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[INFO] The Sun Also Rises

il terzo film di Jiang Wen

102 risposte a questa discussione

#100 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 13 January 2008 - 08:56 PM

Visualizza Messaggiopaolone_fr, il Jan 13 2008, 06:45 PM, ha scritto:

Visto e rivisto, sono giunto a questa conclusione: Kusturica non c'entra un cazzo, e ti sono immensamente grato di non averlo tirato in ballo.

Affermazione tout court che meriterebbe un approfondimento. A me la dinamica del parossismo finale (di musica e danza) ha ricordato certe messe in scena alla Kusturica, per varie ragioni. Il che non significa voler sminuire il lavoro di Jiang Wen. Anzi, tutt'altro.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#101 paolone_fr

    GeGno del Male

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Inviato 13 January 2008 - 09:39 PM

Visualizza MessaggioFrançois Truffaut, il Jan 13 2008, 08:56 PM, ha scritto:

Affermazione tout court che meriterebbe un approfondimento. A me la dinamica del parossismo finale (di musica e danza) ha ricordato certe messe in scena alla Kusturica, per varie ragioni. Il che non significa voler sminuire il lavoro di Jiang Wen. Anzi, tutt'altro.

...hai ragione, ma su questo film ho letto tante di quelle cose scorrette (il montaggio alla PCW - e qui è uno che non ha visto Devils, evidentemente; il finale nel deserto del Gobi - e qui è uno che la geografia...; ...) che mi infastidisco con troppa fretta.
Se mettere in scena un matrimonio in stile pastorale con una musica unza-unza che incalza tra tende balli carne alla griglia basta a far venire in mente Kusturica, questo non significa che la derivazione sia questa, come è sbagliato etichettare un film basandosi sugli ultimi 5 minuti. Contestualizzando la scena, la cultura è quella degli uiguri, la musica una sua componente fondamentale (e la balcanica magari vien da là, come la lingua, e la civiltà...) - e le parole sono russe - la festa e il matrimonio un rito di passaggio universale. Questa è la mescolanza da cui esce la pirotecnia del finale di TSAR (senza contare il fatto che la festa e il banchetto animano il centro di Devils on the Doorstep). Tirare in ballo atmosfere che ricordano il "gitanesimo" mi sta bene, parlare di un film alla Kusturica non mi sta bene perché lo reputo scorretto. Oltretutto, mi si dovrebbe anche mostrare dove c'entra il cinema balcanico (o quello addirittura di Kusturica) nelle due ore che precedono questa danza finale. Altrimenti, potrei dire che Zatoichi è un film Kustirichesco, esagerando il limite.
...non che qui i riferimenti cinematografici non ci siano, alcuni tanto espliciti: Il cinema di propaganda cinese, direi Fellini, direi Sorgo Rosso (libro compreso), c'è la vitalità del cinema balcanico (ma in Cina il cinema vero è sempre stato così), ci sarà anche altro che io non sono in grado di vedere...
...è che cinematograficamente parlando Kusturica non c'entra, tutto qua.

...poi, discutiamone cazzo. Io sono solo contento se ne parliamo. L'ho tradotto perché almeno in tre-quattro se lo vedano e mi sfanculino perché delusi o ringrazino perché estasiati. Tra qualche giorno arriva.
...ci tenevo solo a sottolineare che non si deve trattare superficialmente questo film. Non se lo merita. Io più ci penso e più l'apprezzo. Spero che sia così anche per qualcun altro, ma prima ci vuole la voglia e il tempo di pensarci su. Con i subs in italiano credo che sia più facile...
:em15:

#102 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 13 January 2008 - 10:04 PM

Visualizza Messaggiopaolone_fr, il Jan 13 2008, 09:39 PM, ha scritto:

Se mettere in scena un matrimonio in stile pastorale con una musica unza-unza che incalza tra tende balli carne alla griglia basta a far venire in mente Kusturica, questo non significa che la derivazione sia questa,

Certo che no: sarebbe un abbaglio.
L'accostamento sgorga dalla grammatica del linguaggio di JW (prospettive della mdp, frammentazione dell'unità di tempo e di spazio, esasperazione dialogica/sonora/visiva, ecc...), piuttosto che dall'accumulo di effetti che rimandano a certe atmosfere già note.

Comunque ho voglia di rivederlo. :em41:
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#103 paolone_fr

    GeGno del Male

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Inviato 14 January 2008 - 10:51 AM

Visualizza MessaggioFrançois Truffaut, il Jan 13 2008, 10:04 PM, ha scritto:

Certo che no: sarebbe un abbaglio.
L'accostamento sgorga dalla grammatica del linguaggio di JW (prospettive della mdp, frammentazione dell'unità di tempo e di spazio, esasperazione dialogica/sonora/visiva, ecc...), piuttosto che dall'accumulo di effetti che rimandano a certe atmosfere già note.

...d'accordo Fransuà, ora credo di aver capito di che parli, e che ne parli a riguardo del film nella sua interezza, non solo per il finale. Però non mi convince questo accostamento tra lo stile di Kusturica e il Jiang Wen di TSAR. Se ci penso mi viene in mente Gatto Nero Gatto Bianco e mi sembra che l'unica cosa che accomuni i due film sia una certa atmosfera, appunto, più che la tecnica di regia o l'approccio visivo/sonoro. Mi devo rivedere GNGB, a questo punto, così parlo con un po' più di cognizione di causa...





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