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[CINEMA] Il regista-autore nel cinema orientale


21 risposte a questa discussione

#19 polpa

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Inviato 13 July 2005 - 09:14 AM

monogatari, il Jul 13 2005, 07:00 AM, ha scritto:

Dopo un pò di riflessione continuo la discussione con qualche spunto che mi sembra avere colto dalle vs. parole. Mi sembra sia opinione diffusa che il concetto di "autorialità" è assolutamente uguale tra oriente ed occidente e che si tratti, per la maggior parte, di registi non proprio amati nel loro paese d'origine.
Non so se questa affermazione mi convice appieno, infatti, fondamentalmente, penso che in oriente il concetto autoriale sia ben più elastico e ben mno rigido che in occidente. Come si fa a non considerare Autori registi come Stephen Chow, John Woo, o Shynia Tsukamoto? eppure non si può certo dire che loro facciano film particolarmente impegnati. Con una nota di polemica vorrei far notare come noi occidentali abbiamo quasi un pregiudizio contro il cinema di genere e soprattutto contro la commedia o il comico. Tanto da avere sviluppato, almeno subliminalmente, l'idea che l'autore deve sempre essere super complesso e impegnato. Cosa che nel cinema d'oriente s'avverte molto meno. Poi, di certo, il fatto che molti registi scrivano anche la sceneggiatura è un fatto molto positivo. Un fattore inequivocabile che indica una certa fertilità d'idee.

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Niente affatto, per me non è così. Alcuni mesi fa ho scritto un post (non mi ricordo più dove) parlando proprio di come sia cambiato il concetto di autorialità. Solo che non credo che sia una questione tra oriente e occidente. Anche a Hollywood oggi si parla di "autori" eppure è gente legata più o meno ai film di genere (Romero, Lynch, Carpenter, Cronenberg, Burton, Coen, ecc...). Poi ci sono anche gli autori-autori, quelli che fanno un cinema indipendente e/o minimalista e/o a basso budgest (Jarmusch e tutta la cosiddetta "scuola di New York", da Jost a Hartley e via dicendo), che fanno un cinema più all'europea. Per non parlare di Scorsese, De Palma e quant'altri i cui film sono sì delle megaproduzioni - almeno negli ultimi tempi - ma anche film su cui hanno (quasi sempre) parecchio controllo.
Insomma, non credo ci sia questa differenza. Direi che il cinema europeo invece è rimasto un po' indietro, proprio snobbando il cinema di genere e appigliandosi a un cinema "d'autore" (leggi d'essai, oppure "da festival") non sempre di così alto livello come vorrebbe.
Mi fermo qui perché vado di fretta :clap:

#20 monogatari

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Inviato 13 July 2005 - 11:02 AM

polpa, il Jul 13 2005, 09:14 AM, ha scritto:

Direi che il cinema europeo invece è rimasto un po' indietro, proprio snobbando il cinema di genere e appigliandosi a un cinema "d'autore" (leggi d'essai, oppure "da festival") non sempre di così alto livello come vorrebbe.

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Quoto perchè era proprio questo che volevo dire. Si può benissimo essere autori pur facendo solo film di genere, però è un cammino molto più arduo, più difficile e dal riconoscimento critico piuttosto incerto (Leone, Melville, Hitchcock, Wilder, Tati). Solo, penso che in oriente non ci sia tutta questa "puzza sotto il naso" e le cose siano più facili da accettare da parte del pubblico (della critica orientale non ne so nulla e quindi taccio).
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#21 polpa

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Inviato 13 July 2005 - 01:43 PM

monogatari, il Jul 13 2005, 11:02 AM, ha scritto:

Quoto perchè era proprio questo che volevo dire. Si può benissimo essere autori pur facendo solo film di genere, però è un cammino molto più arduo, più difficile e dal riconoscimento critico piuttosto incerto (Leone, Melville, Hitchcock, Wilder, Tati). Solo, penso che in oriente non ci sia tutta questa "puzza sotto il naso" e le cose siano più facili da accettare da parte del pubblico (della critica orientale non ne so nulla e quindi taccio).

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Della critica orientale ne so poco anch'io! Cmq lasciami dire che ormai anche da noi in Europa riviste tra le più quotate (da Positif a Sight & Sound al nostro Cineforum, ma anche I duellanti) il cinema di genere è stato ampiamente sdoganato e si riveriscono autori che prima non erano considerati tali: basta pensare al grande Clint Eastwood, che oggi è considerato (giustamente imho) una delle vette del cinema americano. :)
Più autore di lui! Dopo il periodo Sergio Leone, che lo lanciò, tornò a casetta e fondò immediatamente la sua casa di produzione (la Malpaso, come saprete) per prodursi da solo TUTTI i film che ha, non solo diretto, ma anche solo interpretato affidando la regia ad altri.
Vabbè la smetto qui, che quando attacco a parlare di Clinto non mi ferma più nessuno! :)
Ah, aggiungo solo questo, a proposito dello sdoganamento: l'ultima Mostra del cinema di Venezia: il cinema italiano anni 70 che oggi va tanto di moda: chi ormai si sogna di negare il valore autoriale di un Di Leo, Fulci...
A mio parere il cinema di genere è FIN TROPPO sdoganato! :P
Ma tant'è: io sono onnivoro e mangio di tutto. Mi sta bene così!

Messaggio modificato da polpa il 13 July 2005 - 01:45 PM


#22 monogatari

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Inviato 14 July 2005 - 06:29 AM

Sono d'accordo col fatto che il cinema italiano degli anni '60, '70 e '80 sia venerato fin troppo. In realtà è abbastanza noiosetto e anche Fulci, Di Leo e Corbucci, se togli uno o due film a testa non brillano certo per innovazione tematica o stilistica. Piuttosto lamento, in qualche modo, la miopia di certuni (critici e no) che guardano ai film di genere con ingiustificata altezzosità. Perchè, del resto, anche perchè Eastwood fosse riconosciuto per quello che era ne hanno fatto passare di tempo... Chissà come funziona la critica orientale... Sarebbe interessante se qualcuno, magari esperto in lingue, ce lo potesse riferire...
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