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[RECE][SUB] Gimme Shelter

 foto battleroyale 11 May 2013

GIMME SHELTER


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Titolo: Gimme Shelter

Titolo Originale: Atsu Hada

Produzione: Giappone, 1986

Genere: Drammatico/Commedia/Grottesco

Durata: 59'

Regia: Hisayasu Sato

Con: Mamiko Hiboshi, Watari, Kiyomi Ito, Ran Minagami, Shu Minagawa

Versione: vhsrip

traduzione: battleroyale

Imdb: 7.2 (11 voti) http://www.imdb.com/title/tt0091112/

Titolo Alternativo: Exciting Eros - Atsu Hada


SCONSIGLIATO AI MINORI DI 18 ANNI E ALLE PERSONE FACILMENTE IMPRESSIONABILI.




TRAMA: Seguiamo le vicissitudini di una famiglia che, all'esterno, può sembrare felice, serena e unita, ma che in realtà si rivela ben altro: il padre di famiglia è gay e paga i ragazzi giovani per spingerli alla prostituzione, la madre si eccita guardando dei corsi di aerobica, la figlia vergine si innamora della sua professoressa e il figlio è un hikikomori con seri problemi psicologici. Tutti, uno dopo l'altro, iniziano a morire, chi per fato e chi per scelta...


RECENSIONE: "Gimme Shelter" rientra tra i primissimi film di Hisayasu Sato, quelli più estremi, nichilisti e schizofrenici, ma già colonne portanti della filosofia del suo autore. Qui, come in molti altri film del regista, l'occhio rimane puntato verso la famiglia.

Disgregata, infelice, bugiarda sulle proprie emozioni. Le famiglie di Sato nascondono sempre segreti individuali che portano alla distruzione (allontanamento, morte, incesto...). Al contrario di "Uniform Virgin" dello stesso anno, "Gimme Shelter" si concentra maggiormente sulla struttura della trama e sui suoi personaggi, sviluppandoli con partecipazione, piglio grottesco-comico e con un filo di compassione.



Sebbene tutta la famiglia sia presentata con rigore meccanico, equilibrio e con il gusto dell'estremo tipico di Sato, la vera protagonista è sicuramente la figlia: già dalle prime inquadrature è il motore dell'azione. Nonostante ancora non sappiamo nulla delle perversioni familiari, vediamo il padre e la madre festeggiare il suo compleanno con allegria, mentre lei li ignora con aria malinconica. è attraverso il suo comportamento passivo, apatico e fuori dal mondo che capiamo che c'è qualcosa che non va.


Non solo: la figlia è l'unica persona "pura" della famiglia. Ancora vergine, innamorata e sensibile, si concede la prima volta con la sua prof che l'ha provocata: ciò che l'ha spinta non è attrazione, è vero amore. E come spesso accade nei film di Sato, chi è puro, semplice, dolce, non può che scontrarsi con le difficoltà della vita: la professoressa è una sadica ossessionata dal sesso e non in grado di esprimere sentimenti. Dopo il rapporto sessuale, la nostra protagonista viene posta davanti al rifiuto, che non è tanto un "non può funzionare", ma una vera e propria umiliante derisione. La figlia è il catalizzatore dell'odio per i membri familiari: in un suo delirio immagina i genitori impersonati da dei pupazzi. Armata di motosega, inizia a ridurli a brandelli e, completato il lavoro si inchina davanti alla cinepresa.


Gli attori sono veramente pessimi, ma la regia di Sato sostiene tutto, rendendo "Gimme Shelter" un film folle, straziante ed eclettico: cambia radicalmente dal comico più grottesco e anni '80 (il padre che corre al lavoro con mimiche facciali di terrore degne di Laura Dern con in sottofondo una musichetta che lo intima a non far tardi al lavoro) all'horror (la già accennata scena della motosega) al trash (il corpo del padre che viene lanciato e sostituito da un pupazzo DI PEZZA) alla tragedia greca (la straniante successione di morti e il malinconico, disperato finale).


Com'è difficile descrivere ed etichettare ogni film di Sato, così è complesso farlo anche con "Gimme Shelter" che, al contrario del monocorde seppur dolente e malsano "Uniform Virgin" dello stesso anno, si rivela un film veramente ottimo, capace di coinvolgere, divertire e disturbare con uno schiocco di dita.
Peculiarità di questo film, come in tutti i primi film di Sato, è la presenza ossessiva di lunghissime e lentissime scene di sesso imposte dalla casa di produzione che voleva più tette e meno filosofia. Sato, però, ancora una volta, riesce ad incastrarle perfettamente e la sospensione dei tempi su questi corpi che si studiano senza amore rende ancora di più il ritratto di contatti impossibili tra gli esseri umani.



La qualità video è pessima. Non è tanto un problema del film, quanto per il fatto che l'unica versione in circolo è una conversione digitale della vhs. Per una volta, però, questo non è affatto un problema: il low-fi rende ancora più malsano e desolante il ritratto spietato che Sato tratteggia per la società malata.


Insomma, il film non è al livello di capolavori assoluti come l'imprescindibile "Muscle" o il classico "Naked Blood", ma è sicuramente riuscitissimo. Buona visione!


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Messaggio modificato da fabiojappo il 08 June 2014 - 06:41 PM
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 foto JulesJT 11 May 2013

Grazie!
1986: che grande annata..... :em06:
Messaggio modificato da JulesJT il 11 May 2013 - 12:33 PM
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 foto LL © 11 May 2013

Grazie battle
Un film di SATO è sempre un'esperienza visiva unica e destabilizzante

Peccato per la pessima qualità video, ma checcevòifà
,
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 foto Cignoman 11 May 2013

Grazie ancora ! ! ! [Sato-san to subito]
Messaggio modificato da Cignoman il 11 May 2013 - 04:02 PM
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 foto agoss 13 May 2013

Ottimo lavoro!
Peccato che non riesca a trovarlo in alcun modo (così come Birthday), anzi se qualcuno può aiutarmi....
ne sarei felice.
Grazie.
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 foto wAzZo 21 May 2013

 agoss, il 13 May 2013 - 10:37 AM, ha scritto:

Ottimo lavoro!
Peccato che non riesca a trovarlo in alcun modo (così come Birthday), anzi se qualcuno può aiutarmi....
ne sarei felice.
Grazie.


idem, anche io avrei bisogno di un aiutino, magari anche per Muscle.. Di Sato ho visto solo Naked Blood, per ora.. :-)

Ad ogni modo ringrazio tantissimo battleroyale e tutti colori che danno vita ad asianworld, senza di voi chicche come questa manco avrei mai immaginato esistessero
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