Dark Horse
Nazione: USA
Anno: 2011
Durata: 85’
Genere: Drammatico / Commedia
Cast: Jordan Gelber, Selma Blair, Mia Farrow, Christopher Walken
Scritto e diretto da Todd Solondz
Trama. Abe è un bambinone che colleziona action figures e lavora nell'ufficio del padre. In occasione di un matrimonio conosce per caso Miranda. A un successivo incontro le chiede di sposarlo.
Recensione di Andrea Vesentini (rivista NonSoloCinema)
Si apre e si chiude con una danza, l’ultima fatica di Solondz. Abe e Miranda si conoscono ad un matrimonio, ma sono gli unici due seduti in disparte. In un angolo, a guardare la vita degli altri che evolve sulla pista da ballo mentre la loro è ferma, imprigionata in una grottesca routine quotidiana di silenzi e infantilità.
Dark Horse continua l’algido teorema sulla vita e sulla società americana contemporanea che Solondz da sempre disegna nei suoi film, e stavolta non servono né stupri né pedofilia per ritrarre il deserto sconsolato che domina da sempre il mondo del regista.
Ci sono panorami ancora più agghiaccianti, fatti di consumismo e di povertà spirituale, ci sono i colori accecanti di file infinite di giochi ammassati sugli scaffali dei supermercati a venderci un barlume di felicità, la promessa grottesca della società occidentale. Ma, come ci spiega un personaggio, "tutti abbiamo la ricevuta ma una volta aperto, il prodotto non si può cambiare". Cosa c’è di più agghiacciante di una vita che si presenta davanti a noi, fallita e immodificabile, quando ormai è troppo tardi?
Serve uno stupro per sconvolgere lo spettatore, quando le conversazioni che dominano il mondo dei genitori si riducono a quale autostrada porti più velocemente alla meta, quando le loro vite si manifestano completamente prive di direzione? Serve uno stupro quando bastano gli sguardi vuoti e senza vita di Selma Blair, Christopher Walken e Mia Farrow a sbatterci in faccia senza mezze misure tutta la delusione e il non detto delle loro vite?
Sceglie di mascherare il film da commedia, questa volta, Solondz. Ma le parole delle sue sceneggiature cadono come macigni sulla mente dello spettaore e, secondo il procedimento a cui ci hanno abituato, fanno scoppiare una risata che ben presto ti si ritorce contro, ti si strozza in gola quando pensi che, in fondo, il cavallo che ha fallito la sua ultima corsa è ognuno di noi.
Curiosità. Il termine dark horse, in generale e sintetizzando al massimo, indica un outsider. Riportiamo, però, a riguardo del film, alcuni virgolettati dello stesso Solondz ripresi da un articolo di Fulvia Caprara per La Stampa del 6 settembre 2011 (il film era in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia):
Il titolo Dark Horse si rifà a un modo di dire con cui si indica «qualcuno che potrebbe arrivare al successo, che avrebbe delle potenzialità, ma non riesce ad affermarle, e così resta lì, bloccato». L’ostacolo, nel caso del protagonista di Solondz, «sta nel padre, che lo ha sempre visto come un fallito».
Traduzione: chand
Revisione: fabiojappo
SOTTOTITOLI
Dark.Horse.AsianWorld.zip 23.96K 85 Numero di downloads
(versione 699)
N.B. Traduzione da sottotitoli in spagnolo per irreperibilità di quelli in inglese. Se qualcuno con acuto "orecchio americano" vuole cimentarsi in un eventuale miglioramento della traduzione dall'audio, ben venga.
Messaggio modificato da Shimamura il 05 August 2013 - 03:08 PM