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[RECE][SUB] Genealogy


5 risposte a questa discussione

#1 creep

    antiluogocomunista

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Inviato 14 March 2014 - 09:16 AM

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Chosun, 1941. Tani è un funzionario giapponese che lavora presso gli uffici governativi provinciali di Gyunggi-do preposti all’attuazione del changssi-gaemyeong, la politica del cambio di nome imposta dal Generale Governatore di Chosun Minami al fine di naturalizzare giapponesi i coreani, sostituendo i loro nomi e cognomi coreani con dei corrispettivi giapponesi. Jin-young, patriarca della famiglia Sol, è un coreano testardo e orgoglioso che si rifiuta di aderire al changssi-gaemyeong, e Tani ha l’incarico di fargli cambiare idea, ma per il rispetto che porta verso l’anziano e l’interesse che prova verso sua figlia, il funzionario cerca dei compromessi per soddisfare le richieste dei suoi superiori senza essere costretto a cancellare il cognome di una stirpe che dura da 700 anni.





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Stralci del commento del regista Im Kwon-taek e del critico cinematografico Chung Sung-ill sul film, che potete vedere e ascoltare associando il file srt Jokbo.commento.ITA.AsianWorld.it.srt scaricabile dal file zip dei sottotitoli alla traccia video e selezionando la traccia audio 2.



Genealogy è un film sul changssi-gaemyeong. I giapponesi lo imposero al popolo coreano perché, entrando in Manciuria e in Cina, serviva loro qualcuno che controllasse e governasse efficacemente le popolazioni dominate. I cinesi non ne erano in grado, e il territorio era troppo vasto per riempirlo di giapponesi. Per queste ragioni, il Giappone cercò di naturalizzare i coreani e di utilizzarli per i loro scopi. Ma quando i coreani furono obbligati a cambiare i loro cognomi in corrispettivi giapponesi, il Giappone giustificò il changssi-gaemyeong dicendo che i giapponesi e i coreani avevano gli stessi tratti somatici, e che se si fosse potuto andare indietro nel tempo, si sarebbe potuto constatare che Giappone e Chosun condividevano gli stessi antenati. Perfino oggi i giapponesi credono che il changssi-gaemyeong, così come mostrato nel film, non sia stata una politica coercitiva, ma piuttosto una pratica voluta dal popolo di Chosun. Sostengono quanto la gente di allora desiderasse fortemente un cognome giapponese, raccontando come la gente in Manciuria e in Cina andasse in giro fingendosi giapponese. Perfino adesso sostengono questa tesi. Il motivo per cui considero Genealogy un film particolarmente importante e per cui sentii di doverlo realizzare è che durante l'occupazione giapponese, verso la fine della seconda guerra mondiale, frequentavo la prima, la seconda e la terza elementare sotto il governo giapponese. Sentii che quelle esperienze di allora riassumevano quell'intero periodo. Fu quando la seconda guerra mondiale si stava avviando alla fine. Perfino i bambini delle primarie, quelle che oggi chiamiamo elementari, venivano mobilitati come forza lavoro. Bollivamo le radici dei pini per farne bitume o andavamo in luoghi gestiti da giapponesi, delle specie di fattorie, e lavoravamo in quei posti come parte della forza lavoro. Allora lo vedevamo più come un servizio volontario. In quei giorni, agli studenti coreani non era permesso parlare in coreano. Venivano assegnate ad ognuno 20 strisce di carta chiamate kyokukyochyo. Erano una sorta di sistema a punti. Se noi coreani venivamo sorpresi a parlare in coreano, allora come penalità avremmo dovuto rinunciare a una striscia. Se perdevamo tutte e 20 le strisce, allora ne avrebbero risentito i nostri voti. Un giorno ci offrimmo volontari per lavorare in un campo di piante di more e in un orto, e nel mentre stavamo lavorando, io e un amico caro chiacchierammo, e alla fine della nostra conversazione parlai in coreano, e in quel momento un maestro che stava passando di lì ci sentì, mi chiamò e mi domandò, ''Perché stai parlando in coreano?'' Venni punito severamente dal maestro, che mi diede un sonoro ceffone. Fino alla prima e alla seconda ero stato uno studente abbastanza modello. Perfino i giapponesi mi vedevano come un tipo tranquillo a scuola. Ma quella fu la prima volta in cui venni colpito in quel modo da un maestro. Il maestro aveva un aspetto tipicamente giapponese, perciò pensavo che forse fosse giapponese. E il suo nome in coreano... no, in caratteri cinesi, era scritto con il carattere ''gook'', che sta per ''nazione,'' e ''bon'', che sta per ''modello.'' In giapponese si leggeva come ''Kunimoto''. Perciò pensai che il suo nome stesse per ''modello di nazione.'' In seguito la Corea venne liberata, e venne fuori che quel maestro apparteneva alla famiglia imperiale dei Lee. Erano i Lee di Jeonju, e molti di loro avevano scelto il cognome ''Gook-bon'' per il loro changssi-gaemyeong. Quindi, come membri della famiglia imperiale, avevano cercato di mantenere le proprie radici. Ma tra tutta la gente, essere picchiato da un membro della famiglia imperiale, per aver parlato in coreano per giunta! Il mio cognome divenne ''Hayashi'', dal carattere ''Im'', che significa ''foresta.'' Visto che il carattere ''Im'' era a sua volta usato nei cognomi giapponesi, la mia famiglia non fu costretta a subire un vero e proprio changssi-gaemyeong. Ma altre persone, molte di loro, dovettero aderire al changssi-gaemyeong contro la loro volontà, come in Genealogy. La sofferenza di quel periodo, la questione del changssi-gaemyeong... Mentre ero ancora in attività, volevo almeno una volta trattare di quell'argomento in uno dei miei film. Uscì fuori che un romanziere di nome Kajiyama Toshiyuki aveva scritto un breve racconto sul changssi-gaemyeong, chiamato ''Zokufu'' (''Genealogy''). Sentii che una rete televisiva in Corea ne aveva acquistato i diritti per un film per la televisione e l'aveva trasmesso per un breve periodo. L'autore originale che aveva scritto il materiale che fece da soggetto per il film era Giapponese. Suo padre era stato giudice presso la Giurisdizione del Governatore in Corea, e sua madre era ritornata in Asia dopo aver vissuto nelle Hawaii. Era nato qui, da questo tipo di genitori, e terminò la scuola media a Seul, prima di trasferirsi in Giappone. Dissero che più tardi Toshiyuki andò ad Hong Kong e scrisse romanzi a sfondo erotico. Ma prima aveva scritto splendidi racconti brevi sulla Corea che divennero adattamenti per il cinema, come nel caso di Traces del regista Shin Sang-wook. Scrisse numerosi racconti brevi relativi alla Corea, e ''Genealogy'' era uno di quelli. Feci questa considerazione. Girai il film pensando che se l'autore originale era giapponese e il regista era coreano, allora nessuno in seguito avrebbe potuto mettere in dubbio la veridicità dei fatti. ''Genealogy'', questa storia legata al changssi-gaemyeong, non era una mera storia di fantasia. Un uomo della famiglia "Sol" di Sunchang era realmente esistito, ed era stato un erudito. A causa dell'imposizione del changssi-gaemyeong si gettò in un pozzo, legato a un macigno. La sua vera storia venne romanzata. La principale differenza risiedeva nel fatto che il vero ''Sol'' di Sunchang era un integerrimo studioso di lettere. Per il protagonista del film scegliemmo un ricco latifondista abbastanza colto che, da collaborazionista pro-giapponese, aveva donato molte provviste all'Esercito Nippocoreano. Trasponendo il breve racconto di Kajiyama Toshiyuki in un adattamento cinematografico desideravo dimostrare come la storia del forzato changssi-gaemyeong non fosse soltanto un espediente narrativo, ma anche una storia basata su fatti reali.












Dal 1960 fino ai primi degli anni 70 produssi un vasto numero di film, circa 50 film in un arco di 10 anni. L'obiettivo che mi ponevo allora era di fare film che potessero raggiungere il livello qualitativo di un film americano di terza o perfino seconda categoria. Speravo che un giorno i miei film potessero raggiungere quel livello, che migliorassero qualitativamente. Passai i miei giorni a pensare di dovercela mettere tutta per far acquisire quel livello ai miei film. Ma poi un giorno mi resi conto che la mia imitazione di quei film americani... che dirigendo quelle imitazioni, non sarei mai stato in grado di eguagliare il modello americano, sia che fosse di terza o seconda categoria. Questo per via delle nostre differenze culturali, e non sapevo molto delle caratteristiche o degli aspetti della cultura americana. Compresi che non c'era nulla da guadagnare nell'imitare i film americani, così pensai che avrei fatto meglio a concentrare i miei sforzi nel girare film coreani che non potessero essere girati da nessun altro che non fosse un coreano. Perciò, meditando su quale genere di film fosse tipicamente coreano, pensai che per prima cosa dovevo girare un film che catturasse la specificità culturale della Corea, le vite genuine dei coreani, il ritmo con cui vivevamo, e le cose che ci davano piacere e gioia, film che includessero questo genere di cose. Paragonato al ritmo frenetico visto nei film americani, lo stile di vita coreano era più lento e rilassato, e pensai di dover mostrare questa distinzione nei miei film. Quindi, dall'inizio degli anni 70 mi impegnai decisamente per mostrare questo cambiamento nei miei film. Ma liberarsi dall'abitudine di imitare film americani dopo esserne stato condizionato, e girare film che mostrassero sentimenti coreani, non era un compito facile. Così pensai che se non mi fossi affrancato dal cattivo ''residuo'' lasciatomi dall'abitudine di girare imitazioni, allora non sarei stato mai capace di raggiungere il mio obiettivo. Perciò durante gli anni 70 girai adattamenti letterari, film sul Movimento del Nuovo Villaggio, film anticomunisti, e girando questi film cercai di liberarmi dall'influenza dei film americani, ma fallii ripetutamente. Il momento in cui sentii di aver girato un film finalmente libero da quell'influenza fu proprio con Genealogy. Però non è che a un tratto un giorno, improvvisamente, lo stile dei miei film fosse di colpo cambiato dalla sera alla mattina. Piuttosto, fu il frutto di un percorso graduale che intrapresi negli anni 70 e che fu come un banco di prova per questo cambiamento, attraverso film sul Movimento del Nuovo Villaggio e film anticomunisti. Poi, dopo tutti questi tentativi, riuscii finalmente a realizzare Genealogy. Perfino allora mi sentii come se anche questo film non fosse perfetto, come se non avessi esattamente creato un capolavoro. Ma almeno sentivo di aver finalmente girato un film coreano precipuamente coreano. Tuttavia i critici lo ignorarono completamente, e ci fu una totale indifferenza nei confronti del film. Perciò, dopo aver lavorato così duramente, e anche se pensavo che il risultato finale fosse eccellente, mi sentii estremamente deluso, forse perfino disperato, che i critici non riconoscessero il valore del film. Ma pensandoci adesso a mente fredda, la gente perfino ora cova sentimenti antigiapponesi per varie ragioni, e a quei tempi la situazione era perfino peggiore. Perciò sono certo che i critici non l'avessero completamente snobbato, ma a causa di Tani, un ufficiale della Giurisdizione del Governatore Giapponese che veniva rappresentato con un volto troppo umano, comprendo ora che i critici probabilmente non avessero gradito troppo quella rappresentazione. Il valore di questo film è stato poi riconosciuto. Le persone che dicevano che i film di Im Kwon-taek meritavano di essere considerati solo dopo Mandala, hanno cominciato a dire che bisognava approfondire i lavori più vecchi. Quindi anche se Genealogy è stato realizzato più di 30 anni fa, solo ora inizia ad essere riconosciuto per il suo valore.
In Genealogy, a differenza di ciò che si era soliti vedere nei film precedenti, sembra esserci una convinzione, la convinzione che i film non siano solo spettacoli, ma opere d'arte. Sebbene ci fossero stati accenni di questi momenti nei film precedenti, questo film mostra chiaramente come il senso d'identità dell'artista stava cominciando a rivelarsi, e si iniziò a vedere con Genealogy.
Volevo rappresentare qualcosa che facesse appello al sentimento coreano, che ritraesse la vita quotidiana dell'epoca, il suo ritmo, queste cose. Questi erano gli unici elementi che sentivo di dover mostrare, visto che, fino a quel momento, avevo girato film di genere che non avevano mai mostrato questi aspetti. Fu l'inizio in assoluto. Elementi che avevo utilizzato nei miei film di genere erano ancora presenti, ma ciò che doveva balzare agli occhi era la ''Coreanitudine'' dei miei film. Im Kwon-taek aveva finalmente realizzato un film che la catturava. In questo film, Genealogy, volevo mostrare un sentimento coreano, volevo mostrare che quel sentimento potesse fluire con lo scorrere della pellicola. Questo era il desiderio di un regista che voleva fare un film precipuamente coreano, del regista lm Kwon-taek. Considerandolo nella sua interezza, non posso dire che questa emozione, questa bellezza, siano state trasmesse interamente con perfezione. Ma è mio desiderio fare un film che si avvicini alla perfezione, che non abbia pecche.





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Genere
Drammatico

Regia
Im Kwon-taek

Sceneggiatura
Han Woon-sa

Soggetto
Kajiyama Toshiyuki

Produzione
Park Chong-chan

Interpreti
Joo Sun-tae, Hah Myung-joong,
Han Hye-sook, Choi Nam-Hyun,
Kim Sin-jae, Yoon Yang-ha

Direttore della Fotografia
Lee Suck-ki

Luci
Jeong Deok-kyu

Montaggio
Kim Hee-su

Musiche
Jeong Min-seob

Direzione artistica
Kim Yoo-jin



Corea del Sud, 1979, 110'





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Altri film di Im Kwon-taek presenti su AsianWorld:


Wangsimni
Mismatched Nose
Mandala
Village of Haze
Kilsodeum
Ticket
Surrogate Mother
Sopyonje
The Tae Baek Mountains
Festival
Chunhyang
Raging Years
Beyond the Years
Hanji











Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film in HD con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!







Versione 1,52
Sottotitoli







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#2 andreapulp

    Microfonista

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Inviato 14 March 2014 - 02:26 PM

"Perciò, meditando su quale genere di film fosse tipicamente coreano, pensai che per prima cosa dovevo girare un film che catturasse la specificità culturale della Corea, le vite genuine dei coreani, il ritmo con cui vivevamo, e le cose che ci davano piacere e gioia, film che includessero questo genere di cose."

Im Kwon Taek è imprescindibile :wub:

#3 Barbalex

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Inviato 18 March 2014 - 01:16 PM

Ma in edicola non lo trovo aiutatemi

#4 Dr. Fiemost

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Inviato 02 May 2014 - 04:36 PM

Interessante, un pezzo di storia che ignoravo e un gran bel film!
인내는 쓰다 하지만 그 열매는 달다
La pazienza è amara, ma i suoi frutti sono dolci.
=====================================
Sottotitoli per AW
Rilasciati: 1 Litre Of Tears, Promenade, Running Wild, M, A Light Sleep,
Running 7 Dogs, Girl by Girl, Let the Blue River Run, The Elephant on the Bike,
Lump Sugar, Fantastic Parasuicides, Doggy Poo, On Next Sunday, Daytime Drinking,
Nice Shorts, Inochi (con Îshta), Be My Guest, Art Museum by the Zoo

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#5 Hiroshi84

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Inviato 04 June 2014 - 09:33 PM

Film che tratta un’argomentazione inedita per il sottoscritto,(cinematograficamente parlando).
Dagli anni 60 agli anni 80 la Corea del Sud ha sfornato tonnellate di film anti-comunisti ma sono stati anche prodotti molti film riguardante anti-imperialismo
Jogbo ne rappresenta l’ultima categoria ma attenzione però....questo film si discosta moltissimo da tutte le produzioni uscite dell’epoca,perchè tende ad esplorare delle tematiche non solo interessanti ma anche molto profonde
Il film ha come tema centrale il changssi-gaemyong una parola intraducibile,una parola che fu messa obbligatoriamente in pratica durante occupazione giapponese in Corea,una parola che ha rappresentato per il popolo coreano una vera e propria forma di dittatura finalizzata all’annullamento totale della lingua e della cultura coreana a favore di quella giapponese
C’era chi aderiva spontaneamente alla terribile e spietata politica imposta dal Giappone,e chi lo faceva o era per rassegnazione oppure per trarne benefici sociali (lavorativi sopratutto). >
Ma c’era anche chi fortemente come Jin-Young (interpretato da uno dei migliori attori coreani di quel periodo) non voleva neanche minimamente aderire allo changssi-gaemyong,un coreano purosangue orgoglioso e deciso,di stirpe antichissima.
Mi ha colpito molto questo personaggio e lo ritengo praticamente lui il personaggio principale,che fino alla fine è stato fedele alla sua causa.

Ne consiglio altamente la visione,questa pellicola coreana,ritengo che risulta molto istruttiva nonchè ottimamente realizzata.
Istruttiva perchè fa conoscere allo spettatore (in particolar modo quello occidentale) uno momento storico cruciale per i coreani,mentre ottimamente realizzata perchè il film è curatissimo e ben interpretato
Difatti Jokbo risulta uno dei migliori film realizzati in Corea del Sud degli anni 70,come dare torto a questa affermazione?

Messaggio modificato da Hiroshi84 il 05 June 2014 - 09:10 PM


#6 creep

    antiluogocomunista

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Inviato 12 February 2016 - 07:47 AM

Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film in HD con i sottotitoli in italiano di AsianWorld. Buona Visione!



















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