32 risposte a questa discussione

[paolone_fr]

mizushima76, il Nov 13 2007, 08:01 PM, ha scritto:

Sono felice che tu l'abbia visto paolone, anche se costretto dalla tua integrità morale .

...grazie a te per i subbi, o mizu...

(mi dimentico sempre i ringraziamenti :paolò buzzurro:)

[Monana]

mizushima76, il Nov 14 2007, 09:21 AM, ha scritto:

Wow! Allora è vero che i film che vanno in finale vengono visti di più.

Grazie del commento mony .

Francamente i film li vedo tutti indiscriminatamente...
Negli ultimi due anni, semplicemente, mi è mancato il tempo ed a volte la voglia perché non avevo la mente abbastanza libera per sedermi a guardare un film.
In occasione dell'Award ho deciso di farla finita col blocco dello spettatore e sfruttare l'occasione per immergermi nuovamente nella mia passione, tutto qui...

Ora, oltre i 17 finalisti, devo e voglio vedere circa 200 film

[mizushima76]

Monana, il Nov 14 2007, 07:09 PM, ha scritto:

devo e voglio vedere circa 200 film

Detto così fa quasi impressione !

[François Truffaut]

Per un attimo ho pensato di essere tornato all'era della prima new wave del cinema sudcoreano, quando registi come Park Kwan-su e Jang Sun-woo, entrambi attenti a questioni politico-sociali, praticavano un buon cinema di impegno civile, tra la fine degli Anni '80 e l’inizio degli Anni '90. Dopo un avvio promettente, mi sono ricreduto: Im carrella sulla Storia attraverso la lente d'ingrandimento dell'attivismo politico che nasce dal movimento studentesco di protesta, ma ne giudica più le emozioni (ovvero ne mostra le conseguenze nella vita privata delle persone coinvolte, risucchiate in un cono d'ombra che non lascia spazio alla sfera emotiva ma solo al ricordo dei bei tempi andati) che le intenzioni. Così facendo disperde i contenuti del sottotesto sociale (che risulta di per sé abbastanza fragile perché animato da uno sguardo, per così dire, "di superficie"), e si fa prendere la mano dalla solita deriva mélo (infarcita del classico mix a base di destini ineluttabili, sentimenti controversi e malattie terminali) che accompagna tanto cinema coreano (contemporaneo e non).

Poteva essere un bel ritratto politico-storico del recente passato della Corea del Sud per capire il presente del Paese, ma si è preferito non affondare il bisturi. Dal regista dell'anarchico The President's Last Bang mi aspettavo qualcosa di più coraggioso e incisivo. Ciò non toglie che il film sia riuscito ad emozionarmi almeno in alcuni punti.

Voto: 6

Mizu, complimenti per i sub.

Messaggio modificato da François Truffaut il 17 November 2007 - 09:17 PM

[mizushima76]

Citazione

Poteva essere un bel ritratto politico-storico del recente passato della Corea del Sud per capire il presente del Paese, ma si è preferito non affondare il bisturi. Dal regista dell'anarchico The President's Last Bang mi aspettavo qualcosa di più coraggioso e incisivo. Ciò non toglie che il film non sia riuscito ad emozionarmi almeno in alcuni punti.

Grazie Francois del bellissimo commento , mi trovi concorde al 100%. Per ragioni personali, mi sono lasciato coinvolgere più del solito dall'oliato meccanismo melodrammatico di questo film ma ciò non toglie che la tua critica sia assolutamente centrata.

Un unico appunto. In una società anestetizzata sul piano della coscienza storico-politica com'è la Corea di oggi, anche un film come questo può avere una discreta importanza (ma tanto in Corea non l'ha visto nessuno!).

Messaggio modificato da mizushima76 il 17 November 2007 - 07:05 PM

[François Truffaut]

mizushima76, il Nov 17 2007, 07:04 PM, ha scritto:

In una società anestetizzata sul piano della coscienza storico-politica com'è la Corea di oggi, anche un film come questo può avere una discreta importanza (ma tanto in Corea non l'ha visto nessuno!).

Concordo.