica, perché la fabbrica del cinema coreano nel suo complesso si dimostra incapace di mantenersi su certi livelli.
Se seguire certi filoni può risultare premiante nel breve periodo, è certo che una diversificazione dei generi (e quindi anche di stili e di approcci con il pubblico) è senz'altro preferibile, perché permette di irrobustire un sistema che nell'ultimo decennio ha vissuto grandi trasformazioni, e di evitare involuzioni. Ecco, forse quello che sembra mancare al cinema coreano di oggi è un po' di programmazione.
La parola crisi è sempre in agguato. Lo era anche alla fine del 2008, ma il crollo temuto non c'è stato, e il 2009 si è rivelato un anno positivo. Godiamoci anche il 2010, che si annuncia ricco di proposte sia per il grande pubblico che per i cinefili.
[Fonte: KBS World, KOFIC, traduzione e a cura di asturianito]
Messaggio modificato da asturianito il 13 February 2010 - 01:21 PM
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