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[RECE][SUB] Red Rose White Rose

 foto anna 90 01 Dec 2010

Red Rose White Rose
Di Stanley Kwan


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Titolo: 红玫瑰与白玫瑰 (Hong mei gui bai mei gui)
Regia: Stanley Kwan
Sceneggiatura: Edward Lam
Anno: 1994
Nazione: Hong Kong
Genere: Drammatico
Durata: 110 min
Cast: Joan Chen, Winston Chao, Veronica Yip, Zhao Chang
Versione: Allzine

"Non c'è niente di più difficile per un pittore veramente creativo del dipingere una rosa, perché prima di tutto deve dimenticare tutte le altre rose che sono state dipinte."
Henri Matisse

"Una rosa rossa non è egoista perché vuole essere una rosa rossa. Sarebbe terribilmente egoista se volesse che i fiori del giardino fossero tutti rossi e tutte rose. "
Oscar Wilde



Stanley Kwan
Stanley Kwan (关锦鹏) nasce il 9 ottobre 1957 ad Hong Kong.
Inizia giovanissimo a lavorare nel mondo della televisione, dopo aver ottenuto una laurea in Scienze della comunicazione al Baptiste College. Entra nel mondo del cinema come produttore, arrivando così in contatto con la New Wave honkongese e con Tsui Hark.
È nel 1985 che inizia la sua carriera registica, con Nu re xin (Women), seguito l’anno dopo da Deiha tsing (Love Unto Waste). Il successo internazionale arriva però solo nel 1987 con Yin ji kau (Rouge).
Sono film che già consentono di mettere a fuoco tutta la poetica di Kwan, incentrata sulle donne e sui loro turbamenti, per lo più inerenti all’amore, ma non solo. Sono struggenti figure femminili quelle che ci descrive Kwan, alla ricerca del loro posto nel mondo, nella società, in famiglia…
Nel 1991 gira uno dei suoi capolavori, con la bellissima Maggie Cheung nel ruolo di protagonista, Yuen Ling-yuk (The Actress, aka Center Stage), una sorta di biopic, film nel film, ora documentario, ora cinema, ispirato alla vita dell’attrice Ruan Lingyu. Presentato al Festival di Berlino, il film è stato un successo di critica e di pubblico.


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Nel 1994 gira Red Rose, White Rose, tratto da un romanzo di Eileen Chang*.
Nel 1996 gira Yang ± Yin, un documentario sul mondo dell’omosessualità, cogliendo l’occasione per dichiarare al mondo il proprio orientamento sessuale, e diventando così uno tra i primi registi asiatici in assoluto a dichiarare di essere gay. Gli stessi temi ritornano in Yue kuai le, yue duo luo (Hold You Tight), che segna il ritorno di Kwan a Berlino, ottenendo di nuovo grande successo.
Lo stesso può dirsi del bellissimo Lan Yu, del 2001, dove si racconta della storia d’amore tra un ricco industriale cinese ed un giovane che si prostituisce, Lan Yu appunto.
Il suo ultimo film, del 2005, Changhen ge (Everlasting Regrets), segna invece un ritorno alle origini per Stanley Kwan, che torna a mostrarci di nuovo i suoi struggenti universi femminili.


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Red Rose White Rose, è uno dei film più intensi di Stanley Kwan.
Vi si narra la storia di Tung Zhen-Bao, interpretato dal bravo Winston Chao, ricco e annoiato playboy. Gentiluomo di facciata con le donne, ha in realtà ben poca voglia di impegnarsi e preferisce di gran lunga ad una relazione il sesso facile con le prostitute.
Un giorno rincontra un vecchio amico e va a trovarlo. Avrà così l’occasione di conoscere la moglie di questi, Weng Jiao-Rui (Joan Chen), la Rosa rossa del titolo, finendo con l’interessarsi a lei e ritrovandosi così in una torbida storia d’amore clandestina. Le cose sembrano andare secondo i piani di Tung, finché non si renderà conto di essersi innamorato (o di essere sul punto di innamorarsi) di Weng, oltre che del rischio che la sua vita di facciata finisca per crollare di fronte ad uno scandalo, pertanto deciderà di tornare sui suoi passi e corteggerà e sposerà un'altra donna, Meng Yen Li (Veronica Yip), la nostra Rosa bianca, frigida e poco interessante, ma gentile ed elegante, tanto da potergli permettere di tenere in piedi il teatrino della sua vita.
Ma anche stavolta le cose non vanno come aveva sperato…
Una delle cose che più colpiscono del film è il fatto che Kwan, maestro nel parlare delle donne, decida questa volta di spostare l’attenzione sul proprio protagonista maschile. In effetti il film ci regala sì due meravigliosi personaggi femminili, le due Rose, ma gioca soprattutto con Tung, con la sua ambiguità e con i suoi tormenti. Combattuto tra due donne, alla disperata ricerca di un ideale femminile che neanche lui sa come debba essere, Tung risulta non solo un personaggio affascinante, ma anche complesso, sempre in bilico tra le proprie aspirazioni e/o ambizioni personali ed i propri istinti.


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Straordinaria l’atmosfera che Kwan riesce a ricreare, portandoci indietro nel tempo, siamo negli anni trenta, ai tempi di Zhang Ailing, grazie anche alla magnifica fotografia di Christopher Doyle, che tuttavia non risulta mai troppo invadente.
Memorabili inoltre le interpretazioni del trio protagonista. Joan Chen è di una sensualità disarmante, Veronica Yip è radiosa nell’incarnare una donna semplice ed ingenua, decisa ad accettare passivamente il destino precostruito di donna che le è stato imposto, mentre Chao è abilissimo nel mantenere in equilibrio un ruolo che lo costringe ora ad essere fascinoso ora davvero bastardo!
Red Rose White Rose è un film impegnativo, complesso, lento, che sicuramente potrebbe mettere a dura prova lo spettatore. Stanley Kwan avrebbe anche potuto rendersi la vita facile, e adeguarsi di più magari a certi cliché da melò, ma così facendo il risultato sarebbe stato diverso, credetemi.
Red Rose White Rose e una profonda e struggente analisi psicologica sul comportamento umano, maschile, ma soprattutto femminile. Se Tung rappresenta l’ipocrisia cui un uomo tende, per trovare il proprio posto in società e restarci, le due Rose rappresentano invece due facce della stessa medaglia, quella dell’animo femminile, ora feroce e passionale, ora gentile e arrendevole, come dimostra la scelta di non separare con una virgola i due nomi del titolo, quasi fossero un tutt’uno, una sola identità, un’unica persona.
È un film che racconta di quel lungo percorso che è la vita e delle scelte che dobbiamo compiere per attraversarlo, siano esse le più semplici, le più complesse o solo quelle che ci fanno più comodo, e delle conseguenze che questa scelta comporta.


Note

*Eileen Chang, vero nome Zhang Ailing, è stata una delle maggiori scrittrici della storia cinese. Kwan non è stato l’unico a trarre ispirazione dalla sua opera, basti pensare a Lussuria, di Ang Lee, anch’esso tratto da uno dei suoi lavori. In italia i suoi lavori sono editi dalla BUR. Tra di essi: L’amore arreso, 2009, raccolta di racconti tra cui quello da cui Kwan ha tratto il film.



Grazie a Shimamura81 che si è occupato di scrivere la recensione.




Buona visione


Allega file  Red.Rose.White.Rose.AsianWorld.V2.zip (27.73K)
Numero di downloads: 19





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Messaggio modificato da fabiojappo il 27 December 2014 - 05:03 PM
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 foto paolone_fr 01 Dec 2010

mmm, non lo so... me lo ricordo poco ma devo dire che è stato lo stanley kwan che mi ha colpito di meno. magari me lo rivedo...
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 foto François Truffaut 01 Dec 2010

Un'altra chicca. Grazie Anna: continua così! :)
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 foto battleroyale 01 Dec 2010

Grazie mille annina! :em41: :em41: :em41: :em41:
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 foto _Benares_ 01 Dec 2010

Questo ho sempre voluto vederlo.
Grazie!
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 foto Nosferatu 01 Dec 2010

Lo attendevo moltissimo. Grazie. :em41:
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 foto ronnydaca 02 Dec 2010

Grazie Anna, Kwan mi è piaciuto per quel poco che ho visto, da mettere in lista. :em41:
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 foto pierlues 02 Dec 2010

Hanno già ringraziato in tanti :em41: Anna per quello che fa e per quello che ci propone. Ora voglio farlo anch'io perchè voglio fargli sapere quanto ci rende felici :em41: per questo suo impegno. Grazie tante
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 foto Shimamura 02 Dec 2010

Visualizza Messaggioanna 90, il 01 December 2010 - 08:34 AM, ha scritto:


Grazie a Shimamura81 che si è occupato di scrivere la recensione.

:em05:



Grazie a te per la traduzione! :em83:
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