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[RECE][SUB] Late Chrysanthemums - Bangiku


4 risposte a questa discussione

#1 Cignoman

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Inviato 14 April 2008 - 11:04 PM

Late Chrysanthemums

Titolo originale: Bangiku
Regia: Mikio Naruse
Anno: 1954
Durata: 1h 37' ( 97 min. )



Da un racconto di Fumiko Hayashi
Sceneggiatura di Fumiko Hayashi, Sumie Tanaka, Toshirô Ide
Scenografie di Sumie Tanaka e Toshiro Ide
Fotografia di Masao Tamai
Musiche originali di Ichiro Saito
Prodotto da Masumi Fujimoto

Interpreti: Haruko Sugimura, Sadako Sawamura, Chikako Hosokawa, Yûko Mochizuki, Ken Uehara, Hiroshi Koizumi, Ineko Arima, Bontarô Miyake, Sonosuke Sawamura, Daisuke Katô, Haruna Kaburagi, Yoshiko Tsubouchi, Yaeko Izumo, Tsuruko Mano, Toshiko Nakano, Jiryou Kumagaya, Masayoshi Kawabe, Akira Tani.


AVVERTENZA:di seguito viene rivelata una parte consistente della trama.

Il film è stato tratto da tre racconti della famosa Fumiko Hayashi, la stessa autrice dalle cui opere sono stati tratti anche molti altri film di Naruse del periodo post-bellico, come ad esempio "Ukigumo" ("Floating Clouds" del 1951), "Meshi" ("Repast "del 1951), "Inazuma" ("Lightning" del 1951). Nel 1962 Mikio Naruse realizzerà anche un film tratto dall'autobiografia di Fumiko Hayashi, "Hourou-ki" (in inglese conosciuto come "A Wanderer's Notebook" o anche "Lonely Lane"). Siamo a Tokyo, sono gli anni '50: quattro donne, geisha non più in attività e ormai prossime alla mezza età, sono alle prese con l'amarezza e le delusioni di una vita che ormai sembra poter regalare loro ben poco. Okin, interpretata da Haruko Sugimura, è la prima a comparire nella sequenza iniziale del film: la prima inquadratura la coglie significativamente mentre sta contando un cospicuo fascio di banconote. Ora infatti si guadagna da vivere prestando denaro e speculando su terreni e immobili; non ha figli e vive sola con un cane e una cameriera emblematicamente sordo-muta: la più affidabile sulla piazza in quanto a riservatezza, "...i segreti con lei di certo sono al sicuro..". L'unica persona con cui sembra avere un rapporto umano vero è lo scaltro contabile Itaya, interpretato da Daisuke Kato (uno dei celeberrimi "Sette samurai"). Okin presta denaro anche alle sue vecchie conoscenze dell’ambiente delle geisha e passa le giornate a tallonarle per farsi pagare le rate e gli interessi. Nel suo passato di geisha ci sono stati amori travolgenti e un tentato omicidio a sfodo passionale, ma l'uomo che amava si è fatto una famiglia sposando un'altra, mentre lo spasimante che tentò di uccidersi con lei, Seki (Bontaro Miyake), è finito in prigione e poi in Manciuria. Okin non nutre più alcuna fiducia negli esseri umani e negli uomini in particolare: "tutti gli uomini sono vampiri e succhiano il sangue alle donne"; è rassegnata alla sua solitudine e si consola facendo crescere il suo gruzzolo, talvolta con cinica sapienza, tanto che è molto stimata da Itaya per la sua abilità nello sfrattare gli insolventi: sa che alla fin fine solo il denaro non la tradirebbe mai. Conserva ancora il suo shamisen, ma delle sue arti di geisha non sembra restato nulla, le passioni sono inaridite e i tempi sono cambiati. Quando gli uomini del suo passato, l'amante Sentaro (Sonosuke Sawamura) e lo spasimante Seki che tentò di ucciderla, si rifanno vivi non è certo perchè in loro alberghi ancora la passione, anche loro hanno solo disperatamente bisogno di soldi. Il Sentaro che fu è diventato un uomo grigio e meschino, "...la guerra ha cambiato tutto...": Okin ormai ne è certa e brucia la foto che lo ritraeva giovane, per sancire il definitivo distacco da quei ricordi. Fuori piove a dirotto. Chiaramente Okin non è ben vista dalle sue debitrici ed ex-colleghe che lei non manca mai di trattare con sprezzante ironia: la chiamano "usuraia" e la biasimano per la sua cupidigia che l'ha condotta a una solitudine ancor più arida e vuota di quelle che loro stesse vivono. Nobu (Sadako Sawamura) è una delle geishe da cui Okin riscuote gli interessi, quella più pragmatica, si direbbe: rimpatriata dalla Manciuria dopo la guerra è riuscita a sposare un uomo onesto e remissivo e a mettere in piedi un modesto bar; ora sogna di avere un figlio, nonostante l'età avanzata e propizia il concepimento mangiando carote crude. Otomi (Yuko Mochizuki) e Tamae (la bellissima Chikako Hosokawa) sono altre due vecchie conoscenze di Okin; sono entrambe vedove e vivono assieme, prennemente in bolletta. Hanno rispettivamente Tamae un figlio di 24 anni di nome Kiyoshi, e Otomi una figlia, Sachiko. Tamae tira avanti lavorando come cameriera in un alberghetto per mantenere se stessa e il figlio (bello, ma particolarmente inetto) che è la luce dei suoi occhi e a suo dire l'unica cosa che la tiene legata al mondo. Un tempo, quando lui era bambino, lo considerava un peso, si faceva chiamare da lui "sorella" e non "mamma", ma col passare degli anni ha finito per amarlo profondamente fino a viziarlo. Il giovane Kiyoshi (Hiroshi Koizumi) non riesce a trovare lavoro e la madre per tirare avanti si è fortemente indebitata con Okin: il ragazzo getta la madre nello sconcerto quando le rivela di essersi fatto un'amante, una donna equivoca e più vecchia di lui (che gli passa anche dei soldi), e la lascia nello sconforto più nero quando le annuncia di voler partire per la fredda e lontana isola di Hokkaido dove un conoscente gli ha trovato lavoro come minatore. Tamae accusa il colpo, il figlio le consiglia di trovarsi un nuovo marito, le lascia parte dell'anticipo che gli è stato dato per raggiungere l'Hokkaido, ma lei, che vorrebbe seguirlo, medita il suicidio. L’altra ex-geisha in miseria, Otomi, è il personaggio più grottesco e il più divertente del film, una donna che vive in modo totalmente sconclusionato, disordinata, una che riesce sempre a farsi licenziare, che deve soldi a mezzo mondo, gioca al pachinko e scommette alle corse. Nonostante questo conserva una sua certa dignità e franchezza e soprattutto si dimostra sempre fedele amica di Tamae. Per lei Okin è una stupida perchè "...i soldi hanno valore solo in base a come li si usa..." e "...dovrebbe imparare come si spendono …": anche lei però poi finirà per chiederle un prestito. Sua figlia Sachiko è molto diversa: una ragazza giovane, pragmatica e intraprendente che lavora in un bar e supporta la madre anche economicamente, pur biasimandone lo stile di vita. Come Kiyoshi, anche lei decide di lasciare la madre perchè ha accettato di sposare un uomo più anziano che puo' garantirle un futuro decoroso. Otomi la biasima perchè, sposandosi giovane, perderà la possibilità di avere esperienze con altri uomini e, a suo dire, si puo' scegliere solo dopo averne provati molti. Le due vecchie amiche, ora che i loro figli si stanno emancipando, si ritrovano così ancora più unite e sfogano il loro dolore e le loro amarezze in una memorabile nottata di bevute e di considerazioni sulla condizione umana: "La gente percorre un sentiero di vanità senza fine chiamato vita. Ognuno deve prendere questa strada, la strada a senso unico dell'esistenza. Io lo so. La vita non è che un sogno vuoto". Giungono alla conclusione che solo la maternità le ha redente dal senso di vuoto, quella maternità che invece Okin non conosecrà mai. Kiyoshi intanto sta passando l'ultima notte a Tokyo con la sua amante e Sachiko è in luna di miele con novello sposo. Fuori cade quella stessa pioggia che sta cancellando per sempre le ultime illusioni di Okin, intenta a bruciare la foto del suo amore d'un tempo. La mattina dopo il sole splende sulla città, Tamae e Otomi, accompagnato il giovane Kiyoshi alla stazione da dove partirà per l'Hokkaido, pensano a rimettersi in sesto e trovarsi un nuovo marito. Okin sotto il medesimo sole si reca col contabile Itaya a visitare un terreno sul quale investire: la vita riprende così il suo consueto corso. Naruse ci propone ancora "shomin-geki", storie di gente comune; molti dei suoi film sembrano fatti a posta per deludere coloro che amano lo stereotipo del lontano oriente esotico ed estetizzante. Probabilmente è anche per questo che mi appassiono ai personaggi che porta sullo schermo, della serie "te le do io le memorie di una geisha". In questo "Bangiku" troviamo ritratti di donne mature, di "crisantemi tardivi", perfettamente riusciti: grandi attrici, uno spettro di umori e relazioni complesso e abilmente intrecciato.












Per approfondire il cinema
di Naruse Mikio

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Messaggio modificato da Cignoman il 22 October 2011 - 05:37 PM

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#2 atalante

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Inviato 15 April 2008 - 07:19 AM

Io ci sono! Grazie!
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#3 elgrembiulon

    maledetto punk

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Inviato 15 April 2008 - 09:03 AM

grazie cigno!! :em86:


ah, per inciso, state traducendo tutti i naruse che non ho!! :em41:
Subs Asian: Takeshis' (rece by polpa and subs no longer available, maledizione!!), Aparajito (L'Invitto), 4:30, The Scent Of Green Papaya

Subs Altro Cinema: Ariel (subs no longer available),Kaldaljós, Children of Nature (Börn náttúrunnar), Øyenstikker (TlwtN1),Den brysomme mannen (The bothersome man)(TlwtN2), Voksne Mennesker, La libertad, Vinterkyss (TlwtN3), Valehtelija (The Liar) (RS1), Rosso (RS2), Fantasma, Bleeder, The Man From London (A londoni férfi), Bronson

in work: Mýrin (Jar City) (3%)

Suntoryzzato ufficialmente in data 27/01/2007



Nessuna commedia coreana tradotta dal 24/07/2005.

La natura e le sue leggi erano nascoste nelle tenebre. Poi Dio disse: "Sia fatto Tesla", e tutto fu luce. (B.A. Behrend)

#4 _Benares_

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Inviato 15 April 2008 - 09:51 AM

Mi aggiungo anche io alla lista di ringraziamenti.
Spero di riuscire a vederlo al più presto. :em86:

#5 saisai_girl

    PortaCaffé

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Inviato 14 May 2015 - 11:33 AM

Salve! A chi ha visto questo film posso sapere che cosa ne pensate? Grazie mille





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