[RECE][SUB] Serial Killer
fuckthemummies 31 Dec 2010
Serial Killer (fuckthemummies)
Titolo: Serial Killer
Titolo originale: Ryakushô renzoku shasatsuma A.K.A. SERIAL KILLER
Anno: 1969
Regia: Masao Adachi
Musica: Masahiko Togashi & Mototeru Takagi
imdb: http://www.imdb.com/title/tt0239925/
Genere: Documentario
Durata: 86'
Traduzione JAP-ENG: Paul Spicer e Reiko Asano
Timing: Evildee
Traduzione ENG-ITA: fuckthemummies
Nel 1968 un diciannovenne giapponese compie quattro omicidi in quattro luoghi diversi usando la stessa pistola. L'anno successivo viene commissionato a Masao Adachi un ducumentario sul serial killer, ma invece di girarne uno tradizionale, il regista decide di fare una scelta stilistica molto particolare: niente interviste, ricostruzioni, foto d'archivio, immagini di giornali, eccetera, ma semplici riprese dei luoghi frequentati dal ragazzo a partire dalla nascita fino all'arresto, il tutto accompagnato da una narrazione scarna (brevi note biografiche ogni cinque minuti) e musica free-jazz non esattamente di facile ascolto.
note:
- dalla colonna sonora è stato tratto l'album Isolation.
- se non vi piacciono i primi dieci minuti potete lasciare tranquillamente perdere, non cambia.
- se non lo trovate mandatemi un pm, che conosco l'indirizzo un'edicola che ce l'ha in pronta consegna
Serial.Killer.AsianWorld.rar (3.09K)
Numero di downloads: 42
Messaggio modificato da fabiojappo il 13 May 2014 - 05:39 PM
battleroyale 31 Dec 2010
Ricordo che di questo regista ho visto un altro film: "Sa-In". Disturbante e alla lunga inguardabile, nonostante la curiosità dell'esperimento. Era volutamente sgranato e con un audio da far diventare sordi. Questo è cinema per me!
Nosferatu 31 Dec 2010
Grazie per la proposta.
Non so se fa per me, però mi piacerebbe almeno provare a dargli un'occhiata. Se mi mandi un PM mi fai un favore!
Non so se fa per me, però mi piacerebbe almeno provare a dargli un'occhiata. Se mi mandi un PM mi fai un favore!
pierlues 31 Dec 2010
ormezzanoinpersona 31 Dec 2010
Grazie mille, sembra interessantissimo. Mi mandi un PM?
Buon anno!
Buon anno!
Tsui Hark 31 Dec 2010
battleroyale 31 Dec 2010
VISTO. Ovviamente mi è piaciuto.
Ecco un film da "Oh my God, what the fuck is that?", ovvero un film sul niente. Nessun attore, nessuna sceneggiatura, il niente. E chiederete "che senso ha guardare una cosa simile?". Beh, si tratta di un documentario. Un documentario su cosa? Un documentario su un ragazzino che uccide quattro pe...rsone e viene scoperto e incarcerato. Un voice-off ne racconta i tratti generali degli omicidi e della vita del ragazzo, in linee molto generali, comparendo ogni 5 minuti. E cosa mostrano le immagini? Luoghi in cui il ragazzo ha vissuto, lati della città e poi della casa. Piccoli dettagli immobili, vuoti, senza persone. Universo straniante e destabilizzante di Adachi, uno dei registi giapponesi più outsider degli anni '60, che alla richiesta di commissione di un documentario sull'accaduto, rifiuta la linea tradizionale del documentario /interviste, ricostruzioni, fotografie) per addentrarsi nell'originalità, sicuramente noiosa, ma nella sua stranezza, ipnotizza. E la colonna sonora di jazz sperimentale strania, spiazza, distrugge. Un film difficilissimo, non lo consiglierei a chi cerca linee di narrazione convenzionali.
Ecco un film da "Oh my God, what the fuck is that?", ovvero un film sul niente. Nessun attore, nessuna sceneggiatura, il niente. E chiederete "che senso ha guardare una cosa simile?". Beh, si tratta di un documentario. Un documentario su cosa? Un documentario su un ragazzino che uccide quattro pe...rsone e viene scoperto e incarcerato. Un voice-off ne racconta i tratti generali degli omicidi e della vita del ragazzo, in linee molto generali, comparendo ogni 5 minuti. E cosa mostrano le immagini? Luoghi in cui il ragazzo ha vissuto, lati della città e poi della casa. Piccoli dettagli immobili, vuoti, senza persone. Universo straniante e destabilizzante di Adachi, uno dei registi giapponesi più outsider degli anni '60, che alla richiesta di commissione di un documentario sull'accaduto, rifiuta la linea tradizionale del documentario /interviste, ricostruzioni, fotografie) per addentrarsi nell'originalità, sicuramente noiosa, ma nella sua stranezza, ipnotizza. E la colonna sonora di jazz sperimentale strania, spiazza, distrugge. Un film difficilissimo, non lo consiglierei a chi cerca linee di narrazione convenzionali.