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[RECE][SUB] How to Become Myself

 foto fabiojappo 01 Oct 2012

How to Become Myself
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Titolo originale: Ashita no watashi no tsukurikata ( あしたの私のつくり方 )


Regia: Jun Ichikawa.
Soggetto (manga): Kaori Mado
Sceneggiatura: Madoka Hosotani
Fotografia: Kazuhiro Suzuki
Produzione: Nikkatsu
Durata: 97 min.

Anno: 2007


Interpreti: Riko Narumi (Juri), Atsuko Maeda (Hina), Mariko Ishihara (madre di Juri), Yoshizumi Ishihara (padre di Juri), Sousuke Takaoka (professori Tamura), Kaoru Okunuki (madre di Hina)


Subber: Tyto
Revisione: fabiojappo
Recensione: Tyto


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TRAMA (attenzione spoiler!)
Juri è una ragazzina perfetta, tanto a casa quanto a scuola. Si tratta però solo di una parte che recita per convenienza, per essere apprezzata dai genitori o in classe. Lo si capisce subito, quando mostra di soffrire per i litigi dei genitori, pur continuando a mostrarsi felice al mondo esterno.
L’altra protagonista è una sua compagna di classe, Hinako, una ragazzina che passa improvvisamente dall’essere la più popolare della scuola, a dover subire il bullismo e l’ostracismo dei compagni. A legare le due in modo indelebile è una conversazione cha hanno negli ultimi giorni di scuola, quando sono sole nell’aula di lettura, prima di intraprendere strade diverse. Hina spiega a Juri quanto abbia dovuto fingere di essere quello che non era. Juri sente esattamente le stesse cose della compagna e rimane molto colpita dalle parole dell’altra. Passano due anni senza che le due si incontrino. I genitori di Juri si sono separati e lei è andata a vivere con la madre, incontrando il padre e il fratello solo una sera a settimana. Quando Juri scopre casualmente che Hina ha dovuto trasferirsi in un’altra città, qualcosa le dice che la vecchia compagna sta soffrendo e ha bisogno del suo aiuto. Juri inizia così a scrivere email a Hina, anche se Hina nega di essere la ragazza che Juri conosceva. Juri decide comunque di scrivere quotidianamente a quella sconosciuta, inventandosi la storia di due amiche, dei loro problemi, spiegando cosa vuol dire fingere di essere se stesse. Allo stesso tempo usa la storia per farne un libro per la il club di letteratura a scuola. Il rapporto tra le due è strano e complesso e pare non chiarirsi con il trascorrere del tempo. Il problema delle due ragazze è soprattutto quello di riuscire a definire un proprio modo di essere, che permetta loro di essere felici, senza dover fingere con gli altri. Nel finale si capisce come questo rapporto epistolare, abbia aiutato entrambe ad avere una maggiore consapevolezza di se stesse proprio grazie all’esistenza dell’altra.


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RECENSIONE

Come diventare me stessa. Così recita la traduzione italiana del titolo di questo film di Jun Ichikawa, regista di sicuro talento e soprattutto di grande stile (si vedano qui su Asianworld gli altri suoi lavori: Tony Takitani e Aogeba Totoshi). In questa opera, girata un anno prima della morte, Ichikawa volge lo sguardo verso il mondo degli adolescenti, trattando un tema complesso: come riuscire ad essere felici senza dover fingere con gli altri.

A pensarci bene è quasi impossibile essere sempre se stessi, in qualsiasi situazione e chiunque ci si trovi davanti. Il tema dunque è senz’altro interessante. Le due attrici poi, così graziose e brave, riescono a mantenere alto il ritmo del film. Resta in dubbio se questo lavoro sia un po’ troppo adatto ad un pubblico relativamente giovane. Si avverte poi una certa confusione nella sceneggiatura,e alla fine sembra che al regista interessi mostrare i dubbi e le incertezze delle ragazzine, senza voler dare una soluzione alla storia e senza mostrare come alla fine si diventi se stessi. Questo d’altra parte potrebbe anche considerarsi un pregio, infatti come per l’altro suo film Tony Takitani, è tipico dello stile di Ichikawa un certo gusto per l’apparenza più che per la sostanza, per la situazione in sé, più che per il completarsi di una narrazione. E questo si riflette anche nella scelte tecniche: una bella fotografia, un montaggio studiato (con schermo spesso diviso in due scene parallele), il mostrare il testo delle email o il display di un cellulare, l’inserimento di pezzi musicali di effetto.

Si percepisce dunque un grande gusto per le situazioni accattivanti, per le immagini ad effetto, arricchite dai bei lineamenti delle protagoniste; resta poi allo spettatore decidere se una serie di belle immagini bastano a fargli apprezzare un film, o se invece il senso di indefinito che ci lascia è da considerarsi piuttosto come un difetto. Per dare un giudizio concreto, comunque, si può dire che una volta superato il dubbio che si tratti di una lunga pubblicità di una compagnia telefonica, il film resta vedibile e godibile anche se non si è più adolescenti.


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SOTTOTITOLI

(versione WRD)


Allega file  How.To.Become.Myself.AsianWorld.zip (22.58K)
Numero di downloads: 78






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Messaggio modificato da fabiojappo il 10 June 2014 - 06:14 PM
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 foto fabiojappo 02 Oct 2012

Grazie a Tyto per i sottotitoli e per la presentazione del film.
Godibile, anche se non ai livelli degli altri lungometraggi conosciuti diretti da Ichikawa Jun. Da sottolineare una regia più "giovanile" che sembra adeguarsi al tema del film con l'uso, per esempio, di split screen...

Dello stesso regista:

- in archivio (come già sottolineato da Tyto): Tony Takitani e Aogeba Totoshi

- in traduzione: Tokyo Marigold e Tokyo Lullaby
Messaggio modificato da fabiojappo il 02 October 2012 - 09:58 AM
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 foto battleroyale 02 Oct 2012

Sembra bellissimo! :)
Grazie!
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 foto Asaka 02 Oct 2012

Lo guardo sicuramente

Grazie!
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 foto Cignoman 02 Oct 2012

Un abbraccio a Tyto e a fabiojappo, se non ci foste voi la vita sarebbe ben più triste! Grazie di questo ennesimo!
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 foto Qassim 02 Oct 2012

Grazie, ma non riesco a capire, c'è forse pure un telefilm con lo stesso titolo?
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 foto Kiny0 03 Oct 2012

Interessante. :)
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 foto Asaka 04 Oct 2012

Visto ieri. Concordo con la rece: si guarda con piacere, ma resta un senso d'irrisolto nella sceneggiatura. Alla fine non l'ho capito tanto come si fa a diventare se stessi...

Avrei preferito meno parole. Ma mi è piaciuta molto l'interpretazione di Riko Narumi (Juri), l'ho trovata una spanna sopra all'altra protagonista. Ed è stata, tra le due storie, quella che ho trovato più coinvolgente e riuscita, benché il potenziale fosse nell'altra.

Grazie per la traduzione :)
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 foto Îshta 04 Oct 2012

Visto.
Il tema attrae, ed il film risulta piacevole.
Sono d'accordo con ciò che è stato scritto nella recensione e sono del parere che il senso finale di indefinito sia più che apprezzabile. In fondo, ognuno di noi, diventa se stesso in modo diverso, ed è quindi impossibile spiegarlo.

Grazie mille per i sub.
Come sempre, siete super-fantastici! :em64:
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