THE MASSEURS AND A WOMAN
(ANMA TO ONNA)
Regia di Hiroshi Shimizu
Scritto da Hiroshi Shimizu
Musiche originali di Senji Itô
Fotografia di Masao Saito
Scenografie di Minoru Esaka
Sonoro di Takeo Dobashi e Takenori Mori
Cast: Shotaro Akagi, Bakudankozo, Shinichi Himori, Ayuko Hirano, Toru Hirose, Zentaro Iijima, Akio Isono, Hideko Kasuga, Toshiaki Konoe, Chieko Kyotani, Fusako Maki, Mitsuko Miura, Hiroshi Mizuhara, Masako Nakaido, Ren Niki, Tsuneo Osugi, Shin Saburi, Takeshi Sakamoto, Kaoru Seki, Mieko Takamine, Shin Tokudaiji, Munenobu Yui.
Trama
Due massaggiatori non vedenti si recano in una località termale di montagna per offrire i propri servizi ai turisti in villeggiatura. Uno dei due, Tokuichi, si invaghisce di una fascinosa giovane donna di Tokyo, Michiho, ospite presso una locanda del posto. Ma quando sembra che dalla affinità tra i due possa nascere qualcosa, entra in scena un terzo personaggio, un uomo che trascorre le sue giornate nell'ozio, prolungando ad oltranza la vacanza con il nipote orfano che ha avuto in affidamento. Nel frattempo l'atmosfera serena delle terme viene improvvisamente turbata da una serie inspiegabile di furti ai danni dei turisti.
Commento
Innanzitutto ciò che colpisce maggiormente di questo piccolo capolavoro è l'aspetto visivo. La modernità della fotografia e delle scelte e la poesia dei contrasti tra luce e ombra del bianco e nero. La predilezione per le riprese in esterno, tipica di Shimizu, e l'abilità fotografica di catturare gli ambienti e i personaggi. A volte sembra di vedere delle cartoline di inizio secolo animarsi.
Per quanto riguarda lo stile, il film è impostato con toni da commedia. I personaggi sono tutti comici, a volte un po' grotteschi, specialmente i massaggiatori ciechi. Ma le vicende personali dei protagonisti sono drammatiche. Così, con questa contrapposizione tra stile comico e temi drammatici, i personaggi stessi lasciano intravedere il proprio coraggio e forza di vivere.
Poi all'improvviso tutto si condensa nell'ultimo minuto del film, dove il registro cambia radicalmente e diventa un lamento alla tragicità della condizione umana. I sogni di un istante e le aspettative delle persone si infrangono contro la cruda realtà del vivere.
Tutto questo il remake del 2008 non è riuscito a ritrasmetterlo. C'è la cura stilistica, ma è mancata l'arte di trattare e dare forma alla materia, utilizzata magistralmente da Shimizu, che ha creato un intero microcosmo. Ishii ne ha semplicemente dipinto un ritratto, stilisticamente bellissimo ma privo della medesima profondità e dramma. Shimizu è un demiurgo, Ishii solo un bravo pittore.
Curiosità
- Hiroshi Shimizu è nato a Shizuoka il 28 Marzo del 1903 da famiglia benestante. Il padre era un uomo d'affari che aveva viaggiato negli Stati Uniti, quindi fin da bambino Shimizu è stato a contatto con la cultura occidentale. Frequenta l'università a Sapporo ma non si laurea (si dice che il film The Boss's Son Goes to College sia parzialmente autobiografico). Inizia così a lavorare allo studio Shochiku di Tokyo nel 1921, come aiuto regista. Gira il suo primo film, Toge no kanata, nel 1924 a soli 21 anni. E' stato collega e amico di Yasujiro Ozu e in carriera ha diretto 166 film. Tra i suoi soggetti preferiti vi sono i bambini e l'infanzia, che vengono sempre trattati con uno stile poetico, che alterna in modo originale dramma e commedia.
Ci sono molte similitudini tra Ozu e Shimizu. Amici di vecchia data, sin dagli inizi agli Studi Shochiku quando il primo è assistente cameraman e il secondo aiuto regista. Due dei primi film di Ozu, I Graduated, But... (1929) e Walk Cheerfully (1930), si basano su sceneggiature di Shimizu. Ed entrambi sono molto attratti dalla bellezza delle tradizioni del proprio paese. Ma mentre Ozu indirizza il proprio stile verso il minimalismo e la creazione di universi contenuti entro set di interni nelle abitazioni giapponesi, Shimizu predilige un approccio più esteriore, apprezzando le riprese in esterno.
Nella vita privata si dice che fosse un donnaiolo e un playboy. Uno dei suoi matrimoni è con l'attrice Kinuyo Tanaka, che ha recitato in alcuni dei suoi film come Ornamental Hairpin (1941). Nel contempo Shimizu ha sempre mostrato grande attenzione per il sociale, in particolar modo per l'infanzia. Approfittando del proprio benessere, fonda infatti una casa per orfani di guerra dopo la Seconda guerra mondiale. Questo contrasto tra la propria appartenenza d'origine ad una classe privilegiata e la solidarietà verso i meno fortunati si rispecchia nei conflitti e nei personaggi di molti suoi film, dove il regista si schiera al fianco della gente comune.
Shimizu muore a Kyoto il 23 Giugno del 1966 all'età di 63 anni, per un attacco cardiaco. Nonostante godesse all'epoca di un certo rispetto e fama, oggigiorno è –colpevolmente- meno conosciuto rispetto ai suoi colleghi contemporanei, specialmente in Giappone.
(informazioni liberamente tratte e tradotte da wikipedia)
- Piccolo approfondimento sul concetto di Anma
Durante il VI secolo d.C. monaci cinesi viaggiano in Giappone, introducendo rudimenti di Buddismo, Taoismo e Confucianesimo. Questi principi non riguardano soltanto il pensiero filosofico ma anche la medicina tradizionale cinese. I contatti tra i due paesi si intensificano e molti studenti giapponesi si recano in Cina per apprenderne la cultura.
Così si diffondono in Giappone anche l'agopuntura e l'Anmo, entrambe basate sul concetto di Qi. La prima rimane sostanzialmente immutata, la seconda viene adattata alla cultura giapponese, diventando Anma (o Amma).
L'Anma trova poi un rapido sviluppo a partire dal Periodo Kamakura (1185 d.C.), quando si sviluppa come pratica medica specificamente rivolta alle necessità ed al ricovero della classe dei samurai.
E' però nel periodo Edo (1603–1868) che la disciplina raggiunge il suo apice. Vengono fondate delle vere e proprie scuole, vengono scritti testi e manuali, si sviluppano nuove tecniche mediche. Durante questo periodo di chiusura all'esterno, gli unici contatti del Giappone con l'estero saranno con i mercanti olandesi, rigorosamente limitati in un'isola al largo di Nagasaki. Gli olandesi porteranno nozioni di medicina occidentale (verranno anche istituite delle apposite scuole) e recepiranno a loro volta l'agopuntura e nozioni di Anma, trasferendole in Europa.
Proprio in questa fase l'Anma diventa mestiere diffuso tra le persone non vedenti, che potevano avvantaggiarsi dell'acuita sensibilità del tatto. Questo però ha anche sancito la perdita di parte dell'antico sapere medico. In quanto non vedenti, gli Anma potevano ricevere solo una limitata educazione, e gran parte delle nozioni mediche e tecniche del passato sono così andate perdute. La disciplina ha così incominciato un percorso di declino rispetto alla medicina occidentale e all'erboristeria.
Sempre praticata dai non vedenti, persa l'originaria credibilità e divenuto un mestiere per umili, l'Anma è rimasta come semplice disciplina per il benessere del corpo. A partire dal 1919 viene chiamata Shiatsu, prendendo il nome dal libro "Shiatsu Ho" di Tamai Tempaku, in cui si mescolano principi di anatomia e fisiologia orientale ed occidentale.
Messaggio modificato da Kiny0 il 18 October 2012 - 12:01 PM