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[RECE] Secret Sunshine


45 risposte a questa discussione

#19 princerick

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Inviato 09 October 2007 - 01:30 PM

non ho capito dov'e' il nodo della faccenda
le interpretazione che abbiamo dato tutti e 3 mi sembra che siano fondamentalmente simili
il problema e' se la critica alla pratica religiosa coreana sia sottile o meno?
per me non e' grossa come una casa
la critica c'e', e secondo me e' piu nascosta che altro
perche' in fondo non viene esaminata solo la questione materiale della comunita religiosa plagiante e autoridicola, ma anche la fede come significato a se stante
lee chang dong e' stato bravo, perche in fondo ha tirato frecciatine un po' a tutti quanti
senza neanche risparmiare l'essere umano, soprattutto la scena di lei che fa sesso col farmacista mi sembra abbastanza eloquente
per questo ho definito la critica come velata, perche' in fondo non ci si e' focalizzato in tutto e per tutto
ovviamente e' una mia interpretazione ^^
certo e' che se il film lo vedesse un coreano probabilmente coglierebbe la critica ancora meno di noi, e vi dico questo perche loro vivono in un mondo di ingenuita' e falsita' che noi riusciamo a smascherare facilmente ma loro no

Messaggio modificato da princerick il 09 October 2007 - 01:31 PM


#20 yotsuya-san

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Inviato 10 October 2007 - 12:18 AM

Non volevo porre la mia "lettura" in termini di problema o contrapposizione con qualcuno, e mi dispiace se ho dato quest'impressione.
Mi definisco "ateo praticante" e non nego che sia principalmente per questo motivo che la mia lettura è andata in quel senso e si è incentrata sul cogliere gli aspetti più o meno evidenti di critica nei confronti della religiosità. Ritengo Lee Chang-dong troppo intelligente per non aver "coperto", tra le tante riflessioni ed esposizioni in questo film, anche i punti su cui mi sono soffermato. Le scene che mi avete portato sono tutte sfide dirette nei confronti di quel Dio che ha osato perdonare prima di lei, spesso contrarie ai singoli comandamenti -rubare, commettere atti impuri, desiderare la donna d'altri, uccidere, non santificare le feste- (lo so, quello di citare i comandamenti è un mio vizio banale) non è frutto di una mia interpretazione ma sono messe direttamente in bocca all'attrice. La faccia da ebete di Jeon Do-yeon dopo la conversione vale più di mille parole, secondo me, e se il regista non avesse voluto accentuare tutto ciò non avrebbe trasformata la faccia della bravissima attrice in una maschera di carnevale (lo dico col massimo della stima).
La sincerità del credo viene messa in costante dubbio non solo da quello che ho scritto nel mio primo intervento, ovvero dal fatto che l'illuminazione sia venuta nel momento di maggiore debolezza psichica e di vulnerabilità di Shin-ae, ma anche dall'atteggiamento del personaggio interpretato da Song Kang-ho (in una delle sue migliori interpretazioni, mi è piaciuto veramente tanto), che a pregare e in chiesa ci andava solo per Shin-ae, poi in mancanza di lei la cosa si è trasformata in "un'abitudine" (sic).
A focalizzare il mio sguardo verso, mi ripeto, la religiosità è stato anche il fatto che, come quasi sempre riesco a fare, non conoscevo, per scelta, praticamente nulla della trama, pertanto non sapevo nemmeno di cosa parlasse il film, e quando l'ho "scoperto" ne sono rimasto ancora più entusiasta. Perchè? Perchè mi auguro che il prima possibile il film venga proiettato in Italia, che venga visto ed apprezzato dal maggior numero di persone possibili e, perchè no, stimoli qualche discussione in un Paese come il nostro dove la religione cattolica viene di fatto insegnata e tramandata di genitore in figlio (non ho mai visto nessun ragazzo proveniente da una famiglia non religiosa diventare religioso "da solo") messo a confronto con ciò che LCd ha voluto mostrare. Mi auguro altresì che il tema affrontato permetta alla gente di conoscere ed apprezzare maggiormente LCd, certo Oasis lo conosceranno un discreto numero di persone ma Peppermint Candy no...quest'ultimo affronta temi che possono essere estranei ai più, in più il fatto che l'evento catalizzante appartenga ad una dimensione lontana dalla nostra cultura lo allontana ancora di più dal pubblico (lo dico da ex organizzatore di cineforum ed osservatore delle reazioni del pubblico stesso...)...dicevo, se Secret Sunshine può fare in modo che arrivi in Italia anche Peppermint Candy, tanto di guadagnato! E chissà cosa ne penserà il comitato che sceglierà i 5 film che concorreranno all'Oscar per il miglior film straniero (ragiono in termini di "pubblicità gratuita", non di riconoscimento artistico che l'Oscar raramente può rappresentare).

Discutere di questo film mi ha fatto venire una gran voglia di rivederlo...
:em66:

Messaggio modificato da yotsuya-san il 10 October 2007 - 12:21 AM


#21 creep

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Inviato 10 October 2007 - 05:42 AM

Bei commenti. Penso che siamo tutti d'accordo anche su questo. Certo che le sfide a Dio non sono interpretazioni, sono scene del film ben delineate, l'interpretazione è soprattutto sul "messaggio" (non mi riferisco a quelle scene in particolare), è la lettura del messaggio, che non può considerarsi univoca visto l'impianto (tipico di Lee) realistico, ellittico, critico, complesso e non didascalico dato all'opera. E' certo anche che Lee ha coperto i punti su cui ti sei soffermato, nessuno dice il contrario. La frase che mi aveva lasciato un po' perplesso era... Non si può dire che la fede sia "arrivata" dall'alto, ma non mi sembra che l'abbia detto nessuno, né io, né princerick. In quanto alle interpretazioni, concordo, credo che, anche se attorniato sempre da grandi nomi, sia un merito di Lee rendere i suoi attori in grado di sondare ogni aspetto (contraddittorio, autentico) dell'animo umano con una credibilità impressionante. Concordo anche sulla funzione dell'Oscar e aggiungo che darebbe nuova linfa, nuovi esempi da seguire ad un cinema coreano che si è un po' rilassato negli ultimi tempi.

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#22 princerick

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Inviato 10 October 2007 - 12:28 PM

si sono daccordo con voi, anche sul discorso della nomination all'oscar
pero', non per andare ot, ma non credo che una proiezione in italia possa avere qualche effetto sul credo e sulla pratica religiosa
non per altro, la pratica religiosa in italia e' ben altra cosa, a quel tipo di fanatismo fortunatamente ancora non ci siamo arrivati, e guarda anche io sono ateo e nutro poca simpatia nella nostra chiesa, ma insomma quella vista nel film assume piu connotati di setta che religione ufficiale

#23 yotsuya-san

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Inviato 10 October 2007 - 05:15 PM

Visualizza Messaggioprincerick, il Oct 10 2007, 01:28 PM, ha scritto:

pero', non per andare ot, ma non credo che una proiezione in italia possa avere qualche effetto sul credo e sulla pratica religiosa

Non intendevo affatto questo...magari un film potesse schiodare millenni di tradizioni...volevo dire che se proiettato nei modi e nei tempi giusti Secret Sunshine potrebbe essere uno stimolo per qualche discussione sul tema della religiosità (nel mondo). Ho fatto l'esempio dei Cineforum (ambito per i quali un film del genere mi sembra più adatto, non i multisala dove finiscono, spesso in sordina, i film di Kim Ki-duk) proprio perchè questi film di estremo spessore vengono inseriti nell'ambito di rassegne tematiche e quindi lo spettatore non solo arriva "preparato", ma se c'è la possibilità discute al termine della visione e può soffermarsi sugli innumerevoli spunti di riflessione con più "calma".
Quello che mi auguro io è però che questo film sia in grado (anche) di uscire dai circuiti di nicchia che spesso si generano per una pessima o nulla distribuzione anche dopo una vittoria a qualche festival importante. Ma questo è un altro discorso, e andrei troppo per la tangente.

In termini pratici, è prevista una distribuzione in Italia o non si sa ancora nulla? Ad esempio nel caso di Breath di KKD il film in Italia è uscito nelle sale prima che uscisse in dvd, mi pare, in qualunque parte del mondo, ma forse ho preso un caso a parte...

#24 polpa

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Inviato 10 October 2007 - 05:47 PM

Visualizza Messaggioyotsuya-san, il Oct 10 2007, 06:15 PM, ha scritto:

In termini pratici, è prevista una distribuzione in Italia o non si sa ancora nulla? Ad esempio nel caso di Breath di KKD il film in Italia è uscito nelle sale prima che uscisse in dvd, mi pare, in qualunque parte del mondo, ma forse ho preso un caso a parte...

Beh, quello di KKD è l'unico caso di un autore coreano regolarmente proiettato in Italia da qualche anno. A parte pochissimi film (per lo più di genere), e a un Im Kwon-taek, come saprai, a nessun altro è stato riservato finora questo "onore".
Anch'io esulterei se fosse proiettato questo di LCD, anche se ancora non l'ho visto, dal momento che adoro questo regista. Ma ne dubito fortemente. Voglio dire, se non esce nemmeno un potenziale un potenziale successo di pubblico come The Host...
Ma chissà, magari in DVD...

#25 _Benares_

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Inviato 11 October 2007 - 06:58 PM

Grazie Creep, lo vedrò appena possibile.

#26 paolone_fr

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Inviato 13 October 2007 - 05:50 PM

...siccome alle capacita' di analisi antropologica e sociologica del cinema io ci credo poco, in Secret Sunshine ho visto una storia personale, quella di Shin-ae. Ben scritto e discretamente diretto (consiglierei esami per il Pakinson a certi cameramen), questo film mi ha lasciato freddo. non mi ha commosso, non mi ha fatto riflettere oltre la superficie. Molto probabilmente e' un problema mio, chi lo sa, ma storie forzate a questa maniera ormai faccio una fatica pazzesca a digerirle. La vita non e' tutta rose e fiori, d'accordo, ma nemmeno cosi' piena di sfighe - questo il parto della mia mente una mezz'ora dopo la fine del film. Un personaggio eccessivo, recitato in modo straordinario per un premio cannense che probabilmente e' molto meritato, e sicuramente non immeritato, che parte con il piede sbagliato e arriva chissa' dove. Il regista ha il merito di lasciare aperto lo spazio all'estrapolazione, prima dell'inizio e dopo la fine, lo riconosco, ma non mi ha fatto venire per ora volgia di impegnarmici...
...forse La Stanza del Figlio mi e' bastata una volta, chissa'? ...

...di sicuro qui non c'e' fede, ma casomai la rappresentazione esteriore di una fede professata. Il finale io lo vado come una riconciliazione, nell'impossibilita' di uscire vincente da una sfida con dio, o meglio come una spenta rassegnazione a cercare. La fede non mi e' data, inutile insistere... La morte non mi e' data, tanto vale vivere...

...si cambia sempre in peggio ?

BOH, voto al tutto 7.

#27 polpa

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Inviato 14 October 2007 - 06:39 PM

Per me questo è innanzitutto un film sul dolore (quello grande) e sulla solitudine di chi soffre.
Dell'impossibilità di condividere davvero una sofferenza con qualcuno.
Della difficoltà di non chiudersi, di non abbandonarsi a facili scappatoie, di non impazzire.
Dio è, per la donna, prima una consolazione fulminante, auto-indotta, un'illusione forse necessaria; poi un tradimento (splen-di-da la scena in carcere); infine un grido di rabbia e una voglia di vendetta che le rivelano ancor più l'inesistenza di un Senso.

Il film si regge in gran parte sulle spalle di un'attrice superba che dà il meglio di sé e di un personaggio maschile inadeguato ma umanissimo.
La regia straordinaria è sottilmente vibrante e coinvolgente, ma anche rispettosa, matura, che si tiene alla larga da tentazioni melodrammatiche/shock (il rispetto della mdp che si tiene lontana nella scena del ritrovamento del cadavere del bambino).
Il dolore invece lo esplora tutto, fino in fondo, e lo fa pesare (forse per tentare di farlo capire, almeno allo spettatore).

Non sarà forse il miglior Lee Chang-dong, ma è un'altra delle sue stoccate potenti e complesse, non facili da digerire e metabolizzare nell'immediato.





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