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[RECE] The Chaser

 foto stevet1998 30 Aug 2008



The Chaser
(Chugyeogja)

(BiFOS)


Il martello è strumento che ben si presta ad un utilizzo creativo e, sin dai gloriosi tempi di “Old Boy”, è certamente l’arma più utilizzata nei thriller coreani, mentre negli action si riserva maggiore devozione al ben più prosaico coltello da cucina. Sinonimo di volenza brutale, certamente farebbe impallidire il De Quincey di “L’assassinio come una delle Belle Arti”, ma è un oggetto che ha una sua rozza efficacia, senz’altro preferibile ai laboriosi ammennicoli alla “Saw”. Il provvidenziale utensile torna protagonista in “The Chaser”, psycho-thriller coreano che in patria ha sbancato il botteghino, guadagnandosi il dubbio onore di essere acquistato dalla Warner Bros per l’immancabile remake con Leonardo Di Caprio.
Jung-ho è un ex poliziotto di Seoul che, per tirare avanti, gestisce un giro di ragazze squillo. Quando Mi-jin scompare dopo un appuntamento con un cliente, Jung-ho cerca di rintracciarlo, intuendo che l’uomo potrebbe essere il responsabile della sparizione della ragazza. Il caso vuole che la sua ricerca sia più breve del previsto ma, non appena cerca di interrogare il cliente, Young-min, scoppia una colluttazione e i due vengono arrestati e portati alla stazione di polizia. Qui Young-min confessa di essere un assassino e di aver ucciso una dozzina di donne, ma finge di non ricordare il suo vero indirizzo. Mentre la polizia cerca delle prove contro il killer, in mancanza delle quali sarebbe costretta a scarcerarlo entro dodici ore nonostante la sua confessione, Jung-ho si impegna in una corsa contro il tempo per trovare la casa di Young-min e per salvare Mi-Jin, gravemente ferita ma ancora in vita.
Opera prima dell’esordiente Na Hong-jin, anche sceneggiatore, “The Chaser” ha dichiaratamente come riferimento “Memories of Murder”, capolavoro di Bong Joon-hoo, sia nell’ispirarsi ad una storia realmente accaduta che nell’usarla come pretesto per una denuncia all’inettitudine del sistema e all’incompetenza della polizia coreana, mossa soprattutto da motivazioni di opportunità politica. Lo scenario non risparmia sarcasmi assortiti: la maggiore preoccupazione del corpo di polizia è il fatto che sindaco di Seoul sia stato innaffiato da una pioggia di escrementi da un cittadino esasperato, mentre gli agenti sembrano più impegnati ad accattivarsi i media che a risolvere il caso, e i poliziotti dormono in macchina mentre si consuma un duplice omicidio a pochi metri da loro. L’obiettivo, insomma, sarebbe quello del caustico ritratto sociale a tutto tondo, ma “The Chaser” non ha nulla della secchezza narrativa del suo modello, e rientra ben presto nei binari del cinema di genere. Non che questa debba essere una colpa, semplicemente è abbastanza palese la differenza tra le ambizioni iniziali e il risultato ottenuto, nonché la scarsa originalità dell’assunto. Per il resto il film è un thriller dal ritmo martellante, mi si passi il gioco di parole, con qualche strizzatina d’occhio a “Tell me something” nei momenti gore, crudele e senza sconti com’è tipico del cinema coreano, uno dei meno concilianti al mondo.
“The Chaser” funziona soprattutto per il ribaltamento di prospettiva, funzionale alla costruzione della suspense: non ci sono colpevoli da scoprire, ma solo una corsa in avanti che diventa via via più frenetica, mentre Na Hong-jin fa grande uso del montaggio alternato per elevare la tensione. Se l’adrenalina corre, il film difetta invece nella costruzione dei personaggi, nonostante l’ottima prova dei protagonisti, un rabbioso Kim Yoon-seok (Running Wild, The war of flower) e Ha Jeong-woo, già attore di Kim Ki-duk (Time, Breath). Mentre c’è quantomeno un tentativo di dare sostanza alla figura di Jung-ho, frustrato antieroe per cui la perdita delle ragazze è solamente un danno economico, dato che le ha materialmente comprate, e che solo attraverso il rapporto con la figlia di Mi-jin riguadagnerà una dolente umanità, il personaggio del serial killer è unidimensionale, e non ha nulla delle complesse sfaccettature dei protagonisti di “Our Town”, tanto per citare un altro recente esordio sul tema. E’ pur vero che Na Hong-jin è più interessato al contesto che ai suoi protagonisti, ma questa mancanza contribuisce ad indebolire il film. “The Chaser” può dirsi comunque riuscito, e la violenza messa in scena è, per una volta, disturbante, respingente e ben poco grafica. Al prossimo martello.
Nicola Picchi da Cinemalia.it







Credits

Regia: Na Hong-jin
Anno: 2007
Durata: 124 minuti
Cast: Kim Yoon-seok, Ha Jeong-woo, Seo Young-hee, Jeong In-gi, Choi Jung-woo














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The Chaser

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 foto Nataku 31 Aug 2008

grazie...
film un po cosi... senza capo ne coda :| pero si guarda tranquillamente
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 foto Cobra 31 Aug 2008

l'avevo fatto con i sub eng tempo fa, ma mi è andata bene lo stesso con questi: ho aggiunto il ritardo di 01.06.32,706 al file 2, poi ho unito i due, e mi è venuto fuori un file sincrono per -cut- GT e ILSIM (però non ho controllato al 100% tutto il film).

EDIT: leggiamo il disclaimer, please.
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 foto ArabaFenice 08 Sep 2008

Grazie per i sottotitoli :em66:
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 foto kikaider 06 Feb 2009

Grazie!
Bel film.
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 foto Nosferatu 18 Feb 2009

Sinceramente mi aspettavo un po di più. Il film parte bene ma poi si perde per quasi un ora a causa di una sceneggiatura un po raffazzonata. Nel finale però si riprende con una bella dose di cattiveria e alcune scene girate davvero bene.
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 foto Mr. Noodles 20 Mar 2009

"The chaser" è l'esordio di Na Hong-jin e se il buongiorno si vede dal mattino si può parlare già di un regista che sa il fatto suo. In Italia da quanto tempo non si vede un esordio che dimostri un'idea così concreta di cinema, che trova il suo compimento non in velleità autoriali ma in una capacità di mettere in scena e in una perizia tecnica già matura? Inutile, a questo punto, ribadire come il divario di vitalità fra il cinema coreano e quello di casa nostra sia abissale.
"The chaser" è un thriller d'azione che si svolge sostanzialmente in tre tempi (tutta la notte, il mattino seguente e l'epilogo), che inizia benissimo con una prima mezz'ora fantastica, per poi cadere di ritmo e anche di intensità nella parte centrale, ma che conclude con un'ultima mezz'ora crudele e cruenta; visivamente il tutto è ordinato dalla regia decisa e frontale di Na, molto interessato alle suggestioni spaziali, tanto da far spesso diventare il film una vera (rin)corsa contro il tempo.
Non orginalissima la storia, si disperde un po' troppo in un ritratto politico sarcastico ma un po' fine a se stesso, e forse sarebbe servito qualche scena in meno. C'è da dire che Na riesce a far salire la tensione solo con l'uso di un sapiente montaggio alternato e questa non è una cosa da poco.
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 foto sobek 30 Mar 2009

Concordo con Mr Noodles : come film d'esordio è notevolissimo; vero soffre di qualche lacuna, ma ha un suo stile valido, ben recitato con tematiche spesso presenti nella cinematografia coreana (la redenzione attraverso il dolore ad esempio); e poi la scena nel negozio è stilisticamente perfetta e lascia profondamente il segno.
Il discorso sulla vitalità del cinema coreano rispetto al nostro direi che non vale neppure la pena di essere iniziato ^^'
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 foto François Truffaut 19 Mar 2010

Solido film di genere, con qualche lacuna di troppo (tutta la parte centrale che gira quasi a vuoto) e con i soliti difetti di certo cinema coreano (lo scarso senso della misura nella caratterizzazione - purtroppo fumettistica - dei personaggi, il pappone dal cuore d'oro, la prostituta povera e malaticcia, il serial killer cattivissimo e furbissimo). Riciclaggio noir confezionato ad arte: un tempo lo si sarebbe chiamato 'film di cassetta'.
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