MAUNDY THURSDAY
aka
OUR HAPPY TIME
Regia di Song Hae-seong
CAST
Lee Na-yeoung (Please teach me english, Someone special, Dream, Who are you)
Kang Dong-won (Too beautiful to lie, Duelist, Temptation of wolves, Something about 1%)
Yoon Yeo-jeong (Springtime, A tale of legendary libido, A good lawyer's wife, Worlds within)
Kang Shin-il (My girlfriend is an agent, Public enemy 1 2 e 3, Black house)
Jang Hyeon-Seong (Feathers in the wind, Princess Aurora, Love is a crazy thing, Shiri, Real fiction)
Yu-jeong è stata famosa come cantante in un tempo ormai lontano. Adesso fa l'insegnante e combatte una depressione con tendenze suicide. Dopo il fallimento dell'ennesimo tentativo di togliersi la vita, Yu-jeong accetta di accompagnare una suora ad un incontro con un condannato a morte, suo vecchio fan.
Yun-soo un uomo rabbioso e taciturno riconosciuto colpevole di omicidio; nasconde con la rabbia un passato doloroso, e sarà su questo terreno che i due alla fine si incontreranno e potranno tentare una difficile riconciliazione con la vita e col passato.
Un tentativo di suicidio apre questa dolorosa riflessione sul passato di due persone ferite dalla vita. E alla fine una delle due morirà. Nel frattempo tra loro ci sarà il tempo di abbattere il muro eretto anni prima, a nascondere un dolore talmente grande da dover essere rimosso dalla coscienza.
Yu-jeong è una ragazza arrabbiata, che tenta il suicidio e odia sua madre, mentre Yun-soo ha ucciso e da allora si è chiuso in un silenzio carico di rancore. Nessuno riesce ad entrare in contatto con queste persone, la cui prima e unica caratteristica evidente è la rabbia. Ma l'incontro tra due storie, che alla fine si scoprono simili, non potrà che aprire la porta alla comprensione, unico sentimento in grado di guarire un'anima corrosa da un passato incancellabile.
Song Hae-Seong con mano abile ci porta all'interno del passato dei due protagonisti, mostrato sempre in soggettiva e nell'ambito delle confessioni che rappresentano l'unico vero momento di incontro tra i due. E se il parlarne porta alla coscienza il tempo inutilmente speso a rimuovere parte della propria vita, il semplice fatto di condividere con un altro lo stesso meccanismo di difesa, crea le basi per una guarigione che, se anche non restituirà di certo il tempo perso, di sicuro regalerà a uno dei due la possibilità di un futuro.
La scansione del tempo, in realtà pochissimo, a disposizione dei protagonisti segue un ritmo interiore, pertanto lentissimo e nel contempo dotato di sbalzi temporali. Il momento in cui tutto cambia viene lasciato semplicemente cadere, come un dono e come tale resta sospeso, fino a quello della resa dei conti finale con un passato che in realtà è il solo presente possibile, riproposto di continuo come una barriera per impedire qualsiasi futuro.
L'intensità del racconto è accentuata dallo svolgersi dei fatti quasi completamente in interni. E la buona prova di tutto il cast rende possibile l'identificazione con i personaggi e il confronto con i pesantissimi contenuti di una storia alla fine semplice, ma di grande spessore emotivo.
Altro non è possibile dire di un così sensibile e ben congegnato racconto, senza svelare parte del contenuto più intimamente connesso alla vera natura del legame che si instaura tra quelli che alla fine non sono altro che due sopravvissuti. L'invito per lo spettatore è a lasciarsi trasportare dalla magia di un legame impostato sulla negazione di un passato e basato su un dolore, che si trasforma semplicemente con l'ammissione stessa del proprio diritto all'esistenza.
Dopo questa bella recensione a cura di Anna Maria Pelella di filmscoop.it, c'è poco da aggiungere. Il regista m'aveva fatto sognare con Failan e con questo film non m'ha deluso. La forze di sto film, secondo me sta nei personaggi. Loro due sono fantastici, durante il film li vedrete cambiare da così a così. Ognuno cambia grazie all'altro. Ritrovano la speranza, non penseranno più a voler morire. C'è anche un discorso religioso che comunque fa da cornice, non è di importanza rilevante, e questo credo sia un bene. Avrebbe distolto l'attenzione da loro due.
Comunque se volete un buon motivo per vedere sto film, ve ne do tre: Lee Na-yeong, Lee Na-yeong e... Lee Na-yeong! Sono di parte, quindi non riesco ad essere oggettivo più di tanto, ma qui è veramente brava! È completamente diversa da tutti gli altri film che ha fatto (tralasciamo Dream, quello è un caso a parte). Il suo personaggio è abbastanza ambiguo, per tutto il film ce l'ha a morte con la madre, poi si scoprirà perchè...
Anche Kang Dong-won è bravissimo! E anche il suo personaggio è molto bello, soprattutto quando scopriremo la sua storia e il suo passato. Occhio al finale! Per quelli dalla lacrima facile, consiglio di preparare una bella stecca di fazzoletti!
Vabbè, non mi dilungo troppo. Concludo ringraziando Cignoman e Akira per avermi aiutato, ringrazio millennia per avermi aiutato in un punto ostico della traduzione e ringrazio Anna Maria Pelella per avermi dato il permesso di usare la sua bella recensione.
Visto che questa è la mia prima traduzione, per dirla alla Stephen King, per le cose giuste ringraziate la traduzione inglese, per le cose sbagliate incolpate me.
Che altro dire? Spero che vi piaccia quanto sia piaciuto a me.
(versione postx)
BUONA VISIONE
Messaggio modificato da Kiny0 il 19 October 2013 - 12:22 PM