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[NEWS] Asian Film Festival 2011

IX edizione, dall'11 al 18 giugno, a Reggio Emilia

42 risposte a questa discussione

#1 François Truffaut

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Inviato 05 May 2011 - 09:43 AM

PETER CHAN riceverà il PREMIO ALLA CARRIERA
all'ASIAN FILM FESTIVAL di REGGIO EMILIA dall'11 al 18 GIUGNO


Immagine inserita



L'Asian Film Festival, giunto quest’anno alla nona edizione, si rinnova e si sposta da Roma a Reggio Emilia. Tra l’11 e il 18 giugno, negli splendidi ambienti di Palazzo Magnani e in varie sale cinematografiche della città, verranno presentati in concorso 16 film: una selezione di quanto di meglio è stato prodotto nell’ultimo anno in Estremo Oriente.

La retrospettiva di quest’anno sarà dedicata ad un regista e produttore di Hong Kong, Peter Chan, che riceverà il premio alla carriera da parte dell’Asian Film Festival. Peter Chan debutta come regista nei primi anni ’90, girando prevalentemente commedie. Nel 1997 si cimenta con un melodramma, COMRADES, ALMOST A LOVE STORY e vince ben 9 Hong Kong Film Awards, oltre a sbancare il botteghino. Dopo una breve parentesi hollywoodiana, dove dirige per la Dreamworks di Spielberg LA LETTERA D’AMORE, Chan torna a Hong Kong e fonda la Applause Pictures. Con questa etichetta dirige PERHAPS LOVE (2005) e THE WARLORDS (2007) e produce il film di Teddy Chen, BODYGUARDS AND ASSASSINS (2009), tutti grandi successi di botteghino e di critica.

Oltre ai titoli in concorso, che verranno valutati da una giuria composta da registi e attori/attrici italiani, il Festival prevede anche una sezione fuori concorso, in cui saranno proiettati gli ultimi film di maestri riconosciuti del cinema asiatico, come Takashi Miike, Takeshi Kitano, Chen Kaige, Tran Anh Hung, Hong Sang-soo.

“L’esperienza romana ha consentito al Cineforum Robert Bresson di far nascere e crescere come realtà a livello internazionale l’Asian Film Festival,” ricorda Antonio Termenini, direttore del Festival. “Per diversi motivi, complessi e che non si possono esaurire in poche parole, quell’esperienza è giunta al termine.”

“Il rilancio del festival passa ora per una città, Reggio Emilia, e una Fondazione, quella di Palazzo Magnani, che, proprio in un momento in cui la cultura appare in Italia come qualcosa di superfluo e non necessario, vogliono invece dare un segnale forte, investendo proprio in questo settore. Agli appassionati che ci hanno seguito in questi anni romani,” prosegue il direttore, “la nona edizione dell’Asian Film Festival riserverà molte sorprese, che non si esauriranno nella settimana emiliana.”

Una panoramica che, con circa quaranta film, offrirà tanti spunti di riflessione sul cinema orientale: un’industria audiovisiva che, oltre a imporsi nei più importanti festival mondiali, ha saputo conquistare una crescente fetta di pubblico giovanile. Non mancheranno incontri con gli autori, seminari e workshop. (C.S.)

Vi ricordo che AsianWorld.it è partner ufficiale dell'evento.
---

Ringraziamo sentitamente la giunta Alemanno, la Polverini e Zingaretti per aver fatto mancare il loro piccolo sostegno economico alla manifestazione, "costringendola" a traslocare altrove. Peccato, non sanno cosa hanno perso... Avanti così, tra un po' ai romani rimarrà solo la saga della porchetta. Per fortuna che c'è ancora qualcuno come l'amministrazione di Reggio Emilia disposto ad investire nella cultura: il che non può che rincuorarci.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#2 Shimamura

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Inviato 05 May 2011 - 10:12 AM

Not bad..
Peccato che si allontana da casa mia...
Coma mai poi?
Roma non era una piazza migliore?

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Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#3 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 05 May 2011 - 10:25 AM

Detto brutalmente: i politici romani non hanno più voluto sganciare i soldi.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#4 Shimamura

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Inviato 05 May 2011 - 10:28 AM

E ti pareva...
alla fine gira e rigira il problema è sempre la grana..
Massì, buttiamo soldi dalla finestra per assicurarci le stelle più trash del pianeta sul red carpet del Festival di Roma e strafreghiamocene del cinema asiatico! ;)

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#5 François Truffaut

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Inviato 05 May 2011 - 10:33 AM

La cosa buffa è che le istituzioni asiatiche presenti a Roma sono sempre state disposte a coprire quasi metà del budget... ;)
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#6 Shimamura

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Inviato 05 May 2011 - 10:51 AM

E figurati se non contribuivano alle spese... altro che nove edizioni, alla seconda a Poggibonzi lo spedivano l'Asian ;)

Messaggio modificato da Shimamura81 il 05 May 2011 - 10:51 AM

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#7 sobek

    雪狐

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Inviato 05 May 2011 - 11:54 AM

Che bello ! però nel frattempo i milioni spesi per la fiera paesana di beatificazione del Primo maggio come li hanno sganciati. L'importante è riempire la città di nani, ballerine, manifesti pubblicitari, eventi ridicoli e via così.
Pensa tu doversi rimpiangere Veltroni e Rutelli, complimenti al Trio , troppo affaccendati in altre nobili cause per poter pensare a promuovere la cultura; e ora aspettiamoci il definitivo scempio del Festival di Roma che sarà ridotto a passarella di fiction ignobili su carabinieri, RIS, ROS, pronto soccorsi, commissariati e pagliacciate varie.

#8 asturianito

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Inviato 09 May 2011 - 11:05 AM

Lo Stato italiano tira su 750 miliardi di euro (tasse) e ha una spesa pubblica di 800 miliardi di euro: per coprire la differenza deve indebitarsi. È così ogni anno, anzi è sempre peggio perché la spesa pubblica aumenta, nonostante gli sforzi di chi cura i conti pubblici. Per cui si taglia: un pochino ai ministeri, il grosso agli enti locali. A Regioni e Comuni hanno tagliato l'inverosimile, ormai pagano il minimo indispensabile; soldi per investimenti, ricerca, innovazione, cultura neanche a parlarne, a meno che non servano a creare consenso diffuso.
E a Roma va anche bene perché Lega+PdL hanno approvato 600 milioni annui per Roma Capitale.
Prima sciogliamo l'Italia e meglio è per tutti.


Chiuso lo sfogo politico (spero civile e che nessuno si senta offeso), auguro lunga vita all'Asian Film Festival, ovunque deciderà di andare. Reggio nell'Emilia, non so perché, mi ispira.
Non si possono prendere quattro gol contro aversari
che passano tre volte nostra metà campo. (V. Boskov)


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#9 Tanaka

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Inviato 09 May 2011 - 12:55 PM

Notizia grassa, per me. A due passi da casa!
I reggiani sono grezzi ma quanto a kultura (in quale piega della mente si annidava 'sta 'k'?) sono avanti leghe, da noi raffinati prosciuttai parmigiani.





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