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Regia: Yasujiro Ozu
Sceneggiatura: Akira Fushimi, Geibei Ibushiya, Yasujiro Ozu
Cast: Tatsuo Saito, Tomio Aoki, Mitsuko Yoshikawa, Hideo Sugawara
Fotografia: Hideo Shigehara
1932, b/n
Uno degli ultimi capolavori del cinema muto. Un ragazzetto (Hideo Sugawara), il suo fratellino (Kozo Tokkan) e suo padre (Tatsuo Saito) vanno a stabilirsi in periferia. Ammirano il padre, ma incominciano a disprezzarlo quando lo vedono nella sua parte d'impiegatuccio, pronto a umiliarsi per guadagnare le grazie del capoufficio.
Condotto su un ritmo lentissimo, con un gran senso dell'osservazione e dell'umorismo, il racconto è fatto di piccoli incidenti quotidiani, presentati con l'aria di "non aggiunger né toglier nulla", ma con straordinari rigore e precisione. La sequenza introduttiva, in cui si vede il padre di famiglia, con i suoi due bambini, attraversare, in un carro che trasporta i loro mobili, la periferia desolata, o l'episodio in cui il capo ufficio mostra ai figli, che disapprovano, un filmetto da dilettante in cui il loro padre fa il buffone per propiziarselo, sono perfetti. Al fondo della descrizione dei "colletti bianchi" vi è una attenta critica sociale.
Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni
I sub, credo li abbia creep. Buon film!
Messaggio modificato da fabiojappo il 17 June 2014 - 07:19 PM