Delinquent Girl Boss: Worthless to Confess
Zubekô banchô: zange no neuchi mo nai
Anno: 1971
Durata: 86 min.
Genere: Pinky Violence
Regia: Kazuhiko Yamaguchi
Reiko Oshida, Yumiko Katayama, Yukie Kagawa,
Junzaburo Ban, Nobuo Kaneko, Tsunehiko Watase
Trama. Uscita dal carcere, Rika torna a Tokyo, nel quartiere di Shinjuku, alla ricerca dell'amica Midori Muraki che abita con il padre. Questi la accoglie e la fa lavorare nella sua officina. Midori però ha dei problemi con il fidanzato, uno yakuza in debito con il boss Ohya, che vuole costruire un locale al posto dell'officina. Rika incontra anche altre ragazze che erano in carcere con lei, come Mari che abita con un uomo affetto da tubercolosi.
Recensione presentazione a cura di Meiko Kaji
Mi piace molto questo piccolo film, il quarto della serie Delinquent Girl Boss interpretata dalla starlet Reiko Oshida, per il senso della misura che tutto sommato ne distingue l'insieme, e una certa dimensione poetica. Chi avesse visto Wandering Ginza Butterfly (1972) non potrà fare a meno di pensare di aver già visto tutto nel film con Meiko Kaji, sempre diretto da Kazuhiko Yamaguchi. E chi avesse visto anche Delinquent Girl Boss: Blossoming Night Dreams (1970) - il primo film della serie, ispirato al regista, ancora incerto sulla trama, dalla canzone omonima cantata da Keiko Fuji - potrebbe sospettare di trovarsi sempre davanti sempre ad uno stesso film in cui cambiano solo alcuni attori. Non bisogna dimenticarsi che erano film fatti per stare in cartellone poco tempo, senza nessuna ambizione artistica, diretti ad un pubblico giovane, e che lo stesso regista ha espresso meraviglia nel vedere che alcune sue creature sono state distribuite in dvd negli Stati Uniti in questi ultimi anni. Eppure, sono film molto più che dignitosi, possono contare su una canzone introduttiva di un certo rilievo che aiuta a presentare il personaggio principale - Rika (Reiko Oshida) in questo caso, già abilmente presentata con pochi tratti incisivi nell'incontro iniziale col padre di Midori - cantandone la modesta aspirazione di essere abbracciata ed amata, mentre si vede la ragazza costretta a fare dieci giri di campo sotto la pioggia. Sbruffona, simpatica, dotata di uno splendido viso e un fisico eccezionalmente bello e forte, Reiko Oshida non sarà stata una grande attrice, ma sopperiva alle mancanze con queste qualità.
Una specie di gattona rude (si veda l'episodio in cui prende a pugni il pallone) e semplice (fa le beffe) quel tanto che basta per farcela sentire vicina, senza contare che è anche una autentica idealista non dichiarata. Una delinquentella da poco col cuore d'oro come nelle fiabe (si veda come giustifica la restituzione dell'oggettino, che doveva consegnare a Midori, al padre di quest'ultima).
Non mancano la banda yakuza, oppresso ed oppressore, qualche sguardo un po' ravvicinato a qualche ragazza, tanto per "tenere sveglio" il pubblico (almeno quello maschile), la cantante del nightclub, il ragazzo (Tsunehiko Watase) col quale Rika dà vita al personale teatrino di scontri da commedia, sentimenti di perdita e disperazione mentre le persone normali - quelle più fortunate - si stanno preparando a dire le preghiere prima di addormentarsi protette dal senso di appartenenza alla società, e un efficace accumulo della tensione, fino al bel finale un po' nello stile dei cowboys incapottati di Leone che a mio parere fa lievitare il film di parecchio, con tanto di musica con ritmo western, in tempo d'una marcia.
Un b movie (ma per me un film eccezionale!) degno di essere visto almeno una volta.
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Diamo ora la parola al regista, che ci racconta qualcosa di più sui retroscena della sua attività.
Kazuhiko Yamaguchi
I "Double features" dovevano essere fatti in un certo modo. Se le persone guardavano un film lento, potevano addormentarsi. I miei ilm dovevano tenerli svegli, dovevamo fare dei film che non inducessero il sonno in nessuno. Volevo che i miei film svegliassero il pubblico che dormiva. ''Teniamoli svegli''...
Ho visto molti film quando frequentavo le scuole medie. Avevo un parente che lavorava in un cinema. Andavo al cinema ogni domenica, e ho passato molto tempo vedendo film. Ero troppo giovane per capirne alcuni, ma mi piacevano, mi piaceva l'esperienza nel suo insieme. I film erano ancora in bianco e nero. Non c'erano molti altri divertimenti, oltre al cinema. Ricordo anche di aver pensato che mi sarebbe molto piaciuto fare dei film anch'io, mi sembrava il mestiere più eccitante che ci fosse. Sognavo di vedere il mio nome come regista nei credits. Furono i miei primi pensieri di diventare regista. Volevo davvero lavorare in uno studio cinematografico, e fui felice di entrare alla Toei. Solo la Toei e la Nikkatsu stavano cercando personale. C'era bisogno di una conoscenza per ottenere lavoro alla Nikkatsu. Nel mio college c'erano un sacco di annunci di lavoro per gli studenti degli ultimi anni. Le trasmissioni TV erano appena iniziate, ed erano considerate una seconda scelta. A quei tempi era più prestigioso lavorare nel cinema. Così, fu difficile entrare. In qualche modo, ottenni una raccomandazione e, fortunatamente, fui assunto. Il dipartimento al quale venni assegnato era pieno di facce da yakuza. Anche Il posto era schifoso. La ragione per cui fui assegnato lì era che pensavano che sembrassi un duro. Cominciammo a lavorare su Prince of Space [ Yûsei ôji, 1959], e Tatsuo Umemiya aveva il ruolo del titolo.
Non sapevo niente su come si dirigesse un film, ma dovevo star sveglio ogni notte. Non potevo tornare a casa. Cominciai ad avere dei dubbi, non era quello che mi ero immaginato. Ma i compiti continuavano ad essermi assegnati uno dopo l'altro, il tempo stava volando. Passarono nove anni prima che me ne rendessi conto. Beh, dopo averci passato 9 o 10 anni, mi fu finalmente chiesto se avessi voluto dirigere un film. "Certo", dissi. Ripensandoci, il mio futuro lì non era brillante come quello dei miei colleghi. Avevo un soprannome, mi chiamavano ''Lawrence d'Arabia", perchè ero lento come un cammello. Scrissi alcune storie, ma non riuscii mai a piazzarne nessuna. Sprecavo il tempo libero giocando a mahjongg. Così, un giorno il signoreYoshimura mi chiese se mi fosse interessato dirigere un film. Gli dissi di sì. Non sapevamo ancora che tipo di film sarebbe stato, ma era già stato stabilito che il ruolo principale sarebbe andato a Reiko Oshida. Cercammo di definire il suo personaggio, e pensammo che una giovane delinquente sarebbe stato interessante. Poi cominciammo a sviluppare la storia. C'era una canzone di successo in quel periodo, di quelle che si sentivano ovunque. Ero in una sala di pachinko quando ascoltai Blossoming Night Dreams. Mi dissi: ''ci siamo.'' Quella canzone fu l'ispirazione per la trama.
Le mie impressioni su Reiko Oshida? Era un'attrice che non recitava mai bene le sue battute, ma aveva un bellissimo fisico.
Vediamo, cos'altro aveva di buono? C'era qualcosa di molto giovanile e sano nel suo linguaggio del corpo. Non si faceva impressionare facilmente, era giovane e senza paura.
Reiko Oshida, "No No No"
大信田礼子 - 女はそれをがまんできない [1971]
Mi fece impressione il fatto che fosse intelligente e che imparasse velocemente. Ma quanto alle battute... Chi lo sa. Forse è per questo che tutto funzionò così bene?
Poi, non sono sicuro che fosse lo stesso anno... Sergio Leone fece un film intitolato C'era una volta il West. Credo sia stato distribuito nel 1968. Sì, era prima del mio debutto come regista. Ho visto la maggior parte dei western di Leone. Il western era sinonimo di Charles Bronson, era lui il simbolo. Ne ero davvero impressionato. I costumi dei cattivi erano proprio belli. Indossavano tutti dei lunghi soprabiti. Fu questo che mi spinse a vestire i miei personaggi femminili a questo modo. Il film mi suggerì l'immagine specifica per la scena dove le ragazze organizzano l'imboscata. Le vestii con lunghi soprabiti perchè facevano una gran figura. Semplice, no?
L'unico attore che scelsi personalmente fu Nobuo Kaneko, mi pare per Delinquent Girl Boss: Blossoming Night Dreams. Volevo che facesse il capo dei cattivi. Quanto agli altri, usavo gli attori che mi davano i produttori, erano gli unici disponibili.
Tsunehiko Watase ha apprezzato il mio lavoro da quando abbiamo lavorato insieme a Delinquent Girl Boss.
Tsunehiko Watase
Mi disse che era pronto a fare qualsiasi ruolo in un mio film, così gli dissi '' Non fare qualsiasi ruolo, non arriverai da nessuna parte come attore in questo modo. Disse: ''Sarò felice anche di piccole parti nei tuoi film.'' Fece anche il ruolo del lustrascarpe. Era sempre appassionato, entusiasta. Faceva da solo i propri stunts, anche quelli piuttosto pericolosi, ed era amichevole con la troupe. All'inizio non aspirava davvero a fare l'attore, credo che volesse solo lavorare in uno studio cinematografico. All'inizio ci aiutava semplicemente sul set.
Ecco come iniziava una carriera nel mondo del cinema.
[Traduzione dagli extra di Wandering Ginza Butterfly]
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Traduzione: Meiko Kaji
Messaggio modificato da fabiojappo il 05 December 2015 - 10:02 AM